D’Alema offre la tregua a Renzi: “Non facciamo del male, dialogo futuro”

Alessandro Cipolla

18 Gennaio 2018 - 11:34

Intervistato dal Corriere, D’Alema lancia segnali al Partito Democratico di Renzi auspicando un dialogo post elettorale per un governo del presidente.

D’Alema offre la tregua a Renzi: “Non facciamo del male, dialogo futuro”

Massimo D’Alema manda segnali di pace a Matteo Renzi anche se non mancano stilettate al segretario del Partito Democratico. Intervistato dal Corriere della Sera, l’esponente di Liberi e Uguali è già proiettato al post voto.

Visto il probabile pareggio elettorale alle elezioni politiche del 4 marzo, D’Alema apre a un dialogo futuro con il Partito Democratico ammonendo però Renzi sul fatto che i continui attacchi a Liberi e Uguali alla fine favoriscono soltanto il Movimento 5 Stelle.

L’appello di D’Alema a Renzi

Non risparmia le solite critiche a Matteo Renzi ma questa volta, invece che fra le righe, la mission di Massimo D’Alema per queste elezioni politiche è stata esplicitata con un eloquente “non facciamoci del male”.

Intervistato da Aldo Cazzullo per il Corriere della Sera, D’Alema volge lo sguardo come sua abitudine già oltre il 4 marzo. Con il pareggio elettorale che appare sempre più probabile, la sinistra vuole giocare un ruolo di primo piano riaprendo anche il discorso con il PD.

Non facciamoci del male, creiamo le condizioni per un dialogo futuro. Dopo il 4 marzo, viene il 5 marzo. Ci vorrà un governo del presidente e noi daremo il nostro contributo.

Una mano tesa quindi verso Matteo Renzi, al quale però l’ex premier non risparmia dure critiche visto anche lo scarso stato di salute che i sondaggi attribuiscono al momento a un Partito Democratico dato in costante calo.

Lui e Berlusconi dicono le stesse cose, ma Berlusconi è più credibile: la destra è oltre il 35%, il Pd al 23%; se si deve creare un bipolarismo, è più fondato che lo possa dire Berlusconi piuttosto che Renzi. Il leader di quello che è stato il maggior partito di centrosinistra dovrebbe preoccuparsi di una destra aggressiva come non mai. La Lega di Salvini non è la Lega di Bossi, che manteneva una venatura popolare.

Nell’immediato post voto D’Alema vede la necessità di un governo del presidente, con la convergenza di diversi partiti attorno a obiettivi limitati. Un esecutivo responsabile e di scopo quindi dove Liberi e Uguali non si tirerebbe indietro.

Il dialogo futuro

In fondo non c’è molto di nuovo nelle parole di Massimo D’Alema al Corriere. L’esponente ora di Liberi e Uguali infatti da tempo ribadisce come in queste elezioni l’obiettivo della propria lista sia quella di andare in doppia cifra alle urne per poi iniziare a trattare con il PD.

Il concetto ora è stato soltanto esplicitato ma il succo era già noto da tempo. Ecco perché D’Alema adesso offre a Renzi questa sorta di tregua, per cercare di non favorire i veri avversari che sono il Movimento 5 Stelle e la Lega.

Il rischio infatti è che i continui attacchi reciproci tra PD e Liberi e Uguali alla fine favoriscano in termini elettorali il Movimento 5 Stelle. Se sia la sinistra che Renzi alla urne dovessero fare flop, verrebbero a cadere anche i presupposti per l’auspicato dialogo futuro.

Al momento il Partito Democratico è in calo continuo mentre Liberi e Uguali non riesce a sfondare, con il sogno del 10% che appare lontano dall’essere realizzato. Una debolezza comune questa che alla fine non giova a nessuno.

Cosa risponderà ora Renzi a D’Alema? Probabilmente questa apertura verrà rispedita al mittente ma il discorso, in caso di pareggio elettorale, dovrà essere riaperto. Parafrasando un celebre film, in fin dei conti il 5 Marzo sarà un altro giorno.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it