La Yellen è pronta a confermare la politica monetaria ultra-espansiva già perseguita da Ben Bernanke. Intanto sul forex euro/dollaro risale e sfiora quota 1,35
Non sono bastate le parole di Peter Praet, membro della BCE, a indebolire il cambio euro/dollaro. Forse anche perché nessuno si aspetta realmente che l’Eurotower possa lanciare un piano di quantitative easing come hanno già fatto altre banche centrali di primaria importanza, in particolare la Federal Reserve e la Bank of Japan. Sul forex il tasso di cambio euro/dollaro è in forte ripresa, dopo aver toccato la scorsa ottava il livello più basso delle ultime 8 settimane a 1,3295. Ieri i prezzi sono saliti fino a sfiorare quota 1,35 sulle aspettative di un nuovo rinvio del tapering da parte della FED. Ad avvalorare questa ipotesi sono le indiscrezioni relative all’audizione che stamattina Janet Yellen, prossimo governatore della FED, terrà davanti alla Commissione bancaria del Senato.
L’attuale vice-chairman dell’istituto monetario di Washington, che sostituirà Ben Bernanke giunto a fine mandato a gennaio 2014, confermerà l’indirizzo di politica monetaria della FED perseguito da Bernanke. La Yellen farà capire ai mercati che il suo sarà ancora un approccio da “colomba”. La prima donna della storia alla guida della FED è anche al primo appuntamento con le audizioni pubbliche al Congresso. Secondo il delfino di Bernanke, l’economia americana sta migliorando e si è ormai lasciata alle spalle la crisi finanziaria del 2008 e la recessione. Tuttavia, sarà necessario mantenere il piano di quantitative easing da 85 miliardi di dollari al mese per molto altro tempo, in quanto è fondamentale sostenere i consumi e gli investimenti.
Secondo la Yellen questa è anche l’unica strada possibile da seguire, se si vuole prima o poi uscire da queste misure straordinarie di stimolo monetario. Secondo quanto dichiarato dalla Yellen, si tratta della “scelta più sicura per ritornare a un normale approccio di politica monetaria”. L’economista sottolinea che la disoccupazione resta molto elevata al 7,3%, anche se i picchi del 10% del 2009 sono ormai solo un brutto ricordo. Sul forex il dollaro americano si è indebolito molto a partire da ieri pomeriggio, perdendo colpi contro le valute più importanti. Tuttavia, secondo gli analisti tecnici, il cambio euro/dollaro può ancora scendere e rivedere quota 1,30 entro fine anno.
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