Vaccino Pfizer, c’è l’accordo Ue: all’Italia quasi 1 milione di dosi extra entro giugno

Mario D’Angelo

01/04/2021

23/06/2021 - 13:13

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Pfizer consegnerà in anticipo una fornitura da 10 milioni di dosi di vaccino. All’Italia spettano oltre 941mila dosi.

Vaccino Pfizer, c’è l’accordo Ue: all’Italia quasi 1 milione di dosi extra entro giugno

Nonostante la strenua opposizione dell’Austria, c’è l’accordo Ue sulle 10 milioni di dosi Pfizer che verranno consegnate, in anticipo, entro giugno anziché entro la fine del terzo trimestre. All’Italia, in base al meccanismo di ripartizione solidale, arriveranno quasi 1 milione di dosi.

Vaccin Italia, 1 milione di dosi extra entro giugno

Entro la fine del secondo trimestre, l’Italia potrà contare su 941.940 dosi extra, consegna che dovrebbe aiutare a consolidare le scorte di vaccini anti Covid in un momento in cui, stando agli obiettivi del Commissario Figliuolo, si dovrebbe viaggiare a un ritmo di mezzo milione di somministrazioni al giorno.

La fornitura fa parte di un carico da 10 milioni di dosi che Pfizer riuscirà a dare all’Unione europea in anticipo rispetto a quanto previsto.

Accordo Ue su 10 milioni di dosi Pfizer

Per la sua distribuzione, i governi Ue hanno approvato un meccanismo che prevede una riserva di solidarietà che verrà destinata ai Paesi membri più in ritardo nella campagna di vaccinazione: Bulgaria, Croazia, Estonia, Lettonia e Slovacchia.

Questi Stati riceveranno, oltre alla quota che spetta loro in base alla popolazione, una fornitura addizionale da 2,85 milioni di dosi grazie a una “colletta” approvata da quasi tutti i leader europei. Solo tre Paesi hanno deciso di non partecipare al sistema di ripartizione solidale: Austria, Repubblica Ceca e Slovenia.

Se l’Italia non avesse partecipato al contributo di solidarietà avrebbe ricevuto 1.345.629 dosi Pfizer.

La fornitura extra Pfizer è stata oggetto di un duro scontro nel corso dell’ultimo Consiglio Europeo. I tre Paesi che hanno rifiutato di contribuire alla riserva sono gli stessi che chiedevano un maggior numero di dosi rispetto a quelle che gliene sarebbero spettate in proporzione alla popolazione.

Il cancelliere austriaco, Sebastian Kurz, due giorni fa si è spinto fino a minacciare di bloccare un ulteriore fornitura per 100 milioni di dosi Pfizer/BioNTech. Le ragioni dell’ostinazione di Kurz non sono del tutto chiare: l’Austria non è fra i maggiori Paesi a rischio Covid, benché di recente Vienna abbia istituito un nuovo lockdown.

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