Occhio alle caratteristiche dei BTP a 3,7, 30 anni, che sono stati emessi nella giornata di oggi dal MEF-Tesoro.
Rendimenti in calo per i Titoli di Stato che sono stati collocati oggi dal Tesoro-MEF. In asta tre BTP, per la precisione i seguenti:
- BTP 2,65 % 3 anni 15-06-2028
- BTP 3,25 % 7 anni 15-07-2032
- BTP 4,30 % 30 anni 01-10-2054
Occhio al calendario delle emissioni dei Titoli di Stato, BTP, BOT e altri, previste per il mese di giugno.
I BTP a 3, 7 e 30 anni emessi oggi dal MEF. Domanda, rendimenti e altri dettagli
Per quanto riguarda il BTP a 3 anni, con scadenza al 15 giugno 2028, codice ISIN IT0005641029, il Tesoro ha emesso la settima tranche del Titolo, per un valore di 2,5 miliardi.
Solide le richieste, che sono ammontate a più di 4 miliardi, per la precisione a 4.069.700.000, consentendo al rapporto di copertura di attestarsi a quota 1,63.
Il rendimento lordo, pari al 2,24%, ha segnato un calo di 17 centesimi rispetto all’asta precedente del 13 maggio scorso, a fronte di un prezzo di aggiudicazione pari a 101,23.
Il Tesoro ha emesso anche la quarta tranche del BTP a 7 anni, con scadenza al 15/07/2032 e codice ISIN IT0005647265, per un valore di 3 miliardi di euro.
Anche in questo caso la domanda si è confermata solida, pari a più di 4 miliardi (4.444.500.000), con un rapporto di copertura pari a 1,48 e un rendimento lordo al 3,02%, in flessione di 26 punti base rispetto a quello dell’asta precedente del 13 maggio scorso. Il prezzo di aggiudicazione è stato pari a 101,57.
Infine, il MEF ha emesso la settima tranche del BTP a 30 anni con scadenza al 1° ottobre 2054, per un valore di 1,25 miliardi, a fronte di una domanda pari a 1,999 miliardi.
Il rapporto di copertura è stato pari a 1,60, mentre il rendimento si è attestato al 4,26 per cento, a fronte di un prezzo di aggiudicazione pari a 101,45.
Le caratteristiche delle aste marginali, e il calo dei rendimenti sulla scia dei tagli dei tassi BCE
Tutte le aste sono state marginali. A tal proposito, vale la pena rispolvere il concetto di asta marginale che è, così come spiega il Tesoro, la modalità d’asta che viene utilizzata per il collocamento dei Titoli di Stato a medio e lungo termine.
Tale tipo di asta prevede che le richieste degli investitori, se allocate, vengano aggiudicate tutte allo stesso prezzo, che viene detto prezzo marginale.
La determinazione dei prezzi di aggiudicazione e della quantità avviene attraverso un meccanismo discrezionale, secondo il quale la quantità emessa di Titoli di Stato non viene prefissata, dunque non è stabilità a priori, ma è compresa tra un ammontare minimo ed un massimo annunciati nel comunicato stampa che precede di alcuni giorni l’asta.
In tutto, con l’emissione odierna dei BTP, il Tesoro ha collocato un ammontare complessivo di 6,75 miliardi di euro di Titoli di Stato.
La buona notizia per il governo Meloni è rappresentata dal calo dei rendimenti, che dimostra come lo Stato abbia bussato alla porta del mercato sostenendo un costo di finanziamento minore rispetto a quello che ha caratterizzato i precedenti collocamenti.
Reuters ha riportato in particolare che i costi di finanziamento a tre anni dell’Italia sono scesi al livello più basso in quasi tre anni nell’asta di oggi.
Tra i motivi, l’effetto dei tassi di interesse più bassi che, lo scorso 5 giugno, sono stati ulteriormente tagliati dalla BCE, per l’ottava volta in meno di un anno. Tassi di interesse più bassi comportano di fatto rendimenti in generale inferiori per i Titoli di Stato di nuova emissione.
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