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Sondaggi politici elettorali: crollo M5S, vola Berlusconi ora più vicino alla maggioranza

martedì 16 gennaio 2018, di Alessandro Cipolla

Sondaggi politici elettorali: crolla il Movimento 5 Stelle che cede più di un punto percentuale a un centrodestra sospinto da Forza Italia, mentre continua la flessione del Partito Democratico in favore di Liberi e Uguali.

Questo è il responso del consueto sondaggio politico elettorale relativo alle elezioni politiche del 4 marzo realizzato, come ogni settimana, dall’istituto EMG Acqua per conto del Tg La7 di Enrico Mentana.

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Sondaggi politici elettorali: centrodestra super

Prende il largo il centrodestra secondo il sondaggio politico elettorale realizzato da EMG Acqua nel periodo a cavallo tra il 12 e il 14 gennaio. Vediamo allora nel dettaglio le percentuali attribuite alle liste in corsa e, tra parentesi, la variazione rispetto all’ultima indagine.

  • Movimento 5 Stelle - 26,8% (-1,4%)
  • Partito Democratico - 23,8% (-0,3%)
  • Forza Italia - 15,7% (+0,9%)
  • Lega Nord - 13,8% (+0,2%)
  • Liberi e Uguali - 6% (-0,4%)
  • Fratelli d’Italia - 5,5% (/)
  • Noi con l’Italia - 2,6% (+0,4%)
  • Lista Insieme - 1,5% (/)
  • Più Europa - 1,4% (+0,7%)
  • Civica Popolare - 1,1% (+0,1%%)
  • SVP - 0,4% (/)
  • Altri - 1,4% (-0,3%)
  • Astenuti - 33,9% (+1,3%)
  • Indecisi - 15,1% (-0,6%)
  • Bianca - 2,5% (/)

Alla luce di queste percentuali, ecco come sarebbe la situazione considerando le coalizioni che dovrebbero presentarsi alle urne.

  • Centrodestra - 37,6% (+1,5%)
  • Centrosinistra - 28.2% (-0,2%)
  • Movimento 5 Stelle - 26,8% (-1,4%)
  • Liberi e Uguali - 6% (+0,4%)

Continua il periodo no per il Movimento 5 Stelle che, dopo le flessioni delle scorse settimane, questa volta fa registrare un autentico crollo nel sondaggio. Nonostante questo, i pentastellati rimangono sempre il primo partito del paese visto il continuo della crisi del Partito Democratico.

Nel centrosinistra soltanto Civica Popolare sembrerebbe dare segnali di ripresa, con la coalizione che non riesce a ingranare la marcia giusta in questa campagna elettorale che ci porterà al voto del prossimo 4 marzo.

Se per il PD il momento non è dei migliori, EMG segnala in crescita invece Liberi e Uguali che rosicchia altri consensi ai dem anche se per Grasso e compagni la vera battaglia sarà, al pari di Renzi, quella di riportare alle urne l’elettorato di sinistra da tempo deluso dall’attuale scenario politico.

Gli unici a ridere stando al sondaggio sono i partiti del centrodestra. Dopo un periodo di calo Forza Italia sembrerebbe compiere un balzo notevole, con il segno positivo che accompagna anche le percentuali della Lega e soprattutto dei centristi di Noi con l’Italia.

Se le cose stessero così al momento non ci sarebbe nessun vincitore. La crescita di un punto e mezzo di percentuale però attribuita al centrodestra avvicina Berlusconi e Salvini al traguardo. Con ogni probabilità saranno i collegi uninominali a essere l’ago della bilancia.

Maggioritario decisivo

Alla luce del sondaggio politico elettorale divulgato dal Tg La7 una domanda sorge spontanea: fin dove può crescere il centrodestra? Visto che mancano circa cinquanta giorni al voto ancora può succedere un po’ di tutto.

Questo inizio di campagna elettorale ci sta ribadendo una volta per tutte che, quando Silvio Berlusconi scende in campo schierando tutte le sue truppe, il gradimento di Forza Italia e del centrodestra in generale cresce in maniera esponenziale.

Non è un caso che, dopo il martellamento continuo da parte dell’ex premier e dei suoi media sui pericoli di un governo targato Movimento 5 Stelle, nell’ultima settimana stando al sondaggio i pentastellati siano in netto calo mentre Forza Italia vola.

Al centrodestra però questo ampio margine di vantaggio rispetto agli avversari ancora non basta per poter vincere le elezioni. Gli analisti infatti concordano che per poter ottenere una maggioranza con il Rosatellum-bis, una lista o coalizione deve prendere almeno il 40% nella parte proporzionale e vincere nel 70% dei seggi uninominali.

Anche se al momento ancora distante dal 40% nel proporzionale, questa soglia non appare più un miraggio per Berlusconi e Salvini. Se questi ritmi di crescita dovessero rimanere costanti anche nelle prossime settimane, l’obiettivo potrebbe essere alla portata.

La partita decisiva quindi si dovrebbe giocare nei collegi uninominali, dove il candidato alla Camera o al Senato che prenderà anche un solo voto in più rispetto gli avversari sarà eletto automaticamente in Parlamento.

La divisione tra Partito Democratico e Liberi e Uguali favorisce molto in quest’ottica il centrodestra. Diversi seggi da sempre considerati sicuri per il centrosinistra, soprattutto nelle regioni centrali, adesso sono a rischio.

Molto dipenderà in quest’ottica anche dal peso dei vari candidati che saranno presentati nei collegi più in bilico. Se quindi il Partito Democratico riuscirà a reggere al Centro, per il centrodestra sarà difficile riuscire alla fine ad avere i numeri per formare una maggioranza.

Lo stesso discorso può valere al Sud con il Movimento 5 Stelle, visto che soprattutto in Sicilia i pentastellati potrebbero strappare a Berlusconi diversi seggi. Non è un caso che Di Maio per i collegi uninominali sia alla ricerca di figure dall’alto profilo.

Il tempo però stringe ed entro il 29 gennaio tutti i candidati, sia nei listini che nei collegi, dovranno essere ufficializzati. Quando tutte le caselle saranno riempite, inizierà la campagna elettorale anche nei singoli seggi con i sondaggi che di conseguenza potrebbero subire nuovi scossoni.

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