Usa vs Iran: Volkswagen e PSA tra i colossi più colpiti dalle sanzioni di Trump

Luca Secondino

10/05/2018

Da Volkswagen a Boeing passando per la Total: ecco le sei compagnie che rischiano di dover rinunciare ad importanti affari con l’Iran.

Usa vs Iran: Volkswagen e PSA tra i colossi più colpiti dalle sanzioni di Trump

La decisione del presidente americano Donald Trump di tirare fuori gli Stati Uniti dall’accordo nucleare con l’Iran, e di imporre nuovamente le sanzioni, oltre a stravolgere i mercati ha anche messo sull’attenti alcune grandi compagnie del settore automotive, dei trasporti ed energetiche, che più di tutte potrebbero risentirne.

L’amministrazione degli Stati Uniti offre alle compagnie interessate un massimo di 90 o 180 giorni per interrompere le relazioni con Teheran prima che le sanzioni entrino in vigore.

Le sanzioni per il momento riguardano compagnie che operano al di fuori degli Usa o che hanno importanti interessi in Iran, e non è chiaro se riguarderanno anche le compagnie dei Paesi che invece rimarranno nell’accordo.

Duro colpo per i colossi automotive

Tra le compagnie più colpite ci sono i due più grandi produttori di automobili al mondo.

Gruppo Volkswagen

Il gruppo tedesco è entrato con diffidenza nel mercato iraniano, a causa del suo già abbondante mercato negli Stati Uniti, ma lo scorso anno Volkswagen ha iniziato a vendere auto alla Repubblica Islamica di nuovo e con le nuove sanzioni lo scenario cambierà e il colosso automotive non avrà problemi a scegliere tra gli Usa e l’Iran.

Psa Group

Il gruppo francese ha già iniziato a vendere auto all’Iran, ma la sua posizione è diversa da Volkswagen. I francesi, infatti, hanno sfruttato la loro scarsa incidenza sul mercato Usa per proporsi in Iran sciolti dai vincoli che legano le concorrenti tedesche, e le vendite in Iran hanno aiutato i conti di PSA nel momento di crisi in Cina e Regno Unito. Il gruppo spera che l’Unione Europea adotti una posizione univoca verso l’Iran, e già Francia, Germania e Regno Unito hanno ribadito la volontà di rimanere negli accordi.

Sanzioni Iran, le compagnie più colpite

Sei colossi saranno i più colpiti dalle sanzioni all’Iran anche se molto dipenderà dai dettagli delle misure prese dagli Stati Uniti.

Boeing

La compagnia con base a Chicago è in affari per iniziare a vendere aeroplani all’Iran per la prima volta. Boeing ha un grande arretrato di ordini e quindi non ha ancora iniziato a produrre gli 80 aerei per Iran Air (per un valore di 17 miliardi) o i 30 aerei per la Aseman Airlines per un valore di 3 miliardi.

Airbus

Anche la francese di Airbus ha bisogno della sua licenza revocata per esportare perché il 10% delle sue parti sono americane. Differentemente da Boeing, Airbus ha già consegnato tre aerei all’Iran su 100 ordinati per un totale di 19 miliardi di dollari.

General Electric

General Electric è una delle compagnie che può essere più colpita, non solo perché produce componenti per Airbus, ma anche perché ha ricevuto ordini per grandi componenti da parte dalle società di estrazione di petrolio e minerali in Iran. I portavoce della compagnia hanno già detto che adatteranno le attività alle nuove direttive del Governo.

Total

Dal punto di vista energetico, la francese Total ha accordi da 2 miliardi di dollari con la cinese CNPC per sviluppare il giacimento di gas a South Pars in Iran. La compagnia ha già investito 90 milioni e la controllata statale che si occupa di petrolio in Iran ha ribadito che non restituirà nulla fino a che non sarà iniziata la produzione e che la Total perderà la sua partecipazione con la CNPC se dovesse ritirarsi per le sanzioni Usa.

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