Aumento Iva 2018: Renzi pensa alle elezioni e non vuole il provvedimento nella manovra

Alessandro Cipolla

28 Marzo 2017 - 15:17

Aumento Iva 2018: a pochi giorni dalla presentazione del Def, Matteo Renzi vorrebbe la cancellazione del provvedimento in vista delle elezioni politiche del prossimo anno.

Aumento Iva 2018: Renzi pensa alle elezioni e non vuole il provvedimento nella manovra

Aumento Iva 2018: Matteo Renzi starebbe già pensando alle prossime elezioni politiche e non vorrebbe che il provvedimento facesse parte della manovra che il governo Gentiloni dovrà varare il prossimo autunno.

L’aumento dell’Iva nel 2018 sarebbe al centro di una sorta di trattativa tra Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, con l’ex premier che è già proiettato alla prossima primavera quando, salvo colpi di scena di improbabili al momento crisi di governo, l’Italia sarà nuovamente chiamata alle urne.

Vista la particolare situazione politica attuale, Renzi vorrebbe evitare un aumento delle tasse ai cittadini per non dare altro terreno di attacco in particolare al Movimento 5 Stelle, che secondo gli ultimi sondaggi politici elettorali è sempre più saldamente in testa alle intenzioni di voto degli italiani.

Un aumento dell’Iva nel 2018 sarebbe in quest’ottica molto deleteria al Partito Democratico, anche se al momento Matteo Renzi deve pensare prima a vincere le primarie in programma il prossimo 30 aprile.

Aumento Iva 2018: il pressing di Renzi su Gentiloni

L’aumento dell’Iva nel 2018 è una delle ipotesi al vaglio del governo in materia economica. Da qui al prossimo autunno, quando l’esecutivo dovrà varare la manovra per il prossimo anno, Gentiloni e Padoan si troveranno di fronte a una serie di scadenze da dover rispettare.

Il 10 aprile il governo dovrà presentare il Def, il testo che di fatto va a prefigurare quella che poi sarà la manovra economica del prossimo autunno. Dopo il periodo pasquale però dovrà anche essere approvato anche l’assestamento di bilancio.

Bruxelles ci chiede infatti un ritocco ai nostri conti da 3,4 miliardi che potrebbero però essere scontati di 1 miliardo per il terremoto, con il governo che starebbe pensando ad un aumento di benzina e sigarette per far quadrare il bilancio.

Il ministro dell’Economia Padoan e il premier Gentiloni si ritrovano così tra due fuochi: da una parte c’è l’esigenza di rimettere in sesto i conti del paese soprattutto per non indispettire Bruxelles, dall’altra ci sono le esigenze politiche di Renzi che è già proiettato al voto.

L’aumento dell’Iva nel 2018 quindi è un’ipotesi che con ogni probabilità verrà accantonata, con il governo che quindi dovrà cercare in altri lidi le entrate necessarie per varare la prossima manovra economica.

Renzi contro l’aumento delle imposte

Matteo Renzi sembrerebbe essere già proiettato oltre le primarie Pd del prossimo 30 aprile. L’ex premier infatti con ogni probabilità sente già la vittoria in tasca, anche se i diversi sondaggi che sono stati fatti a riguardo hanno fatto registrare esiti discordanti.

L’interrogativo è tutto incentrato sul fatto che Renzi riesca o meno al primo turno ad ottenere più del 50% dei voti, evitando così il ballottaggio tra i primi due candidati dove a votare sarebbero i delegati eletti durante l’Assemblea Nazionale del partito.

Se dovesse essere eletto di nuovo segretario del Partito Democratico, Matteo Renzi punterebbe dritto alla vittoria delle elezioni politiche, dove però l’esito appare molto scontato rispetto alle primarie.

Il Pd al momento è indietro nei sondaggi, indebolito dalla scissione operata dai Democratici Progressisti e dalla lotta intestina per le primarie, oltre che dallo scandalo Consip e dal voto del Senato sulla decadenza come senatore di Minzolini.

Ecco perché Renzi non vuole che l’attuale governo vada a innalzare le tasse dirette e indirette agli italiani, con l’aumento dell’Iva che a onor di logica andrebbe messo nel cassetto per quanto riguarda il 2018.

Con ogni probabilità la prossima campagna elettorale si giocherà sul tema del sostegno alle fasce economicamente in difficoltà, ragion per cui Renzi non vuole passare come leader del partito che ha aumentato le tasse negli ultimi mesi.

Per non rischiare che si ritorni di nuovo a paventare l’ipotesi di un voto a settembre, Gentiloni e Padoan dovrebbero acconsentire a questa linea strategica suggerita da Renzi. Niente aumento dell’Iva quindi, con il governo che già sarebbe al lavoro per trovare soluzioni alternative.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it