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Aumento prezzo benzina e sigarette: così il governo vuole risanare il bilancio

venerdì 17 marzo 2017, di Alessandro Cipolla

Aumento prezzo benzina e sigarette: questa è la decisione presa dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e dal Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni per trovare entro il 10 aprile i 3,4 miliardi necessari per evitare da parte di Bruxelles una nuova procedura d’infrazione.

Anche se ancora non è stata data l’ufficialità, ormai è certo un nuovo aumento del prezzo della benzina e delle sigarette, per far fronte all’imminente esigenza di bilancio da parte del governo.

Una scelta questa che però non vede d’accordo anche ampie fette della maggioranza, a partire dai renziani che avrebbero preferito evitare un aumento del prezzo della benzina e delle sigarette per non accrescere ulteriormente le accise agli italiani.

Invece l’idea di tagliare la spesa pubblica attraverso una nuova spending review sembrerebbe essere stata abbandonata, con Gentiloni e Padoan che quindi si apprestano a varare il decreto in aperto contrasto con la linea dettata da Matteo Renzi.

Aumento prezzo benzina e sigarette: pronto il decreto

Entro il 10 aprile l’Italia dovrà approvare un decreto contenente la mini manovra economica per trovare 3,4 miliardi di euro. Questo è quanto ci chiede Bruxelles dopo la revisione dei nostri conti per evitare che il paese possa incorrere di nuovo in una misura di infrazione.

Il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli in commissione Ambiente della Camera ha un po’ anticipato quali saranno le linee guida inserite nel decreto necessario da presentare all’Europa, non facendo però riferimento ad un possibile aumento del prezzo della benzina o delle sigarette.

Altre indiscrezioni invece parlano che l’aumento delle accise sarà presente per trovare gli ultimi 200 milioni necessari per far quadrare i conti. A riguardo, è stata esclusa l’ipotesi di un taglio alla spesa pubblica.

Niente spending review quindi, con un nuovo aumento al prezzo della benzina che potrebbe scattare a breve, insieme ad una probabile maggiorazione di 10 centesimi sul costo di ogni singolo pacchetto di sigarette.

Una decisione questa che sarebbe frutto di una precisa scelta presa da Padoan e Gentiloni, andando così a sconfessare la volontà di Renzi che ai suoi avrebbe parlato a riguardo dell’aumento delle accise di un errore politico.

Aumento prezzo benzina e sigarette: Renzi contrario

Non avrebbe preso molto bene Matteo Renzi la notizia che il governo sarebbe pronto ad aumentare il prezzo della benzina e delle sigarette per trovare gli ultimi milioni di euro necessari per evitare la procedura d’infrazione.

Pochi giorni fa infatti era stato presentato un documento a firma di 37 deputati renziani, dove si chiedeva che i soldi necessari venissero trovati attraverso il taglio alla spesa pubblica e la lotta all’evasione fiscale.

Pier Carlo Padoan e Paolo Gentiloni invece avrebbero preferito tirare dritti per la loro strada, optando per un classico aumento del prezzo della benzina e delle sigarette, una sorta di ancora di salvataggio questa quando si tratta di trovare entrate sicure in un lasso di tempo relativamente breve.

La decisione non piacerà di sicuro a Matteo Renzi. Anche se non è più il Presidente del Consiglio, l’operato di questo esecutivo è ancora fortemente legato all’immagine della sua persona.

Con le primarie del Pd fissate per il prossimo 30 aprile Matteo Renzi, anche se abbastanza fiducioso visto che i sondaggi che lo danno ampio vincitore, vorrebbe evitare un aumento delle tasse in questo periodo così delicato.

In più, lo sguardo di Renzi è già proiettato anche oltre fino alle prossime elezioni politiche, con l’aumento delle accise che viene visto come un errore politico che potrebbe dare ulteriori spunti d’attacco agli agguerriti avversari politici.

Questa frizione tra l’ex premier e l’esecutivo potrebbe tornare ad aprire scenari di elezioni anticipate. L’asse Gentiloni-Padoan sembrerebbe avere le idee chiare su come impostare il Def e la prossima legge di Bilancio, strategie che però potrebbero cozzare con la tipologia di campagna elettorale che Renzi ha in mente.

Se non si arrivasse ad una mediazione, non è da escludere che Matteo Renzi, una volta vinte le primarie Pd, decidesse di forzare la mano e staccare la spina al governo con elezioni a settembre.

Se quindi verrà confermata la volontà da parte del governo di aumentare il prezzo della benzina e delle sigarette, potremmo trovarci di fronte ad al nascere di un braccio di ferro tra Renzi e il duo Padoan-Gentiloni, che potrebbe avere anche forti ripercussioni sulla durata dell’esecutivo.

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