Toti spinge Forza Italia verso la Lega Nord, che farà ora Berlusconi?

Alessandro Cipolla

21 Giugno 2017 - 11:56

Mentre Silvio Berlusconi pensa all’Albero delle libertà e a candidarsi comunque alle elezioni, Toti spinge per un accordo tra Forza Italia e la Lega.

Toti spinge Forza Italia verso la Lega Nord, che farà ora Berlusconi?

Sale anche all’interno di Forza Italia la discussione in vista delle prossime elezioni politiche, con il governatore della Liguria Giovanni Toti che starebbe spingendo per un accordo con la Lega Nord, ipotesi questa che vedrebbe invece il parere contrario di Silvio Berlusconi.

Anche il centrodestra ha i suoi nodi da dover sciogliere. Il tema al centro della discussione è sempre lo stesso: fare alle elezioni politiche un’ampia lista unica tra tutti i partiti dell’area oppure correre ognuno per conto proprio?

Silvio Berlusconi da tempo ha in mente un percorso indipendente per la sua Forza Italia, nell’ottica di formare poi post voto un governo dalle larghe intese. Giovanni Toti al contrario vorrebbe invece allearsi con la Lega Nord e Fratelli d’Italia per provare a vincere le elezioni in coalizione.

Forte anche dell’ottimo risultato del primo turno delle elezioni amministrative, aspettando magari una ulteriore conferma dai ballottaggi di domenica prossima, Toti comunque non demorde e sta continuando il suo pressing per cercare di convincere Berlusconi.

L’idea di Berlusconi per Forza Italia

Dopo i fasti dei primi anni, Forza Italia ultimamente è stato un partito che ha avuto un andamento quasi a fisarmonica, mutando il suo appeal tra gli elettori a seconda delle vicende del suo leader indiscusso Silvio Berlusconi.

Una cosa però la storia politica recente ci ha insegnato in maniera chiara: ogni qual volta che stampa e avversari si affrettavano a dare Berlusconi come finito, ecco che Silvio risorgeva come la Fenice piazzando la sua zampata vincente.

Non è un caso che, dopo il pessimo risultato alle elezioni europee, Forza Italia è stata data sempre più in declino negli ultimi tempi, mentre adesso tutti i sondaggi elettorali confermano una grande crescita per gli azzurri.

Naturalmente il partito non ha più la forza di qualche anno fa, ma ancora può contare su un corposo elettorato oltre che sulla grande forza mediatica di Berlusconi, sempre pronto a mettere in campo tutte le sue armi fino in fondo.

Per aumentare i propri voti alle prossime elezioni, Silvio Berlusconi avrebbe anche pensato all’Albero delle libertà, un disegno dove ad ogni ramo e frutto corrispondono uno dei punti del futuro programma di Forza Italia: meno tasse, meno Europa, meno Stato, più aiuti a chi è rimasto indietro, più giustizia per tutti e più sicurezza.

Ponendo soprattutto l’accento sugli aiuti alla fascia della popolazione più in difficoltà, Berlusconi conta di poter aumentare di molto i voti di Forza Italia, ecco perché vorrebbe correre da solo o al massimo aggregando qualche altra forza centrista e moderata.

L’ex premier così avrebbe poi le mani libere per sedersi al tavolo con Matteo Renzi e dare vita a un governo dalle larghe intese, ma c’è anche chi come Giovanni Toti spinge per un’alleanza con il resto del centrodestra.

Il pressing di Toti

Giovanni Toti è stato il grande artefice del risultato positivo al voto amministrativo. Grazie al suo lavoro di mediazione infatti è riuscito a fare presentare il centrodestra unito, tranne che a Belluno, in tutti i comuni capoluogo chiamati alle urne.

La sua idea è quella che una coalizione ampia, che comprenda quindi non solo Lega Nord e Fratelli d’Italia ma anche Storace, Alemanno e Fitto, possa puntare anche a ottenere il 40% alle prossime elezioni facendo così scattare il premio di maggioranza che garantirebbe un’ampia governabilità.

Anche dal punto di vista del programma, l’Albero delle Libertà a cui starebbe pensando il leader di Forza Italia non è così distante dai temi che più stanno a cuore agli elettori del carroccio.

Al momento un listone unitario del genere potrebbe anche sfiorare il 35%. Con una buona campagna elettorale quindi, facendo leva sulla grande presa social di Salvini e su quella televisiva di Berlusconi, raggiungere il 40% non sarebbe un’impresa impossibile.

Il discorso di Toti non fa una grinza, però un conto è il voto amministrativo e un conto è quello nazionale. Non solo Berlusconi infatti nutre delle perplessità ma anche Salvini, ingolosito dalla prospettiva di un governo con i 5 Stelle, non vorrebbe più legarsi a Forza Italia.

La necessità poi di dover accantonare i propri simboli per unirsi in un’unica lista, almeno alla Camera, non entusiasma più di tanto nessuno. Ecco perché alla fine le parole di Giovanni Toti potrebbero rimanere inascoltate.

L’unica molla che potrebbe far ricredere Berlusconi e Salvini sarebbe un trionfo al ballottaggio di domenica 25 giugno, dove un filotto del centrodestra unito sarebbe il migliore dei spot possibili al progetto unitario desiderato da Toti.

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