Hai bisogno di soldi? Puoi chiedere l’anticipo del Tfr al tuo datore di lavoro. Ma solo per questi motivi.
Spesso i lavoratori si chiedono se sia possibile ottenere in anticipo una parte della propria liquidazione.
La risposta è sì, ma solo nel rispetto di determinate condizioni di legge. In particolare, la normativa italiana consente - a specifiche condizioni - di richiedere l’anticipo del Tfr, ossia una parte del trattamento di fine rapporto maturato fino a quel momento, pur continuando a lavorare in azienda.
Questa possibilità è prevista esclusivamente per i lavoratori del settore privato e richiede almeno 8 anni di anzianità presso la stessa azienda. Si parla dunque di anticipo della liquidazione in costanza di rapporto di lavoro, da non confondere con l’acconto sul Tfr, che riguarda invece modalità di pagamento successive alla cessazione del contratto.
Capire come chiedere l’anticipo del Tfr è fondamentale per non commettere errori nella compilazione della domanda e nella raccolta della documentazione necessaria.
A tal proposito, in questa guida completa vedremo per quali motivi e come si può chiedere l’anticipo del Tfr, in quali casi è concesso per legge (come ad esempio per chi deve affrontare delle spese mediche improvvise oppure ha bisogno dei soldi per l’acquisto prima casa), quali sono i requisiti e i limiti che vanno rispettati sia dal lavoratore che dal datore di lavoro.
Quando fare domanda per l’anticipo del Tfr
Per ottenere l’anticipo del Tfr, il lavoratore deve presentare una richiesta formale all’azienda, motivata e supportata dalla documentazione necessaria. Ma attenzione: non tutti i dipendenti possono farlo, e non in qualsiasi momento del rapporto di lavoro.
La legge stabilisce infatti precisi limiti temporali e soggettivi: in particolare, la domanda di anticipo della liquidazione può essere presentata solo dai lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano maturato almeno 8 anni di servizio continuativo presso la stessa azienda. Questo requisito è inderogabile: non sono previste eccezioni o scorciatoie. Fino al compimento dell’ottavo anno di lavoro, quindi, non è possibile richiedere l’anticipo del Tfr, indipendentemente dalla situazione personale o economica del lavoratore.
È importante sottolineare che l’anticipo del Tfr può essere richiesto una sola volta nell’intero arco del rapporto di lavoro con lo stesso datore. Per questo motivo, è fondamentale valutare con attenzione quando fare domanda, considerando che si tratta di un’opportunità unica.
Diverso è il discorso per i dipendenti pubblici: in questo caso, non è consentito richiedere l’anticipo del Tfr in costanza di rapporto di lavoro. Le regole per il pubblico impiego sono diverse e fanno riferimento ad altri strumenti, come vedremo più avanti.
Anticipo del Tfr dipendenti pubblici
Se avete sentito parlare di anticipo del Tfr nel pubblico impiego dovete sapere che si tratta di uno strumento differente da quello oggetto di questa guida. Nel caso dei dipendenti pubblici, infatti, il trattamento di fine rapporto - o servizio (Tfs) - viene pagato molto più tardi rispetto al settore privato, da uno a due anni a seconda delle ragioni che hanno portato all’interruzione del rapporto di lavoro.
Per questo motivo nel frattempo sono sorti diversi strumenti che consentono di ridurre queste tempistiche, con l’interessato che può chiedere l’anticipo alla banca usufruendo di un tasso agevolato. Si tratta quindi a tutti gli effetti di una sorta di prestito, seppur agevolato. Non è più possibile, invece, fare richiesta all’Inps visto che l’apposito fondo per l’erogazione dell’anticipo non è più stato rinnovato.
Requisiti per la richiesta di anticipo del Tfr
È il Codice Civile, all’articolo 2120, commi 6-11, a indicare le circostanze in cui è possibile fare richiesta di anticipo del Tfr. Il lavoratore può presentare richiesta nel rispetto delle seguenti condizioni:
- l’anticipo Tfr deve essere contenuto nei limiti del 70% del trattamento spettante nel caso di cessazione del rapporto alla data della domanda (art. 2120 c.c., c. 6);
- l’anticipo Tfr deve essere altresì contenuto nei limiti del 10% degli aventi titolo e, comunque, del 4% del numero totale dei dipendenti (art. 2120 c.c., c. 7);
- l’anticipo Tfr può essere ottenuto una sola volta nel corso del rapporto di lavoro (art. 2120 c.c., c. 9).
Dunque, il dipendente può chiedere - una sola volta senza eccezioni - l’anticipo fino a un massimo del 70% dell’importo fino ad allora maturato. Da parte sua l’azienda è chiamata a soddisfare annualmente le richieste entro il limite del 10% degli aventi titolo, e comunque del 4% del numero totale di dipendenti.
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Per quali ragioni richiedere l’anticipo del Tfr
La legge ha disposto che il lavoratore ha diritto a chiedere il trattamento di fine rapporto in anticipo soltanto in determinate situazioni e qualora si trovi nella condizione di dover affrontare spese improvvise e inderogabili.
