Terza Guerra Mondiale: la Corea del Nord sfida gli Usa e prepara “misure offensive”

Alessandro Cipolla

30 Dicembre 2019 - 12:56

condividi

Sta per scadere l’ultimatum della Corea del Nord agi Stati Uniti, con Kim Jong-un che già ha dato ordini per predisporre misure di sicurezza nazionale con lo spettro di una Terza Guerra Mondiale che torna ad aleggiare in estremo Oriente.

Terza Guerra Mondiale: la Corea del Nord sfida gli Usa e prepara “misure offensive”

Si torna a parlare di Terza Guerra Mondiale con le notizie poco rassicuranti a riguardo che arrivano di nuovo dalla Corea del Nord, visto che a fine anno scadrà il termine che Pyongyang aveva dato agli Usa per portare avanti i negoziati avviati negli scorsi mesi con gli storici incontri tra i due leader Kim Jong-un e Donald Trump.

Proprio in occasione dei vertici del giugno 2018 e del febbraio 2019, la Corea del Nord aveva posto come condizione per giungere a un accordo l’allentamento delle sanzioni economiche volute da Washington in seguito ai ripetuti test missilistici da parte di Pyongyang.

Non avendo ricevuto aperture in questo senso e vista l’ormai prossima scadenza dell’ultimatum lanciato, Kim Jong-un ha dato ordine di “preparare misure offensive” per difendere la “sicurezza e la sovranità del Paese”.

Come segnale di ostilità verso gli Stati Uniti, si parla di una possibile ripresa dei test missilistici e nucleari con la Corea del Nord che così tornerebbe a sfidare apertamente Donald Trump proprio nell’anno delle elezioni americane.

Terza Guerra Mondiale: la minaccia della Corea del Nord

In questo periodo di certo non mancano i problemi a Donald Trump, alle prese con una richiesta di impeachment che potrebbe compromettere la sua corsa a un secondo mandato alle elezioni di novembre.

Dopo che si era arrivati a una situazione di allerta massima tanto che in molti davano come per imminente lo scoppio di una Terza Guerra Mondiale, da qualche mese non si parlava più della questione Corea del Nord.

Tutto merito dei due vertici che si sono tenuti a Singapore e in Vietnam, al termine dei quali Pyongyang si era detta disponibile a sospendere i test missilistici e il proprio programma di arricchimento nucleare, in cambio di vedersi togliere le dure sanzioni economiche decise dall’Onu su indicazione degli Usa.

Kim Jong-un aveva così dato come termine il 31 dicembre 2019 agli Stati Uniti per tenere fede ai propri accordi, ma adesso con la fine dell’anno ormai alle porte ancora nulla è stato fatto in merito alle sanzioni.

Tutte le attenzioni adesso sono di conseguenza rivolte al prossimo 8 gennaio, giorno del compleanno di Kim Jong-un che potrebbe decidere di festeggiarlo, come avvenuto in passato, con una nuova provocazione militare che andrebbe a riaccendere così le tensioni con Donald Trump mai del tutto messe da parte.

Iscriviti a Money.it