Verbali Fed: il rialzo dei tassi arriverà “presto” negli Stati Uniti

Flavia Provenzani

23 Febbraio 2017 - 08:58

Verbali Fed: il rialzo dei tassi arriverà presto, c’è fiducia nell’economia degli Stati Uniti. I rischi nel breve termine sono bassi anche con l’incertezza proveniente dall’amministrazione Trump.

Verbali Fed: il rialzo dei tassi arriverà “presto” negli Stati Uniti

I verbali della Fed pubblicati nella serata di mercoledì mostrano la banca centrale americana convinta del fatto che il prossimo rialzo dei tassi di interesse arriverà “alquanto” presto se l’economia degli Stati Uniti continuerà a procedere sulla retta via.

Il confronto tra i membri della banca centrale americana nell’ultima riunione della Fed del 31 gennaio e 1° febbraio scorso, riportato nei verbali del FOMC, mostra una Federal Reserve fiduciosa nelle prospettive di inflazione e di crescita per l’economia USA.

Molti dei membri votanti della Fed vedono solo un rischio piuttosto limitato sull’andamento rialzista dei prezzi al consumo e ritengono che la banca centrale avrebbe tempo a sufficienza per agire qualora l’inflazione dovesse salire in modo eccedente.

Il FOMC si è trovato concorde sulla necessità di iniziare a confrontarsi su come alleggerire il bilancio della Fed, pieno di titoli comprati durante l’allentamento di politica monetaria.

C’è ottimismo sull’economia degli Stati Uniti e la sua crescita, ma nell’ultima riunione della Fed i suoi membri hanno concordato che potrebbero verificarsi alcuni rischi in caso di apprezzamento del dollaro.

La Fed ha anche parlato, in modo implicito, di Donald Trump: il consiglio tiene a specificare che, nonostante le varie incertezze nell’ambito delle prossime riforme del Governo del magnate repubblicano, i rischi nel breve termine rimangono bilanciati.

Verbali Fed: rischio apprezzamento dollaro in focus

"I rischi al ribasso provenienti dalla possibilità che le aspettative di inflazione a lungo termine scendano o che il dollaro possa apprezzarsi notevolmente sono visti come più o meno controbilanciati dal rischio al rialzo che l’inflazione possa aumentare più del previsto in un’economia che è stata progettata per continuare a funzionare al di sopra del suo potenziale nel lungo periodo."

Verbali Fed: quali erano le aspettative degli analisti?

I verbali dell’ultima riunione della Fed, in cui i funzionari hanno votato per lasciare il tasso obiettivo sui federal funds invariato tra lo 0,5 per cento a lo 0,75 per cento, stanno monopolizzando l’attenzione degli operatori nella sessione di mercoledì.

Il Federal Open Market Committee ha pubblicato una dichiarazione a seguito dell’incontro (non era in programma, in quell’occasione, una riunione del presidente Janet Yellen) che ha fornito poca chiarezza sulle prospettive percepite dai membri della banca statunitense e sulle aspettative per lo stimolo di politica fiscale da parte del presidente Donald Trump.

Gli investitori si aspettano almeno due rialzi dei tassi di un quarto di punto percentuale quest’anno, secondo la quotazione dei futures sui Fed funds, ma si aspettano che la Fed preferisca rimanere in attesa nel corso della prossima riunione del FOMC in programma il 14-15 marzo.

"La dichiarazione è stata poco incentivante, il che ha alimentato la voglia di sapere di più sul punto di vista della Fed sulla politica fiscale, la finanza, le tempistiche per la riduzione del bilancio e l’evoluzione dell’inflazione",

ha commentato Carl Tannenbaum, capo economista presso il Northern Trust di Chicago.

Anche la testimonianza del presidente Fed al Congresso USA della scorsa settimana ha visto Janet Yellen stare ben attenta a non fornire nuovi dettagli.

Nella sua dichiarazione del 1° febbraio, il FOMC ha omesso dei suoi precedenti riferimenti alla debolezza dei prezzi dell’energia e ad un dollaro forte che frena l’inflazione, dicendo di prevedere che "l’inflazione salirà al 2 per cento nel medio periodo."

"È stato utilizzato un linguaggio più forte nella dichiarazione sull’inflazione, quindi sarà interessante una qualsiasi sfumatura sulle prospettive della Fed",

ha commentato Sam Bullard, economista senior presso Wells Fargo Securities LLC.

Gli analisti si attendevano, e così è avvenuto, un confronto su quando e come a ridurre i 4.500 miliardi di dollari presenti nel bilancio della Fed, accumulati attraverso tre programmi di acquisto di bond ideati per ridurre i costi di finanziamento a seguito del taglio dei tassi a zero. Diversi membri della Federal Reserve ritengono che sia arrivato il momento di iniziare a parlare di bilancio.

Nonostante il mercato si aspetti quasi certamente che la Fed esprima una maggiore fiducia sulle prospettive di inflazione, due sono i fattori da monitorare attentamente:

  • in che modo i membri della Fed, in particolare quelli con diritto di voto, sono propensi a votare per un rialzo dei tassi a marzo,
  • il confronto della Fed sulla riduzione del suo bilancio.

È difficile che i verbali Fed possano dare fine al rally sul mercato azionario statunitense modo significativo.

Anche se potrebbe verificarsi un lieve aumento dei rendimenti del Treasury USA a seguito dei verbali, dovrebbe non essere abbastanza per pesare sui titoli azionari. Un importante indicatore del mercato azionario statunitense, il Russell 2000, ha raggiunto un nuovo livello record martedì, il contemporanea con la salita ai massimi del suo indicatore di valutazione. Ciò suggerisce che, in questa fase del rally di Wall Street, gli investitori non sono preoccupati per le valutazioni elevate.

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