Una società italiana pagherà lo stipendio in Bitcoin ai dipendenti

Gabriele Stentella

09/03/2022

09/03/2022 - 16:30

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La società lombarda Soluzione Tasse pagherà lo stipendio in Bitcoin ai dipendenti e al personale dirigenziale: è il primo caso in Italia.

Una società italiana pagherà lo stipendio in Bitcoin ai dipendenti

Il management di Soluzione Tasse, società di consulenza aziendale per piccole e medie imprese, ha deciso di pagare lo stipendio in Bitcoin ai dipendenti che ne faranno richiesta a partire dal mese di marzo. È la prima volta che un’azienda italiana, per lo più quotata nella borsa di Milano, sceglie di corrispondere gli stipendi in criptovaluta, piuttosto che in valuta fiat.

Le ultime aperture di Soluzione Tasse nei confronti delle valute digitali sono coerenti con la sua strategia annunciata a inizio anno, la quale prevede lo spostamento di parte della propria tesoreria in crypto asset, seguendo l’esempio di grandi compagnie Usa quali Coinbase, Tesla e MicroStrategy.

Soluzione Tasse pagherà gli stipendi in Bitcoin

Come anticipato, Soluzione Tasse consentirà ai dipendenti e al personale dirigenziale di ricevere lo stipendio in Bitcoin, anche se tutti gli importi erogati continueranno a essere denominati in euro:

“È in atto un’evoluzione sui sistemi di pagamento e siamo, come sempre, in prima linea per l’adozione di soluzioni tecnologiche innovative che possono portare benefici alle aziende, in particolare alle Pmi”.

Sono le parole di Gianluca Massimi Rosati, fondatore e presidente del consiglio d’amministrazione di Soluzione Tasse, che sarà il primo a vedersi accreditata la retribuzione in Bitcoin il 10 marzo. Non è chiaro se in futuro l’azienda affiancherà a Bitcoin altre criptovalute per l’accredito dello stipendio, incluse le stablecoin ancorate al dollaro statunitense, quali Tether o USD Coin.

Stipendio in Bitcoin: cosa ne pensano i dipendenti?

Stando a quanto si apprende da fonti aziendali, circa il 19% dei dipendenti valuta positivamente la decisione inerente il versamento dello stipendio in Bitcoin. Più nello specifico, il 17% vorrebbe ricevere i compensi sia in valuta digitale che in valuta avente corso legale, mentre il 2% preferirebbe ricevere i compensi esclusivamente in crypto. Il restante 81% dei dipendenti preferisce continuare a ricevere accrediti in euro o non ha ancora preso posizione sul tema.

“Nel lungo termine non c’è dubbio che useremo le valute virtuali nella nostra vita quotidiana, in tutte le transazioni che facciamo ogni giorno. Con la situazione attuale e l’aumento dell’inflazione, inoltre, le criptovalute rappresentano un modo per conservare il proprio potere di acquisto e ridurre i costi delle transazioni”.

Il punto di vista del fondatore di Soluzione Tasse si mostra in linea con quello di molti analisti internazionali, soprattutto in un momento storico delicato come quello che si sta vivendo.

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