Semestrale Campari: è +35,5% dell’utile

Chiude i conti del primo semestre Campari, che segna un utile di 147,2 milioni di euro, corrispondenti a una crescita del 35,5% rispetto allo scorso anno.

A pesare sul dato c’è sicuramente la cessione di Lemonsoda in terra danese, operazione etichettata come uno sforzo di razionalizzazione del portafogli, che mirava a focalizzarsi su brand considerati prioritari.

Sul fronte vendite, i primi sei mesi dell’anno hanno segnato quota 778,2 milioni di euro, ovvero una flessione del 4,7% rispetto al 2017, mentre la crescita organica positiva a +5,4% si è dovuta confrontare con il calo imposto dai cambi del 6,4% (pari a 52,1 milioni di euro) e con l’effetto negativo del perimetro (-3,7% per 30,4 milioni di euro).

Migliora l’indebitamento, che segna 946,8 milioni di euro rispetto ai 981,5 milioni di fine 2017, grazie in grossa parte alla liquidità in arrivo dall’operazione Lemonsoda.

La nota dai vertici: cambi sfavorevoli ma crescita in aumento

La nota trasmessa dai vertici societari a commento dei dati ha evidenziato la crescita, spendendo solo poche parole in merito al semestre in corso. L’Ad Bob Kunze-Concewitz, pur sottolineando l’effetto sfavorevole dei cambi, ha tirato un bilancio nel complesso positivo:

“Nel primo semestre del 2018 abbiamo registrato una solida crescita organica, che riflette un’accelerazione delle vendite nel secondo trimestre dello scorso anno, grazie al positivo riassorbimento degli ordini dopo lo slittamento avvenuto nel primo trimestre, la normalizzazione degli indicatori di profittabilità e un’espansione della marginalità. I tassi di crescita sono stati impattati dall’effetto sfavorevole dei cambi e dalla cessione di business non strategici. Guardando alla seconda parte dell’anno, rimaniamo fiduciosi sul conseguimento di una performance positiva per i principali indicatori di crescita organica”.