Totalizzazione dei contributi: cos’è, come funziona e quando può essere utilizzata

Redazione Lavoro

14 Dicembre 2021 - 11:20

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La totalizzazione dei contributi è uno strumento utile per riunire sotto un unico tetto pensionistico i contributi versati nelle diverse gestioni previdenziali. Come funziona? Chi può accedervi?

Totalizzazione dei contributi: cos’è, come funziona e quando può essere utilizzata

Totalizzazione dei contributi: cos’è, come funziona e quando può essere utilizzata? Oggigiorno si fa sempre più insistente la necessità di ricongiungere sotto un unico tetto pensionistico i contributi versati nelle diverse gestioni previdenziali.

L’esigenza è dettata soprattutto dall’evoluzione del mercato del lavoro, che va sempre più verso la direzione della precarietà, allontanandosi dalla concezione di “posto fisso”. Infatti, pretendere che un lavoratore faccia per oltre 40 anni lo stesso lavoro non esiste più. È sempre più frequente il caso di lavoratori dipendenti che decidono in futuro di aprirsi la via dell’attività imprenditoriale o comunque autonoma. Ciò obbliga l’interessato a versare i contributi in due o più gestioni previdenziali.

Ecco che in questi casi entra in gioco il bisogno di “totalizzare” le quote contributive versate nelle differenti gestioni obbligatorie per raggiungere i requisiti minimi per il pensionamento. Ma cos’è la totalizzazione dei contributi? Come funziona e quando può essere utilizzata? Ecco delle brevi linee guida sulle principali caratteristiche della totalizzazione dei contributi ai fini previdenziali.

Totalizzazione dei contributi: cos’è e come funziona

La totalizzazione dei contributi, disciplinata dal D.Lgs. n. 42/2006, permette ai lavoratori di riunire i contributi versati in diverse gestioni previdenziali per raggiungere i requisiti minimi per accedere alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata.

Ai fini operativi, il lavoratore mantiene le quote contributive presso le rispettive Casse previdenziali, poiché non si verifica un passaggio di contribuzione. In sostanza, all’atto del pensionamento è possibile unificare tutti i periodi contributivi, se non coincidenti, in modo gratuito e ottenere l’erogazione di una pensione che rappresenta la somma dei trattamenti di competenza di ciascun ente previdenziale. La totalizzazione dei contributi, a differenza della ricongiunzione, è gratuita.

Totalizzazione dei contributi: quando può essere utilizzata

Per poter accedere all’istituto della totalizzazione il lavoratore:

  • non deve essere già titolare di una pensione diretta erogata da una delle gestioni destinatarie della normativa della totalizzazione;
  • non deve aver richiesto e accettato la ricongiunzione dei periodi assicurativi in data successiva al 3 marzo 2006;
  • deve comprendere nel calcolo tutti e per intero i periodi assicurativi presenti nelle gestioni in cui l’assicurato è stato iscritto.

Totalizzazione dei contributi: requisiti da possedere

Con la totalizzazione dei contributi è possibile ottenere sia la pensione di vecchiaia che anticipata. Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia è necessario avere:

  • 67 anni di età;
  • 20 anni di contributi.

Inoltre, occorre attendere una finestra mobile, dal momento della maturazione dei requisiti alla liquidazione del trattamento, pari a 18 mesi. La pensione anticipata, invece, si raggiunge a 42 anni e 10 mesi di contributi. In quest’ultimo caso, bisogna attendere una finestra mobile di 21 mesi.

Totalizzazione di contributi: metodo di calcolo

Nonostante l’istituto della ricongiunzione dei contributi sia gratuita, chi intendesse avvalersi della totalizzazione ha lo svantaggio di vedersi calcolata l’intera pensione con il metodo contributivo a prescindere dall’epoca in cui sono stati versati i contributi.

Infine, si specifica che la domanda per totalizzare deve essere presentata all’ente pensionistico di ultima iscrizione con l’indicazione delle gestioni che si intendono interessare.

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