Sondaggi primarie Pd: vola Renzi che sarebbe segretario al primo turno

Sondaggi primarie Pd: Matteo Renzi avrebbe aumentato il distacco verso i suoi avversari Andrea Orlando e Michele Emiliano e sarebbe abbondantemente eletto segretario al primo turno.

Questa è la fotografia delle primarie Pd fornita dal sondaggio realizzato dall’istituto SWG per Affaritaliani, dove emergerebbe nettamente il grande vantaggio di Matteo Renzi verso i suoi due sfidanti alla carica di segretario.

Potremmo parlare di un “effetto Lingotto”, visto che il sondaggio è stato realizzato nei giorni successivi alla convention organizzata da Matteo Renzi per dare il via alla sua campagna verso le primarie.

Matteo Renzi quindi rimane il grande favorito alle primarie Pd del prossimo 30 aprile, guadagnando il 4% dei consensi su Emiliano rispetto allo stesso sondaggio effettuato una settimana fa.

Sondaggi primarie Pd: vola Renzi

Come accade da alcune settimane, l’istituto SWG ha effettuato un sondaggio tra gli elettori del centrosinistra per sapere quale fosse il loro candidato alla segreteria preferito. L’esito dell’indagine è stato un sostanziale plebiscito per Matteo Renzi.

• Matteo Renzi 65% (+4%)
• Michele Emiliano 19% (-4%)
• Andrea Orlando 16% (/)

Matteo Renzi quindi guadagna quattro punti percentuale su Michele Emiliano rispetto ad una settimana fa, volando al 65% secondo il sondaggio e staccando il governatore della Puglia che scende al 19% e Andrea Orlando, stabile al 16%.

Se la situazione dovesse essere veramente questa, Matteo Renzi sarebbe nominato segretario al primo turno, superando la soglia del 50% che secondo il regolamento delle primarie Pd permetterebbe così di evitare un ballottaggio tra i due più votati durante l’Assemblea Nazionale.

Ma nonostante il sondaggio sulle primarie Pd sembrerebbe dare chance praticamente nulle di vittoria ad Orlando ed Emiliano, ci potrebbero essere invece delle insidie nella strada apparentemente in discesa per Renzi verso la nomina a segretario.

Sondaggi primarie Pd: Renzi vince sicuro?

Leggendo i dati che sono emersi da questo sondaggio realizzato dall’istituto SWG, Matteo Renzi sembrerebbe avere praticamente in tasca la vittoria alle primarie Pd del prossimo 30 aprile.

Dovrebbe capitare un autentico crollo all’ex premier per non superare la soglia del 50%, ma i pericoli maggiori potrebbero arrivare analizzando un altro dato che è stato raccolto dal sondaggio.

Secondo SWG, la percentuale di sostegno a Renzi riguardante esclusivamente i militanti del Partito Democratico è dell’80%. Una quota bulgara che evidenzierebbe come la base del partito sia tutta fortemente schierata con l’ex premier.

Le primarie del Pd però sono aperte. Nulla può impedire anche a chi al momento voterebbe per altri partiti di centrosinistra di prendere parte alla consultazione per eleggere il prossimo segretario del Pd.

Il grande pericolo per Matteo Renzi quindi al momento potrebbe essere solo uno: una sostanziale chiamata alle armi da parte di Democratici e Progressisti, Sinistra Italiana e Campo Progressista di Pisapia, tutti uniti a sostenere Andrea Orlando.

Un fattore questo che farebbe aumentare l’affluenza alle primarie e potrebbe provocare un drastico calo della percentuale di Renzi, che se dovesse scendere sotto al 50% poi potrebbe rimettere tutto in discussione.

In parole povere, se tutto il variegato mondo anti Renzi dovesse recarsi a votare probabilmente per Orlando il prossimo 30 aprile, la percentuale dell’ex premier potrebbe scendere sotto il 50%.

In quel caso si terrebbe un ballottaggio tra Renzi e Orlando all’Assemblea Nazionale dove, nel caso di un appoggio di Emiliano al ministro della Giustizia, questo potrebbe portare ad una clamorosa sconfitta per l’ex segretario e alla vittoria di Orlando.

Più sarà bassa l’affluenza quindi più saranno alte le probabilità di una vittoria alle primarie di Matteo Renzi, che già scalpita per superare questo ostacolo e gettarsi a capofitto nella campagna elettorale dove il Pd al momento viene dato comunque indietro rispetto al Movimento 5 Stelle e al centrodestra unito.