Aggravamento infortunio sul lavoro, INAIL: termini e scadenza per la richiesta di revisione

Simone Micocci

19 Gennaio 2018 - 15:13

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Il lavoratore infortunato sul lavoro al quale è stata riconosciuta la rendita per danno permanente ha tempo 10 anni per richiedere l’aggravamento. Ecco tutte le scadenze da rispettare.

Aggravamento infortunio sul lavoro, INAIL: termini e scadenza per la richiesta di revisione

Aggravamento dell’infortunio sul lavoro: entro quando chiedere all’INAIL l’adeguamento dell’indennizzo?

Come noto in caso di infortunio sul lavoro potrebbe essere riconosciuto un indennizzo corrisposto dall’INAIL qualora nelle visite medico-legali sia stato accertato un danno permanente meritevole di una rendita.

Tuttavia potrebbe succedere che lo stato del lavoratore infortunato peggiori in seguito, dopo l’avvenuto accertamento del danno da parte del medico incaricato INAIL.

In questo caso l’INAIL prevede un procedimento amministrativo utile per accertare l’avvenuto aggravamento, così da procedere con l’adeguamento della rendita.

Questo procedimento amministrativo non può essere avviato d’ufficio, quindi per volontà dell’INAIL, ma solo su richiesta del titolare della rendita il quale dovrà fare domanda entro determinati termini. Bisogna ricordare però che una volta presentata la domanda e qualora questa sia stata accolta dall’INPS, il titolare della rendita non può più beneficiare della revisione dell’indennizzo, poiché questa può avvenire una sola volta.

Fatte le dovute precisazioni possiamo vedere quali sono i termini entro i quali chiedere la revisione dell’indennizzo riconosciuto per infortunio sul lavoro e le scadenze con le quali presentare la domanda.

Requisiti

Affinché la domanda di adeguamento venga accolta è necessario che il peggioramento delle condizioni fisiche del titolare della rendita sia derivato dall’infortunio sul lavoro che ha dato luogo all’indennizzo INAIL.

Quindi spetta all’INAIL accertare che l’aggravamento sia legato all’infortunio per il quale si percepisce la rendita, escludendo tutte quegli avvenimenti estranei al contesto lavorativo che si sono verificati successivamente.

Discorso differente per il miglioramento che può essere legato anche a fattori extra lavorativi; qualora il miglioramento comporti il recupero dell’attitudine al lavoro nei limiti di liquidazione della rendita, questa potrebbe anche essere soppressa.

Termini

L’INAIL fissa a 10 anni il termine ultimo per richiedere la revisione dell’indennità per infortunio sul lavoro. Tuttavia, come dichiarato dalla Corte di Cassazione, il superamento di questo termine non comporta né la decadenza né la prescrizione del diritto dell’infortunato di richiedere la revisione della rendita.

Questo limite infatti indica solamente il periodo entro il quale si presume la stabilizzazione dei postumi derivati dall’infortunio.

10 anni sono il periodo di rilevanza dell’aggravamento delle condizioni del paziente; quindi, superato questo limite la richiesta di revisione potrà essere comunque presentata ma spetta al titolare della rendita dimostrare che il peggioramento della propria condizione si sia verificato nell’arco dei 10 anni.

Come ricordato dall’INAIL la richiesta di revisione può essere presentata nel corso dei 10 anni per un massimo di 6 volte, rispettando le seguenti tempistiche:

  • una prima richiesta dopo 1 anno dalla data di infortunio e almeno 6 mesi dalla decorrenza della rendita;
  • altre tre a distanza non inferiore ad 1 anno dalla precedente;
  • le ultime due rispettivamente al 7° e al 10° anno dalla data di decorrenza della rendita.

Una volta accolta la richiesta l’indennizzo non può essere più adeguato; tuttavia l’assicurato può comunque presentare ulteriori domande di revisione (nel rispetto delle suddette scadenze) ma solamente per ottenere la costituzione della rendita.

Termini per richiedere la rendita (se non concessa)

Supponiamo invece che gli accertamenti conseguenti all’infortunio sul lavoro non abbiano rilevato le condizioni per una rendita; qualora entro 10 anni dall’infortunio (o 15 anni per la malattia professionale) le sue condizioni peggiorano fino a raggiungere la soglia minima indennizzabile questo può presentare domanda all’INAIL affinché questo gli riconosca il diritto alla rendita.

Questa domanda va presentata nel rispetto dei termini stabiliti per la revisione della rendita.

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