Yen in rialzo dopo verbali FOMC: quali prospettive per USD/JPY ed EUR/JPY?

Matteo Bienna

18 Agosto 2016 - 12:58

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Lo yen si rafforza nel clima di incertezza che i verbali FOMC hanno lasciato sul mercato: dollaro-yen ed euro-yen cambi rifugio per chi cerca di minimizzare i rischi. Dove arriveranno?

Yen in rialzo dopo verbali FOMC: quali prospettive per USD/JPY ed EUR/JPY?

Lo yen torna a ricoprire il ruolo di valuta rifugio dopo la pubblicazione di ieri sera dei verbali Fed, che hanno mostrato un FOMC diviso sullo scottante argomento del rialzo dei tassi di interesse.

Il cambio dollaro-yen ha ormai rotto gli indugi con la soglia psicologica del 100, stabilendo questa settimana il nuovo minimo post-Brexit a 99,5 e tornando di nuovo giù dopo le novità di ieri sera.

Allo stesso modo il cambio euro-yen incassa il colpo e ritraccia tutto il rialzo avuto durante la prima parte della giornata di ieri, alle prese con quota 113 e con un importante livello di supporto che ne sorregge la quotazione.

L’incertezza trasmessa ai mercati con i verbali di ieri sera ha prolungato il periodo di difficoltà del dollaro USA, al quale spesso è associato un rafforzamento dello yen, visto da molti come la valuta migliore alla quale affidarsi se si perde fiducia nei confronti di quella principale.

Dopo aver analizzato le reazioni di euro-dollaro ai verbali FOMC, vediamo ora la situazione di dollaro-yen ed euro-yen alla luce delle ultime novità, capendo quale possibile destino attende nel breve termine i due cambi.

Forex, dollaro-yen verso le 2 cifre: primo e unico target 98,8

Il cambio dollaro-yen è senza dubbio il cross che maggiormente soffre periodi di questo tipo, nei quali la valuta americana è vittima dell’incertezza della Fed e lo yen entra nelle mire di chi cerca un investimento il più possibile privo di rischi all’ìnterno del Forex.

L’annosa questione del rialzo dei tassi di interesse nel corso del 2016 sembra non finire, con i membri del FOMC divisi sul da farsi già nel prossimo meeting di settembre e gli investitori incerti su quale possa essere l’esito finale di questa diatriba.

L’attesa di nuovi dati che incoraggino la decisione, la necessità di mantenere promesse fatte ad inizio anno, il pericolo di compiere scelte sbagliate: questi sentimenti contrastano ormai da gennaio i protagonisti della politica monetaria USA, mentre lo yen segue un percorso mediamente costante, rafforzandosi.

Dollaro-yen in particolare non smette di scendere e, dopo l’abbattimento di quota 100, sembra già essersi abituato alla quotazione a due cifre, come osservabile dal seguente grafico giornaliero:

Sono già tre giorni, infatti, che torna al di sotto di questa importante soglia psicologica, con il rialzo tentato nella giornata di ieri che è stato immediatamente annullato dopo la pubblicazione dei verbali della Fed.

La trendline evidenziata in rosso descrive il trend ribassista che va avanti dalla metà di luglio, nel quale USD/JPY ha tagliato entrambe le medie mobili a 20 e a 60 periodi, nuovamente ribassiste, e che lo ha portato a registrare nuovi minimi post-Brexit.

È proprio il minimo raggiunto lo scorso 24 giugno il prossimo importante target nell’ottica di una prosecuzione del ribasso, ovvero il supporto a quota 98,9.

Un eventuale raggiungimento e abbattimento di questo livello porterebbe indietro dollaro-yen ai minimi del 2013, livelli di prezzo sui quali la Bank of Japan sarebbe costretta ad intervenire, così come si aspetta il mercato già da diversi mesi.

Un deciso alleggerimento della valuta nazionale è infatti possibile solo se la banca centrale del Giappone deciderà di utilizzare nuove misure di stimolo per l’economia, in quanto il mercato ha smesso da tempo di credere in un rialzo naturale di dollaro-yen.

Forex, euro-yen alle prese con quota 113: target 112,2

Il cambio euro-yen vive una storia simile a USD/JPY che però, in questi ultimi giorni, si è resa un po’ diversa.

Il recupero della valuta comunitaria nei confronti del dollaro USA si è tradotta in un andamento di euro-yen più stabile che ribassista, per quanto sempre iscritto all’interno di un downtrend:

Nel grafico giornaliero si osserva sempre la presenza della trendline negativa, oltre all’andamento del cambio che prosegue al di sotto delle medie mobili.

L’ultimo periodo ha visto però uno stabilizzarsi della quotazione attorno al livello di accumulazione a 113, un rallentamento del ribasso che ha permesso la costruzione di una serie di importanti livelli di supporto tra il 112,6 e il 113.

Solo l’attraversamento di quest’area risulterebbe significativo in una prospettiva di ribasso, con il cambio che tenderebbe a quel punto verso il supporto a 112,2, vero primo target per uscire da questa situazione di stallo.

Il test della trendline, unito all’incrocio con la media mobile a 20 periodi, attendono EUR/JPY nei prossimi giorni, eventi che renderanno chiare le intenzioni del cambio per il prossimo futuro, per quanto l’andamento ribassista sembra rimanere la soluzione più scontata.

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