Veneto Banca e Popolare di Vicenza: a che punto siamo con il salvataggio? Tutte le ultime notizie sulla delicata vicenda della banche venete.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: a che punto siamo con il salvataggio delle due banche venete?
I due istituti che per molto tempo hanno tenuto l’intero comparto finanziario sotto pressione sono ora in attesa dell’Europa. Dopo il via libera della BCE alla ricapitalizzazione precauzionale su Veneto Banca e Popolare di Vicenza, la palla è passata ora alla Commissione europea.
In attesa del verdetto, comunque, le notizie sulla crisi dei due istituti continuano ad arricchire un quadro già di per sé complesso. È piuttosto recente la comunicazione di Atlante in merito alla sua nuova posizione su Veneto Banca e Popolare di Vicenza che probabilmente tenderà ad essere più marginale che in precedenza. Il salvataggio delle venete, detta con le parole dello stesso Atlante, non è più sostenibile da investitori privati.
Secondo le ultime notizie sul salvataggio, la posizione del fondo dovrebbe scendere al 20-25% mentre quella dello Stato, impegnato sul fronte della ricapitalizzazione precauzionale di Veneto Banca e Popolare di Vicenza dovrebbe risultare del 70% circa. Come già accennato in precedenza, però, le notizie circa il futuro assetto dell’azionariato sono ancora strettamente vincolate al via libera europeo sul salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Veneto Banca-Popolare Vicenza: le ultime notizie
Il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza ha ancora molti ostacoli da superare. Primo fra tutti la definizione di un convincente piano di ristrutturazione volto a far tornare gli istituti alla piena redditività. A tale scopo sono iniziati i colloqui interlocutori tra sindacati e Vicenza, il tutto mentre la società è stata multata dalla Consob.
Popolare di Vicenza dovrà pagare 9,14 milioni di euro a causa di violazioni commesse da alcuni vertici aziendali nel periodo compreso tra l’aprile del 2011 e l’aprile del 2015. L’accusa è quella di aver violato le regole di condotta degli intermediari finanziari nei confronti della clientela. I problemi per Veneto Banca e Popolare di Vicenza continuano ad arrivare da molteplici fronti, ma cerchiamo di fare chiarezza sul salvataggio e sui prossimi passi che gli istituti dovranno compiere.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: i dettagli ed entità del salvataggio
Le costanti news sul salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza continuano a mandare in fibrillazione il comparto finanziario che rimane ogni giorno il sorvegliato speciale sulla Borsa Italiana.
La BCE ha dichiarato solvibili Veneto Banca e Popolare di Vicenza e, come accennato, ha aperto alla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale avanzata poco tempo fa dalle banche venete. Il salvataggio degli istituti, tuttavia, non richiederà i 5 miliardi di euro precedentemente immaginati, ma la cifra necessaria alla soluzione della questione sarà di 6,4 miliardi di euro.
Secondo quanto affermato dalla BCE, 3,1 miliardi saranno necessari a Veneto Banca, mentre i restanti 3,3 miliardi saranno per il salvataggio di Popolare di Vicenza. Tale cifra della BCE sarà poi necessaria a stabilire il definitivo aumento di capitale volto al salvataggio delle banche venete. Quali i prossimi ostacoli?
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: i prossimi passi
La strada per il salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza è ancora lunga e tortuosa, ma la dichiarazione di solvibilità da parte della BCE ha comunque reso la questione meno complicata allontanando l’ipotesi di bail-in. Cosa accadrà adesso?
Come accennato, dopo aver ricevuto l’ok alla solvibilità, il caso delle popolari venete è passato in mano alla Commissione europea che ora dovrà pronunciarsi definitivamente sulla ricapitalizzazione precauzionale chiesta da Popolare di Vicenza e Veneto Banca qualche tempo fa e sulla misura in cui gli istituti potranno usufruire della cifra sancita dalla BCE. L’obiettivo sarà quello di evitare la violazione delle norme sugli aiuti di Stato.
Sempre a Bruxelles le due banche venete dovranno presentare un piano di ristrutturazione convincente che passerà per la riduzione dei costi tramite anche i licenziamenti accennati. Per poter usufruire degli aiuti di Stato Veneto Banca e Popolare di Vicenza dovranno necessariamente tornare alla redditività.
