Perché si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale

Violetta Silvestri

8 Ottobre 2019 - 11:07

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Perché si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale? I rapporti economici e politici tra le grandi potenze USA, Cina, Iran, Russia potrebbero esplodere. Scopriamo i dettagli di questa ipotesi.

Perché si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale

Se è vero un commento passato di Mark Twain "La storia non si ripete, ma fa rima", il conflitto degli Stati Uniti con l’Iran suona molto come una rima con la Prima Guerra Mondiale. Il presagio sarebbe la Terza Guerra Mondiale. I paralleli non sono banali e appaiono minacciosi.

La prima guerra mondiale fu chiamata La Grande Guerra per una buona ragione. Ha riorganizzato l’architettura del potere globale in modo più rapido e decisivo rispetto a qualsiasi evento degli ultimi 1.000 anni.

Se si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale, è perché le condizioni storico-politico-economiche di grandi potenze strategiche quali Cina, Russia, Stati Uniti, Iran sono tali da poter innescare una nuova struttura degli equilibri mondiali.

Alla base di questo storico confronto ci sono due considerazioni. La prima riguarda il rapporto tra le due maggiori economie: Cina-USA oggi, Germania-Gran Bretagna prima della Grande Guerra. Decisioni e strategie sono ed erano adottate per non avvantaggiare il rivale, concorrente soprattutto per l’egemonia economica.

La seconda prende in esame il sistema di alleanze che oggi, come ieri, muove i Paesi di maggiore peso internazionale a formare accordi, blocchi commerciali, intese militari.

Rapporti economici Cina-USA: perché si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale

Una delle analisi che conducono a parlare di una possibile Terza Guerra Mondiale si concentra sui rapporti economici tra le due superpotenze.

Oggi sono i cinesi a minacciare il primato degli Stati Uniti negli affari globali. L’economia cinese ha già superato quella degli Stati Uniti in termini di parità di potere d’acquisto. Completerà il sorpasso in termini assoluti intorno al 2025.

L’ascesa della Cina appare inarrestabile. La leadership degli Stati Uniti lo sa e per questo ha inasprito fortemente i rapporti commerciali riproponendo gli obsoleti dazi. L’unica arma che è rimasta agli statunitensi è la guerra. Che intanto ha assunto le sembianze di un conflitto senza armi o battaglie, ma alimentato da rappresaglie economiche comunque dannose a livello internazionale.

Alleanze strategiche in vista di una Terza Guerra Mondiale

Oggi, i cinesi si sono alleati con la Russia e, in misura minore, con l’Iran per sfidare il potere degli Stati Uniti. L’alleanza è anche più estesa se si considera l’organizzazione di cooperazione di Shanghai del 1996 per integrare le economie dell’Eurasia in un mercato unico.

Gli Stati Uniti stanno cercando di stringere un’alleanza storica con l’Europa occidentale, il Giappone, la Corea del Sud e altre nazioni per contenere la Cina. Ma queste intese non hanno il potenziale che gli USA si aspettano, considerando anche la questione dei dazi aperta agli stessi Paesi europei.

La Cina, invece, è in piena espansione e può usare il richiamo dei suoi vasti mercati per staccare i Paesi dalla lealtà dottrinale verso gli Stati Uniti. La Russia sta usando enormi risorse energetiche per fare lo stesso. Queste mosse sembrano funzionare, indebolendo l’alleanza occidentale.

Il campo minato dei rapporti con l’Iran, nel quale sembra essersi impantanata l’amministrazione Trump, inoltre, potrebbe davvero esplodere come una Terza Guerra Mondiale nucleare. Soprattutto perché fortemente implicata con la faccenda del petrolio. Le accuse rivolte all’Iran dopo gli attacchi alle piattaforme petrolifere saudite hanno dimostrato proprio la dipendenza del potere dal controllo del greggio.

Non a caso, l’episodio si è trasformato in un lancio di minacce reciproche tra USA e Iran sull’eventualità di una guerra.

Esercito USA: prove di debolezza in vista di una guerra?

La potenza USA sarebbe davvero pronta d una Terza Guerra Mondiale? La domanda segue l’analisi degli ultimi coinvolgimenti bellici statunitensi.

In 18 anni, l’esercito statunitense non è stato in grado di sconfiggere i talebani che vivono nelle grotte in Afghanistan. Ha perso la guerra in Iraq, nonostante quella nazione sia stata bombardata per oltre un decennio prima dell’invasione statunitense del 2003. Si dimostrò incapace di rovesciare il regime gravemente indebolito di Assad in Siria, dove ha assunto influenza la rivale Russia.

Se gli Stati Uniti non riescono a sconfiggere potenze militari di secondo e terzo e quarto grado come Iraq, Afghanistan e Siria, come potrebbero davvero iniziare una guerra con l’alleato strategico delle potenze nucleari n.2 e n.3 del mondo?

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