Rinnovo Assegno di inclusione scaduto, come e quando farne domanda

Simone Micocci

7 Luglio 2025 - 11:05

Reddito di cittadinanza, si avvicina la seconda scadenza. Tuttavia, quando decade può comunque essere rinnovato: ecco come e quando.

Rinnovo Assegno di inclusione scaduto, come e quando farne domanda

Dal 2024 il Reddito di cittadinanza è stato sostituito dall’Assegno di inclusione (Adi), la misura di sostegno economico destinata ai nuclei familiari in condizione di fragilità. Anche l’Assegno di inclusione, però, ha una durata definita e deve essere rinnovato periodicamente per continuare a essere erogato.

Con la riforma delle misure di sostegno al reddito e il passaggio all’Assegno di inclusione, entrano a regime importanti novità: se il primo periodo di fruizione dura 18 mesi, dal secondo rinnovo in poi la durata scende a 12 mesi, con il risultato che d’ora in avanti nell’anno solare l’Adi verrà pagato soltanto per 11 mensilità, a causa del mese di sospensione obbligatoria tra un periodo e l’altro. Non esiste però un limite massimo al numero di rinnovi, purché siano mantenuti i requisiti previsti dalla legge.

Ricordiamo che per evitare che il mese di stop lasci le famiglie prive di sostegno, il governo sta lavorando a un bonus compensativo, un contributo straordinario destinato ai beneficiari dell’Assegno di inclusione che hanno concluso il primo ciclo di 18 mesi. La misura dovrebbe servire a coprire il vuoto tra la fine di un periodo e l’inizio del successivo, anche se i dettagli operativi e i tempi di entrata in vigore devono ancora essere definiti.

Nel frattempo, in questa guida vediamo come si rinnova l’Assegno di inclusione nel 2025, quali sono le tempistiche da rispettare e le nuove regole sulla durata.

Rinnovo dell’Assegno di inclusione: regole e tempistiche nel 2025

Il rinnovo dell’Assegno di inclusione segue una procedura identica sia alla scadenza del primo periodo (dopo i 18 mesi iniziali) sia in occasione dei successivi rinnovi, che avranno durata di 12 mesi ciascuno. Anche le tempistiche da rispettare restano le stesse: la domanda di rinnovo può essere presentata dal mese successivo all’ultima mensilità erogata.

Questo significa, ad esempio, che chi termina il primo periodo di 18 mesi a luglio 2025 potrà presentare la nuova richiesta soltanto a partire da agosto. La decorrenza del nuovo periodo scatterà dal mese successivo alla domanda, ossia in questo caso da settembre.

La normativa prevede infatti un mese obbligatorio di sospensione tra la fine di un ciclo di fruizione dell’Adi e l’inizio del successivo, esattamente come accadeva per il Reddito di cittadinanza. Di conseguenza, ogni anno solare si percepiranno 11 mensilità effettive, a meno di periodi di interruzione più lunghi dovuti a tempistiche tecniche o istruttorie.

Va comunque sottolineato che non ci sono limiti al numero di rinnovi dell’Assegno di inclusione: la prestazione può essere rinnovata ogni volta che il nucleo familiare continua a soddisfare i requisiti previsti dal decreto istitutivo (Decreto-legge n. 48/2023).

Anche per il 2025, dunque, sarà fondamentale tenere d’occhio le scadenze per non restare scoperti e presentare tempestivamente la nuova domanda.

Come calcolare la scadenza e quando fare domanda di rinnovo

Calcolare la scadenza dell’Assegno di inclusione è piuttosto semplice, ma è fondamentale per evitare interruzioni nei pagamenti. Il primo periodo di fruizione dell’Adi ha una durata massima di 18 mesi consecutivi, sempre che il nucleo familiare continui a rispettare i requisiti previsti dalla normativa. Alla diciottesima mensilità, il diritto decade in automatico, indipendentemente dal fatto che si abbiano ancora i requisiti.

Terminati i 18 mesi, è possibile richiedere il rinnovo dell’Assegno di inclusione, ma la domanda può essere presentata soltanto a partire dal mese successivo a quello in cui si è ricevuto l’ultimo pagamento. Questo significa, ad esempio, che chi ha percepito la diciottesima mensilità a luglio 2025 potrà presentare la nuova domanda solo dal 1° agosto. Il nuovo periodo di pagamento inizierà dal mese successivo alla presentazione della domanda, quindi in questo caso da agosto 2025.

Dal secondo rinnovo in poi, però, la durata dell’Adi scende a 12 mesi, con la conseguenza che, tra un periodo di fruizione e l’altro, ci sarà sempre un mese di sospensione. Per questo motivo, chi riceve l’Assegno di inclusione dal 2024 percepirà nel 2025 solo 11 mensilità anziché 12, e lo stesso schema si ripeterà negli anni successivi.

Anche se la legge prevede un numero illimitato di rinnovi, è fondamentale ricordare che occorre rispettare sempre i requisiti economici e patrimoniali fissati dalla normativa e, soprattutto, non dimenticare il mese di sospensione obbligatoria, che impedisce di percepire l’Adi senza interruzioni.

Come rinnovare l’Assegno di inclusione

La procedura per rinnovare l’Assegno di inclusione non è particolarmente complessa, ma richiede di rispettare tempistiche precise. Una volta concluso il periodo di fruizione, che è di 18 mesi per la prima erogazione e di 12 mesi per i successivi rinnovi, il beneficio decade automaticamente, anche se il nucleo familiare continua a possedere i requisiti previsti dalla normativa.

Come già abbiamo avuto modo di vedere, per riprendere a ricevere l’Adi, è necessario presentare una nuova domanda a partire dal mese successivo all’ultimo pagamento ricevuto. Questa si presenta con le stesse modalità della prima richiesta, cioè online tramite il portale Inps oppure rivolgendosi a un Caf o patronato. Anche in caso di rinnovo, bisogna ripetere l’intero percorso previsto dalla normativa, che comprende la sottoscrizione del Patto di attivazione digitale e la presa in carico da parte dei servizi sociali territorialmente competenti.

Va ricordato che se l’Assegno di inclusione è decaduto invece per motivi disciplinari, come la mancata accettazione di un’offerta di lavoro o la presentazione di dichiarazioni false, occorre attendere un periodo di 18 mesi prima di poter inoltrare una nuova richiesta. Questo termine si riduce a 6 mesi se nel nucleo familiare sono presenti minorenni o persone con disabilità.

Rispettare le scadenze e presentare la domanda di rinnovo il prima possibile è quindi fondamentale per evitare periodi troppo lunghi senza sostegno economico, anche se rimane comunque obbligatorio il mese di sospensione tra un ciclo e l’altro.

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