Veneto Banca: quasi concluso il pre-marketing per adc. Atlante resta ipotesi più probabile

Livio Spadaro

27/05/2016

27/05/2016 - 09:38

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Prosegue la fase di pre-marketing di Veneto Banca in vista del prossimo adc. Lunedì si concluderà l’operazione e l’intervento del fondo Atlante è sempre più probabile.

Veneto Banca: quasi concluso il pre-marketing per adc. Atlante resta ipotesi più probabile

Lunedì si concluderà la fase di pre-marketing per l’aumento di capitale da €1 miliardo di Veneto Banca. Lo stesso giorno il cda dovrebbe comunicare la forchetta di prezzo per l’aumento, a seguito del quale, salvo intoppi, dovrebbe effettuarsi l’IPO su Borsa Italiana.

Secondo indiscrezioni di stampa, è molto probabile che il fondo Atlante prenderà parte all’aumento di capitale visto che l’andamento della fase di pre-marketing è migliore di quello di Popolare di Vicenza ma comunque insoddisfacente.

Rumors vogliono che BPER stia sondando nuovamente il terreno per un’eventuale discesa in campo nella ricapitalizzazione. Il 24 maggio l’ad della banca emiliana, Alessandro Vandelli,avrebbe ottenuto l’ok dal cda per avviare i negoziati in merito, salvo poi tornare a richiedere un’approvazione definitiva. Al momento, comunque, l’intervento del fondo Atlante resta l’ipotesi più accreditata.

Nei giorni scorsi invece la BCE ha inviato una missiva nella quale si richiede che Cristiano Carrus torni in cabina di regia per gestire l’aumento di capitale e l’IPO. L’istituto di Francoforte non vorrebbe che si crei una situazione di discontinuità nel progetto di rilancio.

Veneto Banca: pre-marketing flop, si avvicina intervento di Atlante

Prosegue la fase di pre-marketing per l’aumento di capitale da €1 miliardo di Veneto Banca. L’istituto veneto lunedì completerà la fase dopo la quale il cda indicherà la forchetta di prezzo dell’offerta.

Il consorzio di garanzia guidato da Banca Imi punterebbe ad ottenere un range compreso tra €0,5 e €2,5, avvicinandolo così a quello inizialmente offerto da Popolare di Vicenza. Secondo rumors di stampa, nei giorni scorsi BPER avrebbe sondato nuovamente il terreno per una possibile discesa in campo con al fianco un fondo di private equity internazionale.

Tuttavia, l’ipotesi più accreditata è che il fondo Atlante intervenga nuovamente come quanto successo con Popolare di Vicenza. Sia BPER che Atlante puntano ad avere il controllo di Veneto Banca il che rende più difficile la situazione.

Ubi banca, altro istituto potenzialmente interessato, ha smentito ogni possibile ipotesi di coinvolgimento per bocca del consigliere delegato Victor Massiah.

È possibile che Ubi riapra il dossier solo dopo la conclusione dell’aumento di capitale di Veneto Banca. La strada più percorribile, come descritto in precedenza, è un intervento di Atlante con Rotshschild e UBS al tavolo di discussione per conto dell’istituto veneto.

Goldman Sachs rimane alla finestra in quanto advisor di BPER. Banca Imi, delusa dall’andamento della fase di pre-marketing avrebbe già inviato la prima bozza del contratto di sub-garanzia al fondo Atlante. È probabile quindi che si arrivi ad un accordo in concomitanza con la prossima riunione del board di Veneto Banca.

Veneto Banca: scarso interesse degli istituzionali per l’adc

Carlo Messina, ad di Intesa, recentemente aveva dichiarato che l’istituto torinese non è intenzionato a sottoscrivere alcuna quota dell’aumento di Veneto Banca. L’ad ha comunicato che in caso di inoptato interverrà nuovamente il fondo Atlante.

Sulla banca veneta avevano messo gli occhi Ubi banca e BPER le quali però non hanno commentato le voci di interessamento, fatta salva Ubi che ha smentito attraverso le parole del consigliere delegato, Victor Massiah, ogni eventuale coinvolgimento.

È probabile comunque, che le due banche nel caso si muoveranno solo dopo l’aumento di capitale, ammesso che siano realmente interessate.

Veneto Banca: BCE vuole Carrus per dirigere ricapitalizzazione

Nel frattempo, la BCE ha inviato una missiva ai vertici di Veneto Banca per chiedere il ritorno in regia di Cristiano Carrus. Francoforte non vuole che si crei discontinuità di gestione in un momento delicato come questo e ha chiesto al cda della banca di rimettere in sella Carrus nel processo di ricapitalizzazione.

Il 7 maggio, a seguito del ribaltone in assemblea, l’incarico di seguire l’andamento dell’aumento di capitale era stato conferito a Carlotta De Franceschi, alla quale dovrebbero essere revocate le deleghe che verrebbero rimesse nelle mani di Carrus.

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