Pfizer entra nel business dell’obesità e batte Novo Nordisk. Compra la biotech Metsera per $10 miliardi

Donato De Angelis

10 Novembre 2025 - 12:35

Pfizer conquista Metsera con un’offerta da 10 miliardi di dollari e sfida Novo Nordisk nel mercato dei farmaci anti-obesità. La società USA punta tutto sul GLP-1 e sulla sua rinascita post-Covid.

Pfizer entra nel business dell’obesità e batte Novo Nordisk. Compra la biotech Metsera per $10 miliardi

La battaglia tra i colossi farmaceutici per il controllo del mercato dei farmaci anti-obesità si è chiusa, almeno per ora, con la vittoria di Pfizer.

Il gruppo statunitense ha annunciato l’acquisizione della biotech Metsera per una cifra che può arrivare fino a 10 miliardi di dollari, dopo settimane di trattative serrate e un’offerta rivista più volte al rialzo per superare la rivale danese Novo Nordisk.

Secondo quanto riportato dai principali media USA, Pfizer pagherà circa 65,6 dollari per azione in contanti, con la possibilità di un’ulteriore tranche legata ai risultati futuri di sviluppo clinico, che potrebbe portare il valore complessivo fino a 86 dollari per azione. Una cifra significativa per una società che non ha ancora alcun farmaco sul mercato, ma che possiede una pipeline di molecole potenzialmente rivoluzionarie nel trattamento dell’obesità e del diabete di tipo 2.

Perché Pfizer ha comprato Metsera?

Metsera, fondata meno di 10 anni fa e sostenuta da fondi di venture capital specializzati nel biotech, ha sviluppato una serie di candidati farmaci che combinano l’azione di agonisti del GLP-1 e dell’amilina, due ormoni chiave nella regolazione dell’appetito e del metabolismo. È proprio questo segmento, oggi dominato da Novo Nordisk con i suoi Ozempic e Wegovy, e da Eli Lilly con Mounjaro, a rappresentare la nuova frontiera del business farmaceutico mondiale.

Per Pfizer, l’operazione ha un significato strategico doppio. Da un lato, la società di New York cerca di diversificare le proprie entrate dopo il brusco calo dei ricavi legati ai vaccini anti-Covid. Dall’altro, punta a recuperare terreno in un mercato che promette di valere, secondo le stime più recenti, oltre 150 miliardi di dollari entro il prossimo decennio. L’interesse verso Metsera era emerso già in estate, ma l’ingresso di Novo Nordisk nella partita ha costretto Pfizer a rilanciare, fino a spingersi su una valutazione ritenuta da alcuni analisti “aggressiva ma necessaria” per restare competitiva.

La stessa Metsera, in un comunicato, ha fatto sapere di aver scelto l’offerta di Pfizer non solo per il valore economico, ma anche per la maggiore chiarezza in termini di tempi e rischi regolatori. L’offerta di Novo Nordisk, infatti, avrebbe potuto incontrare ostacoli antitrust, dato il peso dominante della società danese nel settore dei farmaci dimagranti.

L’impatto atteso

Resta da capire quanto rapidamente Pfizer riuscirà a integrare Metsera e portare avanti i suoi programmi di ricerca. Le molecole su cui si basa l’acquisizione sono ancora in una fase intermedia di sperimentazione e serviranno anni prima di un’eventuale approvazione. Ma la mossa ha già un effetto simbolico importante: segna il rientro di Pfizer in un’area terapeutica da cui si era in parte ritirata, dopo alcuni tentativi falliti nello sviluppo di farmaci simili.

Per gli osservatori del mercato, la corsa ai trattamenti anti-obesità sta cambiando profondamente gli equilibri dell’industria. Dopo decenni in cui l’obesità era considerata un problema di stile di vita, oggi rappresenta uno dei segmenti più redditizi del settore healthcare. E se Novo Nordisk e Eli Lilly hanno aperto la strada, l’arrivo di Pfizer, con la potenza finanziaria e industriale che la contraddistingue, promette di rendere la competizione ancora più serrata.

Le borse hanno reagito con cautela. I titoli Pfizer hanno mostrato un lieve rialzo, mentre quelli di Novo Nordisk hanno perso terreno nelle prime ore di contrattazioni. Gli analisti, tuttavia, restano divisi. C’è chi considera l’acquisizione un segnale di forza e visione strategica e chi teme che Pfizer stia pagando troppo per un’azienda ancora lontana dai ricavi.

In ogni caso, la partita sul futuro dei farmaci anti-obesità è appena iniziata e l’ingresso di un nuovo gigante promette di ridisegnare l’intero panorama del settore.

Iscriviti a Money.it