Tassazione delle società agricole: cosa è cambiato? Le novità della Legge di Stabilità

Valentina Pennacchio

13 Febbraio 2013 - 11:29

Tassazione delle società agricole: cosa è cambiato? Le novità della Legge di Stabilità

Oltre ad introdurre numerose novità fiscali, nonché quelle in settore di pubblico interesse come la scuola (per approfondimenti Legge di stabilità 2013, scuola: ecco tutte le novità confermate) o la sanità (per approfondimenti Legge di stabilità 2013: quali sono le novità nella sanità?), la Legge di Stabilità (legge 228/2012) è intervenuta anche in merito alla tassazione delle società agricole, le quali beneficiavano di determinate agevolazioni, abrogate a vantaggio della tassazione a bilancio. Scopriamo tutte le novità.

Le precedenti agevolazioni

A decorrere dal 1 gennaio 2013, la Legge di Stabilità ha previsto l’abrogazione di determinate agevolazioni per le S.r.l., le società di persone e quelle cooperative, con qualifica di società agricola, che potevano optare per due regimi opzionali:

  • la possibilità di optare per la determinazione catastale del reddito;
  • l’applicazione ai ricavi di un coefficiente di redditività del 25% per le S.r.l. o società di persone in cui gli imprenditori agricoli si occupano elusivamente di attività destinate alla manipolazione, conservazione, trasformazione, commercializzazione e valorizzazione di prodotti agricoli ceduti dai soci.

Cosa è cambiato con la Legge di Stabilità?

La Legge di Stabilità ha abolito le agevolazioni suddette, introducendo la tassazione a bilancio per tutte le società agricole. La determinazione del reddito, infatti, non è più catastale, ma si considera il reddito d’impresa. E per i redditi dei terreni? La Legge di Stabilità stabilisce che per il periodo d’imposta relativo al triennio 2013-2015 i redditi dei terreni (dominicali o agrari) siano soggetti ad una rivalutazione del 15%, inoltre per i terreni agricoli o non coltivati, di cui sono proprietari e conduttori coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola la rivalutazione è del 5%. In sintesi:

  • il reddito dominicale sarà aumentato di un ulteriore 5%, oltre l’80% già previsto;
  • il reddito agrario sarà aumentato di un ulteriore 5%, oltre il 70% già previsto.

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