La crisi dei chip Nexperia si abbatte su Volkswagen. Il colosso automobilistico tedesco è costretto a interrompere la produzione di questa storica autovettura.
Un modello storico di casa Volkswagen non verrà più prodotto. Almeno per ora. Il colosso automobilistico tedesco è stato costretto a interrompere la produzione della Golf, iconica autovettura del marchio con oltre cinquant’anni di storia.
Alla base dello stop c’è la crisi legata alla Cina: Nexperia, società olandese controllata dal gruppo cinese Wingtech, si trova al centro di un conflitto che, al momento, le impedisce di esportare i propri chip in Europa.
Una battuta d’arresto che potrebbe innescare un effetto domino sull’intera produzione del Gruppo Volkswagen - che comprende marchi come Audi, SEAT, Cupra, Škoda, Bentley, Lamborghini, Porsche e Ducati - e, di riflesso, sull’intero settore automobilistico.
I chip di Nexperia, infatti, non vengono utilizzati solo da Volkswagen ma anche da concorrenti come Mercedes-Benz e BMW, oltre che nei settori dell’ingegneria meccanica e della biotecnologia.
L’Olanda prende il controllo di Nexperia e la Cina blocca l’export in Europa
Tutto nasce da una clamorosa decisione dell’Olanda. Il 12 ottobre 2025, il Ministero olandese degli Affari economici ha annunciato di aver preso il controllo di Nexperia, società cinese con sede nei Paesi Bassi, invocando la Goods Availability Act, una normativa che consente allo Stato di bloccare o annullare le decisioni della società per ragioni di sicurezza nazionale.
I funzionari hanno spiegato che la misura, definita “altamente eccezionale”, mirava a garantire la continuità delle forniture di Nexperia in situazioni di crisi e a tutelare il know-how strategico all’interno del territorio europeo.
La reazione del governo cinese non si è fatta attendere: Pechino ha vietato l’esportazione dei prodotti di Nexperia confezionati nel Paese. Ora, la controversia si è inevitabilmente abbattuta sul settore automobilistico europeo.
L’impatto della crisi dei chip Nexperia su Volkswagen
Il 29 ottobre, Volkswagen dovrebbe sospendere la produzione della Golf nello storico impianto di Wolfsburg, dove si trova la sede centrale mondiale della società tedesca. Ma non è certo. La chiusura potrebbe slittare di qualche giorno se le scorte di semiconduttori si rivelassero sufficienti.
In un secondo momento, l’azienda potrebbe valutare anche l’arresto delle linee dedicate al SUV Tiguan. Inoltre, nello stesso giorno è prevista una riduzione delle attività nello stabilimento di Zwickau, con un impatto progressivo non solo sul marchio Volkswagen, ma anche sui reparti produttivi degli altri brand del gruppo.
La casa automobilistica non ha ancora rilasciato dichiarazioni ufficiali, ma ha confermato di essere “in contatto con tutti i soggetti interessati per identificare in tempo possibili rischi e poter decidere sulle misure da adottare”. In una comunicazione interna ai dipendenti, però, l’azienda ha lasciato intendere che potrebbe “sospendere la produzione” nei prossimi giorni.
Le conseguenze per il settore automotive (e non solo)
Secondo quanto riportato dal quotidiano economico Handelsblatt, circa il 49% dei componenti elettronici impiegati nel settore automobilistico europeo - tra cui diodi, transistor e regolatori di tensione - proviene da Nexperia. Ma una dipendenza ancora più marcata si registra in altri comparti: il 95% nell’ingegneria meccanica e l’86% nella tecnologia medica. La crisi, quindi, rischia di avere ripercussioni ben oltre Wolfsburg. Anche Mercedes-Benz ha espresso preoccupazione per l’evolversi della situazione, pur senza poter formulare previsioni certe.
Hildegard Müller, presidente dell’Associazione dell’Industria Automobilistica Tedesca (VDA), si è dichiarata allarmata dalla situazione:
Se l’interruzione delle forniture di chip Nexperia non potrà essere risolta a breve termine, la situazione potrebbe portare già nel prossimo futuro a notevoli limitazioni della produzione, se non addirittura a un arresto della stessa.
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