Veneto Banca e Popolare di Vicenza: il nodo tagli e chiusure
Ad oggi si parla di circa 700 milioni di euro che potrebbero rappresentare la cifra necessaria non al salvataggio, bensì alla ristrutturazione di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Come abbiamo più volte ribadito, il salvataggio delle due venete è ora in mano alla Commissione europea: essa dovrà esprimersi sia sulla richiesta di ricapitalizzazione precauzionale avanzata dai due istituti, sia sull’entità del capitale necessario a Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
La strada da percorrere non sarà per nulla facile. I costi operativi di Popolare di Vicenza ammontano al 95% dei ricavi, mentre la percentuale sale vertiginosamente al 120% nel caso di Veneto Banca. Cosa accadrà se i costi non scenderanno e i ricavi non torneranno a salire? L’aumento di capitale e il salvataggio statale saranno inutili.
Veneto Banca e Popolare di Vicenza hanno insieme costi operativi di 1,5 miliardi di euro, mentre i ricavi sono di 1,4 miliardi. Se i ricavi non saliranno, per riportare il rapporto cost/income ai livelli del resto del comparto, ossia almeno al 60%, saranno necessari circa 700 milioni di euro di tagli che apriranno le porte a nuovi esuberi e a nuove chiusure di filiali.
Proprio il tema chiusure di filiali torna a far tremare i dipendenti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Si è parlato di circa 200 punti prossimi a chiudere i battenti su 900 totali. Cifre allarmanti, insomma.
Veneto Banca-Popolare Vicenza, salvataggio in focus: il nodo licenziamenti
Tra le ultime notizie su Veneto Banca e Popolare di Vicenza si segnalano proprio quelle relative ai licenziamenti e alle nuove chiusure in arrivo che hanno sorpreso quanti si aspettavano semplici uscite volontarie e pre-pensionamenti. A quanto pare il conto del salvataggio sarà più salato del previsto ora che la BCE ha dichiarato le banche venete solvibili innalzando il fabbisogno di capitale da 5 a 6,4 miliardi di euro.
Anche Viola si è espresso sul tema ed ha affermato come, nonostante si tenterà di evitare una “macelleria sociale”, i sacrifici saranno necessari e inevitabili in quanto la situazione continua ad apparire molto grave. Con un cost/income del 100%, tagliare i costi di Veneto Banca e Popolare di Vicenza è oggi una necessità.
Questi tagli necessari al salvataggio, come ha ribadito Viola, avranno lo scopo di far sopravvivere le venete e non di fare maggiori utili. Gli esuberi dovrebbero essere circa 3.500 ma la cifra potrebbe scendere grazie alla cessione di alcuni asset da parte di Veneto Banca e Popolare di Vicenza.
Veneto Banca Popolare di Vicenza: parla Viola
La Dg Competition della CE dovrà esprimersi in via definitiva sulla richiesta di avanzata da Veneto Banca e Popolare di Vicenza e sul loro fabbisogno di capitale (la BCE ha parlato di 4,6 miliardi di euro). Per Veneto Banca e Popolare di Vicenza sarà fondamentale presentare un convincente piano industriale che ovviamente avrà lo scopo di ristrutturare i due istituti e di tagliare quanto possibile - si pensi soli ai licenziamenti annunciati.
Secondo quanto affermato da Fabrizio Viola, l’istituto nato dalla fusione tra Veneto Banca e Popolare di Vicenza avrà un obiettivo ben preciso: lo smaltimento del 100% delle sofferenze, ossia 9 miliardi cumulati, nel giro di un anno. L’operazione avrà lo scopo di ridurre il rischio creditizio ma, come ha ribadito Viola, non sarà di certo semplice.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza vendono asset per salvarsi
Come già accennato, ora che la BCE ha alzato il fabbisogno di capitale da 5 a 6,4 miliardi di euro, le due banche venete giudicate solvibili hanno deciso di vendere alcuni asset per ridurre la cifra necessaria al salvataggio. Popolare di Vicenza ha scelto di cedere il 6% di Cattolica assicurazioni, mentre Veneto Banca è pronta alla cessione del 70% della Bim. Il salvataggio delle venete continua a tenere con il fiato sospeso.
Popolare di Vicenza vende Cattolica Assicurazioni
Nel primo caso la vendita della quota in Cattolica assicurazioni da parte di Popolare di Vicenza ha registrato un grande interesse da parte del mercato. Per il proprio salvataggio la veneta ha ceduto, tramite una procedura di Accelerated Book Building, 10.500.000 azioni ordinarie, pari al 6,02% del capitale sociale di Cattolica. Il corrispettivo per la vendita è stato di 7,25 euro per azione, dunque il controvalore complessivo è stato di 76.125.000.
