Assegno di inclusione, quando arriva a dicembre? La data di pagamento viene anticipata di qualche giorno.
L’Assegno di inclusione a dicembre potrebbe essere pagato in anticipo. In attesa di un chiarimento Inps - che abbiamo sollecitato - è opportuno guardare a quanto successo negli anni scorsi per farci un’idea su quando arrivano i soldi della prossima ricarica.
D’altronde è lecito chiedersi se le date di pagamento dell’Assegno di inclusione possono cambiare a dicembre vista la prossimità delle festività di Natale che vanno a coincidere esattamente con il periodo della ricarica mensile.
Per questo motivo, anche al fine di dare alle famiglie la possibilità di ricevere prima i soldi così da poterli utilizzare per le spese natalizie, dai regali a vari cenoni, l’Inps solitamente rivede il proprio calendario anticipando di qualche giorno il pagamento. Ma di quanto? Ecco quali potrebbero essere quest’anno le date di dicembre per l’Assegno di inclusione, fermo restando che per un’informazione certa e puntuale dovremo attendere l’ufficialità da parte dell’Inps.
Quando arriva l’Assegno di inclusione a dicembre
Come anche nei mesi scorsi, dicembre si compone di due diversi momenti per il pagamento dell’Assegno di inclusione.
Il primo è quello di metà mese, in cui avviene l’accredito della prima mensilità per coloro che ne hanno fatto richiesta nei mesi precedenti, compresi coloro che inviato domanda di rinnovo al termine della scadenza dei 18 mesi. In questa fase avviene la consegna della Carta Adi ai componenti della famiglia che ne hanno fatto richiesta, insieme al pagamento della prima mensilità prevista. Contestualmente, ma solo in caso di richiesta di rinnovo, arriva anche il bonus che compensa il mese di sospensione, il cui importo è pari a quello della ricarica ma fino a un massimo di 500 euro. Bonus che ricordiamo viene erogato una tantum e cesserà nel 2026 visto che non è stato confermato dalla legge di Bilancio.
Questa fase è in programma il 15 del mese, che a dicembre è un lunedì e pertanto non comporta alcun cambiamento al calendario.
Diverso discorso per la ricarica successiva alla prima, quella che l’Inps eroga - attraverso il supporto di Poste Italiane - il 27 del mese. Le date solitamente non subiscono variazione se non quando il 27 cade di domenica, con l’Istituto che in quel caso anticipa il pagamento di qualche giorno.
Appunto va poi considerato che a dicembre il 27 cade esattamente tra due festività, ragion per cui l’Inps tende ad anticipare ancora di più il suo calendario. A proposito, lo scorso anno la ricarica mensile venne accreditata il 21 dicembre e nel 2025 potrebbe andare esattamente allo stesso modo. Escludiamo, infatti, sabato 27 come data di pagamento, visto che nei giorni precedenti l’Inps non potrebbe effettuare le lavorazioni visto che si tratta di festivi. Anche perché non bisogna considerare solo il pagamento: c’è anche tutto il lavoro precedente con cui l’Inps accerta che il nucleo familiare soddisfa ancora i requisiti per beneficiare della misura. Oppure viene verificato se c’è stato un cambio nella condizione reddituale tale da giustificare un ricalcolo dell’importo.
Pertanto, considerando che le lavorazioni richiedono in genere due giorni e che il pagamento per il 24 dicembre è da escludere, ecco che la data di accredito più probabile è più o meno la stessa dello scorso anno: sabato 20 dicembre appunto.
Aspettiamo comunque l’ufficialità che potrebbe arrivare già nelle prossime ore, ma la buona notizia è appunto che anche quest’anno i soldi saranno a disposizione in anticipo, in concomitanza con il pagamento dell’Assegno unico universale molto probabilmente.
Il che va parzialmente a compensare una cattiva notizia: come emerso dai nostri calcoli, infatti, dal prossimo anno per coloro che hanno già terminato il primo periodo di fruizione, di 18 mensilità, ci saranno solo 11 mensilità pagate, visto che bisognerà considerare sempre il mese di sospensione tra un rinnovo e l’altro. Al termine del primo rinnovo, infatti, la scadenza massima dell’Assegno di inclusione scende a 12 mesi, il che comporta inevitabilmente uno svantaggio per le famiglie complice anche l’addio, dal prossimo anno, al bonus da 500 euro.
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