Azioni Leonardo e del settore difesa a picco in Europa, mentre si parla sempre di più del piano di pace di Trump, formulato in segreto con...
Un saliscendi, quello delle azioni Leonardo, che non può passare inosservato, soprattutto se si considerano le variazioni importanti che il titolo continua a segnare, sia al rialzo che al ribasso.
Oggi, venerdì 21 novembre 2025, la pioggia di forti vendite sui titoli del colosso della difesa italiano fa il bis, dopo i bruschi sell off dell’altro ieri, che hanno visto le azioni confermarsi tra le maglie nere dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari.
Azioni Leonardo cadono giù dopo la rimonta della vigilia. Pesa il sentiment negativo a Piazza Affari & Co.
Ieri la rimonta, con un bel balzo pari a +2,89%, in una sessione che ha visto la borsa di Milano e l’azionario mondiale brindare alla pubblicazione della trimestrale del colosso dei chip per l’AI Nvidia.
Il brindisi è durato tuttavia il tempo di una seduta, e ancora di meno a Wall Street, che ieri ha chiuso la sessione in territorio negativo, zavorrata proprio dalle azioni AI, che hanno fatto dietrofront dopo una fiammata che si è spenta nel giro di poche ore.
Male la stessa Nvidia, che ha chiuso in calo del 3% a fronte del riaccendersi, a dispetto delle dichiarazioni del suo CEO, dei timori sulla bolla AI. L’azionario globale ha scontato anche la pubblicazione dei Non Farm Payrolls, che hanno rafforzato le speculazioni su una Fed che, nell’ultima riunione di dicembre, potrebbe decidere di confermare i tassi USA, rinunciando a tagliarli per la terza volta consecutiva.
Detto questo, cosa sta succedendo nel caso specifico alle azioni Leonardo, scambiate sul Ftse Mib] di Piazza Affari?
I titoli dell’azienda guidata dall’amministratore delegato Roberto Cingolani sono scivolati nei minimi intraday fino a quasi il 5%, ricalcando quanto sta avvenendo in Europa alle altre azioni del settore della difesa.
Azioni settore difesa Europa KO con rumor piano di pace per l’Ucraina di Trump
Il motivo dei sell sulle azioni del comparto della difesa porta il nome del piano di pace per l’Ucraina a cui il presidente americano Donald Trump ha lavorato in segreto, secondo in rumor, insieme alla Russia di Vladimir Putin.
Nel frattempo i funzionari dell’amministrazione USA di Trump si trovano in Ucraina, ha riferito un portavoce dell’esercito degli Stati Uniti, “in missione per incontrare i funzionari ucraini e per discutere sugli sforzi tesi alla fine della guerra” con la Russia.
Del piano di Trump e a quanto pare anche di Putin, volto a scrivere la parola fine alla guerra tra la Russia e l’Ucraina, - iniziata il 24 febbraio 2022 - si sa davvero poco ma, secondo alcuni rumor, significative sarebbero le concessioni riconosciute a Mosca, a danno di Kiev.
Dal canto suo, il diretto interessato dal piano, e grande escluso, ovvero il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha scritto su Telegram nella notte di giovedì di aver ricevuto le proposte contenute nel piano di pace, così commentando:
“Fin dai primi giorni della guerra, abbiamo sostenuto una posizione molto semplice: l’Ucraina ha bisogno di pace. Una pace vera… con condizioni che rispettino la nostra indipendenza, la nostra sovranità e la dignità del popolo ucraino. Ho illustrato i nostri principi fondamentali. E abbiamo concordato che i nostri team lavoreranno su queste proposte per garantire che tutto avvenga in modo autentico”.
Zelensky ha parlato a seguito dell’incontro con il segretario dell’Esercito degli Stati Uniti, Daniel Driscoll, nel corso del quale il Presidente ucraino, come scritto da lui stesso sui social, ha discusso in merito alle “opzioni volte a raggiungere una pace autentica ”. L’obiettivo dei team dell’Ucraina e degli Stati Uniti è di lavorare ai “punti del piano per porre fine alla guerra”, ha aggiunto.
Oggi il Presidente ucraino è tornato a dire la sua dopo la telefonata con il presidente francese Emmanuel Macron, il primo ministro britannico Keir Starmer e il cancelliere tedesco Friedrich Merz, dichiarando di aver “discusso del piano di pace
per l’Ucraina e per l’intera Europa ” e di apprezzare, insieme agli altri leader europei, “gli sforzi degli Stati Uniti, del presidente Trump e del suo team per porre fine a questa guerra”. Zelensky ha però chiarito che il piano deve garantire “ una pace reale e dignitosa ”.
La parola pace non piace alle azioni del settore difesa, perdita più forte in un mese per il sottoindice europeo
La parola pace ha fatto in ogni caso scattare subito le antenne a chi investe sui titoli del settore difesa scambiati nelle varie borse europee, che sono stati penalizzati subito stamattina, dalla prospettiva di una fine della guerra in Ucraina.
Il piano di pace di Trump non piace a Leonardo e a tutte quelle azioni che quest’anno hanno macinato solidi rialzi in Borsa scommettendo sulle maggiori spese per la difesa da parte dell’Europa, pronta a dotarsi di un esercito comune e a spendere di più per proteggersi dalla minaccia rappresentata dalla Russia.
I titoli oggi hanno puntato così subito verso il basso, con il sottoindice di riferimento dell’azionario europeo Stoxx Europe Aerospace and Defense index che è affondato fino a -3,5%, soffrendo la performance peggiore in un mese.
I sell continuano ad abbattersi sulle azioni dell’azienda tedesca Renk, crollate nei minimi intraday fino a -9%, e anche sui titoli Rheinmetall e Hensoldt, scivolati di oltre il 7%.
Inevitabile l’effetto anche sulle azioni Leonardo, che ora riducono le perdite rimanendo tuttavia in forte calo.
Settore difesa Europa +50% YTD anche grazie a fiammata azioni Leonardo. Il paragone con il Ftse Mib
Guardando in generale al settore della difesa, gli smobilizzi hanno portato il sottoindice di riferimento Stoxx Europe Aerospace and Defense index a perdere dall’inizio della settimana più del 5%.
Il listino rimane forte di uno scatto del 50% dall’inizio dell’anno 2025 (YTD), a cui ha contribuito tra gli altri soprattutto Leonardo.
Occhio al paragone tra la performance delle azioni dell’azienda italiana e quella dell’indice Ftse Mib.
I titoli Leonardo sono balzati YTD, ovvero dall’inizio del 2025, di oltre +84%: un rally che si confronta con il rialzo dell’indice Ftse Mib, nello stesso arco temporale, pari a +24,5%.
Il guadagno dell’ultimo anno delle azioni Leonardo è stato pari a +87% circa, rispetto al +27,8% del Ftse Mib.
Negli ultimi tre anni di contrattazioni, le azioni del gigante italiano sono schizzate di ben +564%, volando di +768% negli ultimi 5 anni di contrattazioni a Piazza Affari.
Netta la sovraperformance del titolo rispetto all’indice Ftse Mib di Piazza Affari, salito negli stessi archi temporali considerati (3 e 5 anni) rispettivamente del 74,71% e del 96% circa.
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