Terre rare: esportazione cinese crolla a maggio

Alessandro Venuti

10 Giugno 2019 - 14:56

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Le esportazioni cinesi di terre rare sono diminuite a maggio durante l’intensificarsi delle tensioni tra Washington e Pechino. Gli esperti in materia sono divisi sul fatto che la minaccia delle terre rare della Cina potrebbe essere un punto di svolta nell’attuale guerra commerciale

Terre rare: esportazione cinese crolla a maggio

Le esportazioni cinesi di terre rare sono calate a maggio a 3,639,5 tonnellate, come emerge dai dati doganali cinesi.

Il declino dell’export di questi minerali usati per produrre un’ampia gamma di elettronica di consumo, si è verificato mentre, il mese scorso, continuavano ad intensificarsi le tensioni tra Stati Uniti e Cina.

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L’intensificarsi della guerra commerciale è avvenuta dopo che il Presidente degli Usa, Donald Trump, ha aumentato le tariffe di beni cinesi per 200 miliardi di dollari ed ha inserito Huawei nella blacklist per i problemi di sicurezza nazionale, limitando la capacità delle imprese americane di fare affari con il gigante tecnologico orientale. In cambio, Pechino ha aumentato le tariffe di 60 miliardi di dollari di merci americane e minacciato di smettere di esportare terre rare negli Stati Uniti.

Terre rare? Non un punto di svolta nella trade war

Gli esperti sono divisi sul fatto che la minaccia delle terre rare di Pechino potrebbe essere un punto di svolta nell’attuale guerra commerciale. I dati rilasciati oggi dalla dogana cinese hanno mostrato che la Cina ha esportato 3.639,5 tonnellate di terre rare il mese scorso, in calo rispetto alle 4.329 tonnellate di aprile.

Ciò è avvenuto mentre le esportazioni totali dalla Cina a maggio sono aumentate inaspettatamente dell′1,1%, mentre le importazioni sono sorprendentemente diminuite dell′8,5%, portando l’avanzo commerciale complessivo del Paese significativamente più alto a 41,65 miliardi di dollari.

La Cina è il principale produttore mondiale di terre rare, che sono un gruppo di 17 minerali prodotti in quantità piuttosto scarse. Sono comunemente usati in tutto, dai motori per automobili all’elettronica, alla raffinazione del petrolio, fino a molti dei più importanti sistemi d’arma che gli Stati Uniti fanno affidamento sulla sicurezza nazionale, inclusi laser e radar.

Il Paese ha prodotto 120.000 tonnellate o il 70% delle terre rare totali nel 2018, secondo il National Geographic Survey. Gli Stati Uniti impallidiscono, estraendo 15.000 tonnellate di terre rare nel 2018.

Terre rare: sono davvero un’arma letale contro gli Stati Uniti?

Alcuni sostengono che gli Stati Uniti sono più dipendenti dall’offerta cinese di quanto suggeriscono gli attuali dati commerciali. La limitazione delle esportazioni di terre rare da parte della Cina potrebbe quindi danneggiare le industrie statunitensi, in particolar modo il settore della Difesa e il comparto automotive.

Tuttavia, numerosi altri esperti in materia affermano che il settore manifatturiero Usa non sia un grande consumatore di terre rare, quindi la capacità di Pechino di utilizzare quest’arma potrebbe essere davvero limitata.

«Mentre la Cina rimane un attore dominante nel mercato delle terre rare, anche la produzione al di fuori del Paese sta crescendo, il che potrebbe fornire agli Stati Uniti alcune alternative», commenta Credit Suisse.

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