Variante Omicron: quale impatto sul PIL in Italia?

Violetta Silvestri

29/11/2021

29/11/2021 - 12:00

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La variante Omicron rischia di frenare la ripresa economica tra la fine del 2021 e l’inizio del nuovo anno: quale potenziale impatto avrà il nuovo ceppo sul PIL in Italia?

Variante Omicron: quale impatto sul PIL in Italia?

Variante Omicron e PIL in Italia: quale impatto?

Mentre si attendono notizie certe sulle caratteristiche del nuovo ceppo, analisti ed economisti si interrogano sul potenziale effetto di una ondata di contagi dominata dalla variante di ultima scoperta.

Nel nostro Paese il 2021 è stimato con un Prodotto Interno Lordo in forte rimbalzo, anche oltre il 6%: cosa accadrà se Omicron si diffonde, costringendo chiusure e stop al commercio internazionale?

Lo scenario è tracciato nella Nadef, quando si parla di eventi avversi: quali effetti può avere la variante Omicron sulla crescita economica in Italia?

Italia: la variante Omicron può frenare il PIL? Le stime

Non solo quarta ondata: il 202 rischia di chiudersi nel peggiore dei modi con la diffusione, anche in Italia, della variante Omicron.

Sebbene protetto dalle vaccinazioni e da misure quali il super green pass in arrivo a garantire le feste, il nostro Paese potrebbe vedersi costretto ad altre restrizioni più severe, con stop a viaggi e spostamenti già iniziati nel mondo.

In questa cornice, le previsioni economiche possono, potenzialmente, subire mutamenti. D’altronde è stata proprio la Nadef 2021, Nota di aggiornamento al documento di economia e finanze del Mef, a dare indicazioni in tal senso ragionando su ipotetici scenari di rischio.

Come si legge nel documento:

“Il primo scenario contempla un’ipotesi di minore efficacia dei vaccini di fronte a nuove varianti emergenti del Covid-19. Ciò indurrebbe le autorità a ripristinare restrizioni per alcune attività economiche nell’ultimo trimestre dell’anno in corso, che potrebbero estendersi anche alla prima metà del 2022. Tali restrizioni, tuttavia, avrebbero un grado di pervasività inferiore rispetto a quello sperimentato nel recente passato, in quanto la copertura vaccinale presso la popolazione risulta comunque elevata e il green pass obbligatorio per numerose attività concorre a limitare la diffusione dei contagi”

In termini numerici, si prevede che, con nuovi ceppi e minore effetto del vaccino con ulteriori restrizioni il PIL nazionale possa perdere 0,5 punti percentuali nel 2021, 1,4 p.p nel 2022 per recuperarne 1,8 nel 2023.

Se il commercio mondiale risultasse colpito da restrizioni e dunque si presentasse come meno sostenuto, l’impatto sul Prodotto Interno Lordo nazionale potrebbe essere di una perdita di 0,1 p.p. nel 2021 e di 0,4 p.p. nel 2022.

Si è specificato, inoltre, che “nel caso i due scenari [sopra descritti], entrambi riferiti all’insorgere di difficoltà nel contenimento del virus, venissero valutati congiuntamente, si registrerebbero, nel 2021 e 2022, tassi di crescita del prodotto inferiori rispetto allo scenario di base, rispettivamente, dello 0,6 e l’1,8 per cento.”

Con l’arrivo della variante Omicron si potrebbero verificare alcune condizioni avverse descritte.

Nuovo ceppo e ripresa economica: occhio a turismo e fiducia

Il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo Zurab Pololikashvili ha subito lanciato l’allarme: con le nuove restrizioni a livello globale degli spostamenti in risposta alla variante Omicron la ripresa del turismo è a rischio.

Anche il 2021 dovrebbe chiudersi con perdite elevate per il settore mondiale, valutabili in 2.000 miliardi di dollari rispetto al tempo pre-pandemico.

E in Italia? I timori legati al ceppo Omicron potrebbero tradursi nella cancellazione di viaggi e vacanze organizzate per il tempo natalizio. Prima della pandemia, sono stati 10 i milioni di italiani in movimento per le festività, con un valore di 4,1 miliardi di euro di spesa pre-pandemica.

Cosa ne sarà del turismo invernale e natalizio con la variante Omicron e possibili restrizioni? L’allarme è stato lanciato da Coldiretti: “si tratta di una evoluzione destinata ad avere effetti non solo sulle piste da sci ma sull’intero indotto delle vacanze in montagna, dall’attività dei rifugi alle malghe fino agli agriturismi già duramente colpiti dalle limitazioni dello scorso anno.”

Confesercenti ha evidenziato anche l’aspetto fiducia dei consumatori, in calo a novembre per la prima volta da luglio. Il dato è riferito ai primi 15 giorni del mese e non ha considerato in pieno l’allerta quarta ondata e l’arrivo della variante Omicron: la fiducia delle famiglie e i consumi, quindi, possono subire ancora altri rilevanti ribassi.

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