In sostanza la richiesta del lavoratore deve essere “giustificata” e deve avere dei motivi ben precisi, ovvero:
- anticipo Tfr per spese sanitarie per terapie e interventi straordinari riconosciuti dalle competenti strutture pubbliche (art. 2120 c.c., c. 8 lett. a). Per le spese mediche, il lavoratore deve dimostrare la necessità di interventi o terapie straordinarie riconosciute dalle ASL, allegando la certificazione medica alla richiesta. L’anticipo può coprire anche spese accessorie come viaggio e alloggio.
- anticipo Tfr per l’acquisto della prima casa di abitazione per sé o per i figli, documentato con atto notarile (art. 2120 c.c., c. 8 lett. b);
- sostenere eventuali spese da sostenere durante i periodi di fruizione dei congedi parentali e per formazione del lavoratore (art. 5 D.Lgs. 151/2001 e art. 7 Legge 53/2000), come nei periodi di congedo facoltativo a seguito della nascita di un figlio o di conseguimento titolo e partecipazione ad attività di formazione.
Come anticipato, i Contratti collettivi nazionali del lavoro possono intervenire a disciplinare casi in cui è ammessa la richiesta di anticipo Tfr, anche in situazioni diverse da quanto disposto dal Codice Civile.
Anticipo Tfr per ristrutturazione
Una delle domande che i lavoratori che devono sostenere spese straordinarie si pongono è se si può richiedere anticipo del trattamento di fine rapporto in caso di ristrutturazione della propria casa.
Bisogna specificare che nel Codice Civile tale possibilità non è ammessa ma che la facoltà di erogare l’importo al lavoratore è determinata dalla scelta finale del proprio datore di lavoro.
Negli anni la giurisprudenza ha affrontato in più di un’occasione tale questione, stabilendo che l’anticipo può essere richiesto per le spese di ristrutturazione della prima casa - sia propria che dei figli - ma solo quando l’intervento è necessario per rendere abitabile l’edificio. Sono dunque esclusi i normali interventi di manutenzione, di ampliamento e di semplice abbellimento.
Pertanto, chi vuole richiedere l’anticipo del Tfr per far fronte a delle spese di ristrutturazione dovrà allegare i documenti per certificare i motivi per cui si procede con gli interventi. Sarà l’azienda comunque a decidere se concedere o meno l’anticipo in base alle motivazioni indicate.
Anticipo del Tfr per ragioni personali
Oltre ai motivi previsti dalla legge, l’anticipo del TFR può essere richiesto anche senza fornire giustificazioni specifiche. In questi casi, il lavoratore non è tenuto a presentare documentazione o spiegare i motivi della richiesta.
È infatti possibile ottenere fino al 30% del TFR maturato semplicemente indicando «motivi personali» come richiesta di anticipo. Tuttavia, anche in questo caso devono essere trascorsi almeno 8 anni di contratto con lo stesso datore di lavoro.
Ad esempio, l’anticipo può essere richiesto per esigenze personali come l’acquisto di un’auto o una vacanza, evitando di dettagliare il motivo, poiché il datore di lavoro potrebbe opporsi se ritiene la richiesta non valida.
Anche se le difficoltà economiche non sono considerate un motivo sufficiente per ottenere l’anticipo, si può comunque fare riferimento ai motivi personali per superare questo ostacolo.
Va poi sottolineato che l’uso dell’anticipo per scopi diversi da quelli indicati può portare a sanzioni disciplinari, persino al licenziamento, e all’obbligo di restituire la somma con risarcimento. Ecco perché è bene non fornire false motivazioni quando si fa domanda di anticipo del Tfr.
Quando non si può richiedere l’anticipo del Tfr
Come abbiamo visto la legge italiana prevede dei casi ben precisi e specifici per la richiesta del Tfr, che devono essere rispettati dal lavoratore. Inoltre, ad alcune categorie di lavoratori la richiesta non è concessa pur avendo le caratteristiche e le motivazioni per avanzare la domanda. Non possono infatti presentare richiesta di Tfr:
-* dipendenti pubblici;
- dipendenti private di aziende in crisi;
- dipendenti che hanno una cessione del quinto in corso.
Inoltre, come abbiamo accennato, la legge per tutelare le imprese di piccole dimensioni ha stabilito che il datore di lavoro ogni anno può erogare anticipi nella misura massima del 10% dei richiedenti, nel limite del 4% dei dipendenti. Quindi, anche se il dipendente soddisfa i requisiti sopra indicati non può ottenere l’anticipo del Tfr nel caso in cui l’impresa abbia già sforato i limiti annuali.
Come chiedere l’anticipo del Tfr e documenti
Il dipendente che è in possesso di tutti i requisiti necessari per ottenere in anticipo una parte di liquidazione, deve farne richiesta per iscritto al datore di lavoro.
Nel dettaglio, deve compilare un modello come il Fac-Simile che trovate di seguito, allegando una copia di un documento di riconoscimento e tutti i documenti che certificano la motivazione per la quale si richiede l’anticipo.
Ad esempio se si richiede l’anticipo della liquidazione per l’acquisto della prima casa, per sé o per i propri figli, sarà necessario presentare l’atto notarile che lo dimostri. Per le spese mediche invece è necessario un documento rilasciato da una struttura sanitaria pubblica con il quale si attesta la straordinarietà degli interventi.
Il datore di lavoro a sua volta fa sottoscrivere al dipendente una dichiarazione liberatoria con la quale il dipendente conferma di aver ricevuto una parte di liquidazione.
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