Veneto Banca vende Bim
Anche Veneto Banca è pronta alla cessione di asset per portare a casa il salvataggio tanto atteso. L’istituto pare essersi già mosso per cedere il 70% detenuto in Bim, banca Intermobiliare. La quota corrisponde a circa 160 milioni di euro e una sua cessione ridurrebbe di 1,2 miliardi gli attivi a rischio di Veneto Banca.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: i rimborsi ai soci
Sia Veneto Banca che Popolare di Vicenza hanno presentato le conclusioni delle offerte transattive di fine marzo e hanno rinunciato alla sospensiva sul raggiungimento dell’80% delle adesioni.
Nella delicata partita per il salvataggio delle venete sono entrati in gioco i rimborsi agli azionisti: a fronte del 72,6% di adesioni totali, Veneto Banca ha pagato 248,5 milioni di euro a partire dall’11 aprile. Dal 19 aprile, invece, Popolare di Vicenza ha emesso rimborsi per 192,8 milioni di euro a fronte di adesioni totali all’offerta transattiva al 71,9%. Il tutto mentre il salvataggio delle venete ha continuato a tenere con il fiato sospeso.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza sono davvero solvibili?
Nel momento in cui la BCE ha dichiarato solvibili le banche venete, una nube di discussioni si è alzata intorno al salvataggio di Veneto Banca e Popolare di Vicenza. Molti hanno argomentato come in realtà i due istituti non rispettino i requisiti minimi per accedere alla ricapitalizzazione precauzionale e come la loro situazione sia così critica da far prevedere una morte degli istituti anche dopo la ricapitalizzazione.
I più critici hanno fatto notare come la mancata dichiarazione di solvibilità su Veneto Banca e Popolare di Vicenza avrebbe aperto le porte all’ipotesi bail-in e a una reazione a catena in tutto il resto del comparto bancario italiano, ancora alle prese con miliardi e miliardi di sofferenze da smaltire.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: le differenze con Mps
Tempo fa Margarethe Vestager, responsabile della concorrenza della Commissione europea, aveva definito le negoziazioni sulla ricapitalizzazione precauzionale di Veneto Banca e Popolare di Vicenza meno avanzate rispetto a quelle su Mps.
Sulla questione salvataggio la Vestager aveva tenuto a precisare il mancato completamento da parte dell’Italia delle valutazioni sul futuro di Veneto Banca e Popolare di Vicenza, cosa che ha reso le discussioni e le valutazioni dell’Antitrust UE molto meno sviluppate rispetto a quelle su Mps.
Nel suo discorso la Vestager aveva anche tenuto a sottolineare le differenze tra Mps e le banche venete. Mentre Popolare di Vicenza e Veneto Banca vantano ognuna meno del 2% del mercato italiano, Mps è uno degli istituti più grandi e importanti del Paese. Mentre il processo decisionale su Monte Paschi è in fase avanzata, stessa cosa non vale per le due popolari venete dato che l’Italia non ha ancora fornito indicazioni sul modo in cui queste dovranno andare avanti, ha ribadito la commissaria UE.
Veneto Banca-Popolare di Vicenza: i conti 2016
Qualche tempo fa Popolare di Vicenza ha rilasciato i propri risultati economici 2016 che hanno evidenziato una perdita di 1,9 miliardi di euro. Anche Veneto Banca ha chiuso lo scorso esercizio in perdita di 1,5 miliardi di euro e con un calo della raccolta diretta di quasi 18 punti percentuali. Quasi il 100% di questa perdita è da attribuire a rettifiche di valore su crediti e altre attività per un valore di 1,29 miliardi di euro.
Gli accantonamenti a fondi rischi e oneri sono triplicati a 433,6 milioni di euro. Al netto delle componenti non ricorrenti il risultato operativo sarebbe stato positivo per circa 50 milioni di euro. I conti 2016 di Veneto Banca, esattamente come accaduto con Popolare di Vicenza, hanno portato i coefficienti patrimoniali al di sotto dei requisiti Srep: il Cet1 si è assestato all’8,06%, mentre il requisito europeo è di 8,75%.
Banche venete e salvataggio: i problemi degli istituti
Mentre il salvataggio delle due venete continua a tenere con il fiato sospeso, anche la giustizia è arrivata a fare la sua parte. Proprio Veneto Banca, infatti, è stata costretta a risarcire 2.500 euro per “violazione degli obblighi di informativa ex post sulla natura delle azioni illiquide”.
Nel 2015 l’istituto ha negato a una pensionata di vendere 250 azioni acquistate durante l’aumento di capitale del 2014 per 9 mila euro e la donna è stata così risarcita al 30%. A pesare poi anche le indagini in merito ai profitti gonfiati da parte degli ex vertici con l’obiettivo di spingere sempre più in alto il valore delle azioni di Veneto Banca. Per non parlare poi della già citata multa Consob ai danni di Popolare di Vicenza. Quanto manca ancora al salvataggio delle venete?
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