Scuola: quando e come riapre

Teresa Maddonni

22 Aprile 2021 - 09:15

La scuola riapre in presenza dal 26 aprile anche per gli studenti e le studentesse delle superiori in zona rossa, arancione e gialla con il nuovo decreto riaperture che disciplina anche come si torna in classe puntando sulla flessibilità.

Scuola: quando e come riapre

La scuola riapre i presenza il prossimo 26 aprile anche per gli studenti delle superiori, ma con forme flessibili con il decreto riaperture approvato dal Consiglio dei Ministri e in vigore da lunedì e fino al 31 luglio 2021.

Riapre la scuola ovunque in presenza per gli alunni fino alla terza media, ma per le superiori non si arriverà subito al 100 per cento delle lezioni in classe fin dal prossimo lunedì. La decisione di riaprire la scuola in presenza anche in zona rossa alle superiori è arrivata sulla base di un accordo già definito tra governo e Regioni.

Le regole per la scuola in presenza in vigore fino al 25 aprile vengono sostituite dal nuovo decreto del governo Draghi sulle riaperture, ma la necessità è garantire la sicurezza dopo l’allarme dei presidi,

Sulla questione di come riaprire la scuola in presenza dal prossimo 26 aprile oltre alla flessibilità annunciata, nelle scorse ore erano state avanzate diverse ipotesi dai test salivari e lezioni all’aperto o in spazi alternativi, ma che non sono presenti nel decreto. Vediamolo nel dettaglio.

Scuola: la data di riapertura del 26 aprile

La data di riapertura della scuola in presenza è quella del 26 aprile 2021, come ormai è stato stabilito dal governo con il decreto riaperture che definisce anche e soprattutto come riaprire in presenza.

Alla data del 26 aprile verranno aperte le porte delle scuole ai ragazzi delle superiori secondo forme flessibili abbandonando in parte la Dad.

Torna anche la zona gialla che vede tutti gli studenti in presenza, ma anche in questo caso per le superiori la Dad sarà in parte utilizzata e lo stesso in zona arancione e rossa. La novità dal 26 aprile sta nel fatto che tutti gli studenti fino alla terza media rientrano in presenza in zona rossa e anche le superiori in parte.

Con le regole in vigore fino al 25 aprile gli studenti sono completamente in didattica a distanza dalle classi seconde e terze delle medie in zona rossa e al 100 per cento alle superiori.

L’obiettivo delle scorse settimane era quello di riportare tutti gli studenti in classe a maggio per l’ultimo mese di scuola, ipotesi che tuttavia sembra scemare in nome della gradualità fino alla conclusione del travagliato anno scolastico in corso.

E se da una parte la scelta della data di riapertura della scuola con il prossimo decreto del governo Draghi è ormai certa, sul come riapre la scuola si è scelta la flessibilità ancora una volta con la priorità da dare a coloro che dovranno sostenere la Maturità 2021.

Come riapre la scuola in presenza

Il come riapre la scuola in presenza è il punto debole della questione dal momento che presidi e sindacati sono preoccupati per la sicurezza e resta ancora centrale il tema dei trasporti.

Il decreto riaperture definisce le percentuali per le lezioni in presenza dei ragazzi delle superiori laddove in zona rossa, arancione e gialla fino alla terza media la scuola riapre per tutti. Nel dettaglio il decreto prevede per le scuole superiori:

  • nella zona rossa attività didattica in presenza fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca;
  • nelle zone gialla e arancione dal 70 per cento e fino al 100 per cento della popolazione studentesca.

La restante parte della popolazione studentesca prosegue con la didattica a distanza.

Nel dettaglio il decreto stabilisce come riapre la scuola in presenza in linea generale:

“Dal 26 aprile e fino alla conclusione dell’anno scolastico 2020-2021, è assicurato in presenza sull’intero territorio nazionale lo svolgimento dei servizi educativi per l’infanzia di cui all’articolo 2 del decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, dell’attività scolastica e didattica della scuola dell’infanzia, della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché delle attività scolastiche e didattiche della scuola secondaria di secondo grado di cui al comma 2, almeno per il 50 per cento della popolazione studentesca.”

Il decreto limiterebbe l’iniziativa dei presidenti di Regione, come da precedenti disposizioni, i quali non potranno derogare al decreto con proprie ordinanze se non “nei casi di eccezionale e straordinaria necessità dovuta alla presenza di focolai o al rischio estremamente elevato di diffusione del virus SARS-CoV-2 o di sue varianti nella popolazione scolastica.”

Sempre da fonti di governo nei giorni scorsi, in merito alla sicurezza, arrivano notizie circa la possibilità di lezioni all’aperto, ma anche in musei, palestre, parchi avanzata anche lo scorso anno quando la ministra dell’Istruzione era Lucia Azzolina, disposizioni non contenute nel testo del governo, ma su cui è tornato il titolare del Miur Patrizio Bianchi.

Al decreto Covid sulle riaperture, come annunciato, seguirà una circolare del ministero alle scuole con le indicazioni.

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