Caso Lamborghini. La Cassazione blocca la registrazione del marchio patronimico della cantante: rischio di confusione con il brand automobilistico, oggi di proprietà Volkswagen.
La Corte di Cassazione ha riaperto il contenzioso tra Elettra Lamborghini e Automobili Lamborghini sulla registrazione del cognome come marchio commerciale, bloccando le ambizioni imprenditoriali della celebre cantante e influencer.
La vicenda giudiziaria rappresenta un caso emblematico dello scontro tra diritto al nome e tutela dei marchi storici, con implicazioni che vanno oltre la singola controversia.
La questione era partita quando la showgirl aveva tentato di registrare il proprio cognome come marchio patronimico, ottenendo inizialmente un rifiuto dall’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. La Commissione dei Ricorsi aveva però ribaltato la decisione, autorizzando l’utilizzo del marchio. La motivazione si basava sulla notorietà acquisita dalla cantante nel mondo dell’intrattenimento, ritenuta sufficiente per giustificare una deroga alla protezione dei marchi della casa automobilistica.
A sostegno di questa tesi era stato citato anche un precedente importante riguardante Lionel Messi. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea aveva infatti riconosciuto al giocatore il diritto di registrare il proprio cognome nonostante l’opposizione dell’azienda titolare dei marchi di abbigliamento e articoli sportivi “Massi”.
Marchio Lamborghini: la sentenza della Cassazione
Nonostante i precedenti e la posizione della Commissione dei Ricorsi, i giudici della Suprema Corte hanno stabilito che la semplice notorietà acquisita nel settore dello spettacolo non può prevalere sui diritti anteriori di un marchio celebre come quello automobilistico.
Secondo la sentenza, il nuovo marchio risulterebbe confondibile con quello storico e la stessa popolarità di Elettra potrebbe essere stata favorita dall’associazione del suo cognome con il brand delle supercar.
Questa decisione, quindi, impedisce attualmente alla cantante di lanciare linee di prodotti commerciali a proprio nome, inclusi cosmetici, creme, borse e abbigliamento.
La proprietà del nome Lamborghini
Un elemento centrale della controversia riguarda la proprietà attuale della casa automobilistica. Come sottolineato dai giudici, Automobili Lamborghini non appartiene più alla famiglia che le ha dato il nome.
Dopo le difficoltà economiche degli anni Settanta e Ottanta, nel 1998 l’azienda è passata sotto il controllo di Audi, entrando così nell’orbita del colosso tedesco Volkswagen. Questo passaggio di proprietà aggiunge un ulteriore livello di complessità alla vicenda: il marchio Lamborghini è oggi gestito da una multinazionale straniera, eppure mantiene una protezione tale da impedire a un membro della famiglia originaria di utilizzare il proprio cognome per scopi commerciali.
La controversia rimane dunque aperta, ma il caso solleva interrogativi importanti sul bilanciamento tra il diritto all’identità personale e la tutela dei marchi commerciali, specialmente quando questi ultimi hanno acquisito una risonanza globale che trascende le origini familiari.
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