Assegni familiari non pagati in busta paga a luglio? Ecco perché

Anna Maria D’Andrea

8 Agosto 2019 - 16:13

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Assegni familiari (ANF) non pagati in busta paga a luglio per molti lavoratori dipendenti. Il perché sta tutto nella nuova procedura INPS di calcolo dell’importo riconosciuto, in vigore dal 2019.

Assegni familiari non pagati in busta paga a luglio? Ecco perché

Buste paga più leggere a luglio per i dipendenti che attendevano il pagamento degli assegni familiari (ANF). A causa della nuova procedura per le domande, i ritardi si accumulano.

C’è da specificare da subito che se nella busta paga di luglio 2019 non c’è il pagamento degli assegni al nucleo familiare non bisogna dare la colpa al proprio datore di lavoro che, purtroppo, è esso stesso “vittima” dei ritardi dell’INPS.

La causa del problema che sta interessando molti lavoratori, imprese e loro consulenti, è la nuova procedura per fare domanda.

La richiesta degli ANF, a partire dal mese di aprile 2019, è effettuata online direttamente dal dipendente. È l’INPS a fare il calcolo teorico dell’importo massimo degli assegni familiari che, successivamente, il datore di lavoro calcola in relazione alla tipologia di contratto e ai periodi di presenza o assenza dal lavoro e paga in busta paga.

Una procedura che dovrebbe essere più sicura, facile e lineare, ma che così non è alla prova dei fatti.

Assegni familiari non pagati in busta paga a luglio? Ecco perché

Il perché del mancato pagamento in busta paga degli assegni al nucleo familiare è tutto nella nuova procedura telematica attiva dal 1° aprile 2019 in merito alle domande per gli ANF.

La nuova procedura online “ANF DIP” è stata introdotta, forse, in un periodo poco felice, e a pochi mesi dal 1° luglio, scadenza per il rinnovo delle richieste degli assegni familiari per i lavoratori dipendenti.

C’è da dire che dall’INPS non è arrivata nessun indicazione specifica sul perché del mancato pagamento sullo stipendio degli assegni familiari, ma sono i professionisti e le imprese a fornire utili dettagli.

Il motivo dei ritardi sta tutto nel fatto che sul sito INPS ad oggi non sono stati messi a disposizione dei datori di lavoro tutti i dati necessari per pagare gli ANF in busta paga e, senza le indicazioni dell’Istituto, aziende e consulenti non possono procedere all’accredito della somma.

Gli assegni familiari a partire dal 2019 possono essere pagati in busta paga soltanto dopo l’accoglimento della domanda da parte dell’INPS, che metterà a disposizione del datore di lavoro l’importo teorico riconosciuto sulla base delle tabelle ANF e dati relativi alla composizione del proprio nucleo familiare e ai redditi percepiti.

Sarà successivamente il datore di lavoro a dover fare il calcolo esatto dell’importo spettante, in base al contratto e ai periodi di presenza o assenza dal lavoro.

Insomma, una procedura che prevede passaggi ben precisi e, se un tassello dell’ingranaggio salta, la conseguenza è che il tutto si rallenta.

ANF, la nuova modalità di presentazione della domanda per gli assegni familiari

Nell’attesa che l’INPS comunichi i dati necessari per il pagamento degli assegni al nucleo familiare, riepiloghiamo di seguito le nuove regole per poter fare domanda di ANF, introdotte ed illustrate punto per punto dalla circolare n. 45 del 22 marzo 2019.

Dal 1° aprile 2019 le domande di assegno per il nucleo familiare dei lavoratori dipendenti di aziende attive del settore privato non agricolo devono essere presentate direttamente all’INPS, esclusivamente in modalità telematica. Non si usa più il modulo ANF/DIP (SR16), da consegnare al datore di lavoro, ma l’intera procedura viaggia sul web.

Per poter fare domanda autonomamente è necessario essere in possesso del PIN per l’accesso ai servizi online dell’INPS. In alternativa è possibile rivolgersi ad un Patronato o ad un consulente del lavoro.

All’invio della domanda, l’INPS effettua i controlli su redditi e composizione del nucleo familiare e, successivamente, rende visibili al cittadino importi giornalieri e mensili massimi spettanti, all’interno della sezione “Consultazione domanda” della propria area riservata.

L’esito sarà visibile, con le medesime modalità, anche ai Patronati che, su delega del cittadino richiedente, hanno provveduto ad inviare le domande di ANF all’Istituto.

Il lavoratore dovrà comunicare l’esito positivo della richiesta al proprio datore di lavoro, il quale avrà accesso ai dati necessari all’erogazione e al conguaglio degli ANF attraverso una specifica applicazione presente nel Cassetto previdenziale aziendale.

Senza intoppi, il datore di lavoro paga a partire dalla prima busta paga gli assegni familiari riconosciuti al dipendente. In caso contrario, bisognerà armarsi di pazienza, ricordando che in ogni caso gli ANF non pagati non si perdono, ma verranno accreditati con il primo stipendio utile.

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