Albo degli influencer al via. Chi deve iscriversi, obblighi e sanzioni

Simone Micocci

6 Novembre 2025 - 15:15

Influencer, arriva l’albo professionale a cui bisogna obbligatoriamente iscriversi. Ecco tutte le regole (e le sanzioni per chi non lo fa).

Albo degli influencer al via. Chi deve iscriversi, obblighi e sanzioni

Obbligo di iscrizione all’albo ufficiale per gli influencer: è questa la principale novità introdotta dal Codice di condotta per gli influencer approvato dall’Agcom con la delibera n. 197/2025. Una misura che segna l’ingresso di una professione in costante evoluzione - quella dei creator digitali - in un perimetro normativo definito, con regole analoghe a quelle già previste per i media tradizionali.

D’altronde, negli ultimi anni il fenomeno degli influencer si è consolidato come un vero e proprio comparto economico, capace di generare centinaia di milioni di euro in ricavi pubblicitari e di influenzare le scelte di consumo, il linguaggio e persino il dibattito pubblico. Proprio per questo motivo, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha ritenuto necessario intervenire, creando un sistema che garantisca maggiore trasparenza, mirando così alla correttezza dell’informazione e con un’attenzione particolare alla tutela dei minori.

Il primo passo è la creazione di un registro ufficiale, una sorta di albo professionale nel quale devono iscriversi tutti coloro che, per seguito e impatto, possono essere considerati a pieno titolo “influencer rilevanti”. In questo modo l’Agcom può disporre di un elenco aggiornato delle figure che operano stabilmente nel settore, rendendo possibile una vigilanza effettiva sulle attività promozionali e le comunicazioni commerciali diffuse online.

Per stabilire chi è obbligato a iscriversi, il regolatore ha scelto un criterio semplice ma inequivocabile: il numero di follower e di visualizzazioni. Chi supera una determinata soglia, indipendentemente dal fatto che il seguito sia costruito con pubblico reale o meno, sarà obbligato a registrarsi compilando l’apposito modulo disponibile sul sito dell’Autorità.

Chi deve iscriversi all’albo professionale degli influencer

Il nuovo Codice di condotta chiarisce che l’obbligo riguarda esclusivamente gli “influencer rilevanti”, cioè quei soggetti che raggiungono una platea potenzialmente paragonabile, per dimensioni e impatto, a quella dei mezzi di comunicazione tradizionali.

Nel dettaglio, devono iscriversi all’albo tutti coloro che:

  • contano almeno 500.000 follower su una o più piattaforme social o di condivisione video (come YouTube, TikTok, Instagram o Twitch); oppure
  • raggiungono almeno 1 milione di visualizzazioni medie mensili su uno dei propri canali.

Chi supera anche solo una di queste soglie è automaticamente considerato “rilevante” ai fini della vigilanza Agcom, e quindi è obbligato a iscriversi attraverso la compilazione di un modulo telematico disponibile sul sito dell’Autorità, nel quale devono essere indicati:

  • nome, cognome, eventuale nome d’arte o marchio con cui si è conosciuti dal pubblico;
  • link ai profili social e alle piattaforme utilizzate;
  • dati aggiornati sulle proprie metriche (follower e visualizzazioni);
  • un recapito ufficiale (Pec o domicilio digitale) per consentire all’Autorità di contattare l’interessato o contestare eventuali violazioni.

Dalle informazioni raccolte, l’Agcom redigerà un elenco pubblico degli influencer rilevanti, aggiornato con cadenza semestrale (il 15 aprile e il 15 ottobre di ogni anno) che verrà pubblicato sul sito ufficiale con indicazione del nome o nickname e dei valori di seguito registrati. Gli interessati avranno 15 giorni di tempo per chiedere rettifiche o contestare la propria presenza nell’elenco.

Quali sono gli obblighi per gli influencer

Gli influencer più seguiti vengono equiparati a tutti gli effetti ai soggetti editoriali. È questo il cuore del nuovo Codice di condotta dell’Agcom, che impone ai creator digitali di rispettare gli stessi principi già validi per Tv e radio. Per questo motivo chi vive di contenuti online dovrà prestare maggiore attenzione a ciò che pubblica. Le nuove regole riguardano la pubblicità, ma anche il linguaggio, la veridicità delle notizie e il comportamento in rete.

Nel dettaglio, tra i principali obblighi introdotti spicca il divieto di pubblicità occulta. I post sponsorizzati o frutto di collaborazioni commerciali devono essere chiaramente riconoscibili, utilizzando diciture come “pubblicità”, “Adv” o “collaborazione con”, inserite in modo visibile sin dall’inizio del contenuto o tra i primi hashtag. Vietato quindi mascherare una promozione dietro un consiglio “spontaneo” o una recensione personale. Viene poi vietata la sponsorizzazione di prodotti pericolosi o vietati: niente pubblicità per tabacco, gioco d’azzardo o farmaci con obbligo di ricetta. Per bevande alcoliche, invece, è obbligatorio evitare qualsiasi messaggio che possa incoraggiare il consumo tra i minori.

Ampio spazio è dedicato alla protezione dei più giovani, con il divieto di diffondere contenuti che possano nuocere allo sviluppo fisico o morale dei minori. Gli influencer dovranno segnalare eventuali materiali sensibili, evitare linguaggi violenti o discriminatori e non coinvolgere bambini in video o post che possano ledere la loro dignità.

Altra novità riguarda l’utilizzo di filtri e intelligenza artificiale. Chi altera i propri contenuti in modo significativo - modificando il volto, il corpo o la realtà dei prodotti mostrati - dovrà indicarlo chiaramente con diciture come “foto modificata” o “video filtrato”, ben leggibili sullo schermo.

Le sanzioni

Il nuovo Codice di condotta dell’Agcom introduce anche un sistema di vigilanza e sanzioni destinato a cambiare radicalmente il modo in cui gli influencer operano sulle piattaforme digitali.

Le multe previste possono infatti arrivare fino a 250 mila euro nei casi di violazioni ordinarie, come appunto la mancata iscrizione all’albo, l’omessa indicazione delle sponsorizzazioni o l’assenza di trasparenza sui contenuti, oltre a spingersi fino a 600 mila euro se i contenuti risultano dannosi per i minori o incitano all’odio e alla discriminazione.

In caso di presunta violazione, l’Agcom aprirà un’istruttoria per verificare i fatti, richiedendo documenti e altre informazioni all’influencer coinvolto. Per le verifiche più complesse, l’Autorità potrà inoltre avvalersi del supporto del Nucleo speciale beni e servizi della Guardia di Finanza e della Polizia postale, a conferma della rilevanza istituzionale che l’influencer marketing ha ormai assunto.

Le sanzioni saranno proporzionate alla gravità della violazione, all’eventuale recidiva e alle condizioni economiche del soggetto. In caso di contenuti offensivi o non conformi, l’Agcom potrà anche disporre la rimozione dei post o la sospensione temporanea dell’attività.

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