Stipendi parlamentari, quanto guadagnano deputati e senatori?

Money.it Guide

6 Novembre 2025 - 16:18

Gli stipendi dei parlamentari sono sempre un tema molto dibattuto: ecco nel dettaglio quanto guadagnano i nostri politici, che siano deputati o senatori

Quanto guadagnano in Italia deputati e senatori? La domanda è lecita e non si tratta di antipolitica o di spirito giacobino visto che, in questi anni e sotto la pressione dell’opinione pubblica, sono state avanzate numerose ipotesi sulla riduzione dello stipendio dei parlamentari.

Un piccolo passo in questa direzione è avvenuto di recente con il blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare, una misura fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle che è stata prorogata nelle deliberazioni e nei bollettini delle Camere per evitare aumenti automatici legati ad indici di adeguamento.

In sostanza la delibera presa all’unanimità “ha approvato la proroga, fino al 31 dicembre 2025, del blocco dell’adeguamento dell’indennità parlamentare, in vigore dal 2007; senza la proroga di queste misure, la spesa per il 2025 avrebbe registrato un incremento pari a 29,4 milioni di euro”. Resta da capire ora se questa misura verrà riconfermata anche quando andrà in scadenza.

L’ultima novità sugli stipendi dei parlamentari però va in direzione diametralmente opposta: l’Ufficio di presidenza della Camera ha stabilito che, a partire dal 2024, i presidenti dei gruppi parlamentari a Montecitorio ricevono una indennità aggiuntiva di 1269,34 euro netti al mese, ma non è consentito il cumulo di più indennità d’ufficio.

Vediamo allora nel dettaglio quanto incassa mensilmente in Italia chi siede alla Camera o al Senato, dando uno sguardo a tutte le voci che alla fine compongono quello che è lo stipendio di un parlamentare.

Quanto guadagna un deputato

Attualmente i deputati hanno diritto a un’indennità lordo mensile ufficiale su cui si effettuano ritenute previdenziali e fiscali; l’importo lordo di riferimento riportato nelle pagine ufficiali è pari a 10.435,00 euro lordi, da cui, a seguito di trattenute previdenziali, fiscali e altre trattenute obbligatorie, deriva un importo netto indicativo stimano attorno ai 5.000 euro al mese per i deputati che non svolgono altra attività.

A questa indennità si aggiungono - in base a condizioni di presenza, ruolo e rendicontazione - altre voci previste dall’ordinamento e dalle deliberazioni dell’Ufficio di Presidenza, tra cui:

  • la diaria per l’esercizio del mandato, con valori massimi indicati nei regolamenti intorno a 3.500 euro mensili nelle ricostruzioni massimali;
  • il rimborso per spese di mandato pari a circa 3.690 euro in media (ma ripartiti per fasce);
  • rimborsi telefonici: quota rendicontabile, in passato indicata in circa 1.200 euro annui);
  • rimborsi per trasporti: variabili a seconda della distanza ed eventuale residenza fuori Roma, che possono arrivare fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi.

Sommando tutte queste voci nella loro ipotesi massimale (ossia utilizzando i massimali riportati o utilizzati in molte ricostruzioni), si può stimare che lo stipendio complessivo di un deputato possa arrivare a un lordo di quasi 14.000 euro mensili.

Attenzione: questa è una somma derivata dalla sommatoria di più voci e rappresenta un valore massimo teorico, “non l’importo netto garantito” percepito da tutti i deputati.

Quanto guadagna un senatore

I senatori hanno un trattamento analogamente strutturato. La documentazione ufficiale del Senato descrive il trattamento economico dei senatori (indennità, diarie, rimborsi e trattamento previdenziale) e riporta le regole di calcolo e le trattenute obbligatorie.

I senatori ricevono un’indennità mensile lorda di 11.555 euro. Al netto, la cifra è di poco superiore ai 5.300 euro, più una diaria di 3.500 euro cui si aggiungono un rimborso per le spese di mandato pari a 4.180 euro e 1.650 euro al mese come rimborsi forfettari tra telefoni e trasporti.

Calcolando sempre una stima basata sui massimali, i componenti del Senato incassano ogni mese uno stipendio da 14.634,89 lordi come somma di indennità + diaria + rimborsi vari.

Come per la Camera, anche per il Senato molte voci sono variabili e dipendono da rendicontazione, residenza, ruoli (presidente di commissione, segretario d’Aula, ecc.) e dall’eventuale svolgimento di altre attività professionali.

L’assegno di fine mandato

Deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo.

Uno studio inglese sugli stipendi dei parlamentari in Europa ha calcolato che il costo di un parlamentare italiano è di circa 120.500 sterline all’anno. Praticamente il doppio dei colleghi inglesi che percepiscono 66.000 sterline, molto di più di quelli dei politici tedeschi e francesi e addirittura sei volte tanto di quelli spagnoli.

I tentativi di diminuire gli stipendi

Nella prima legislatura in cui ha avuto una rappresentanza parlamentare, il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta di legge per dimezzare almeno le indennità, che sono una delle voci di spesa che alla fine dei conti pesano più di tutte al bilancio finale.

Un tentativo di taglio degli stipendi di deputati e senatori venne intrapreso anche nel 2011, quando l’allora presidente del Consiglio Mario Monti incaricò una Commissione di livellare le retribuzioni delle cariche pubbliche alla media europea: dopo qualche mese l’iniziativa si concluse con un nulla di fatto.

La riforma costituzionale del governo Renzi avrebbe invece eliminato le indennità dei senatori; tuttavia questioni tecniche e politiche hanno reso incerta l’applicazione completa di tali misure, e tuttora il dibattito sull’armonizzazione del trattamento tra Camera e Senato rimane aperto (al pari di altre proposte di riforma).

Durante il primo governo Conte, i 5 Stelle sono tornati alla carica proponendo uno stipendio da 3.500 euro più una diaria da 3.000 euro: dato che la misura non era presente in maniera esplicita nel famoso contratto gialloverde, la Lega però si oppose e non se ne è fatto più nulla.

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