Riunione BCE: Draghi verso la terza tranche di TLTRO

Alessio Trappolini

23 Gennaio 2019 - 15:17

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Da giugno in poi, quando le “vecchie” operazioni TLTRO del 2016 avranno scadenza residua inferiore ai 12 mesi, si potrebbero ravvisare tensioni sulle metriche di liquidità strutturale di alcune banche, specialmente quelle italiane. Ecco perché domani nel Direttivo BCE con a capo Mario Draghi si parlerà di TLTRO III

Riunione BCE: Draghi verso la terza tranche di TLTRO

Domani la prima riunione dell’anno per il board BCE coinciderà con il primo appuntamento dopo la fine del QE e sarà, con ogni probabilità, quella che darà forma alla terza tranche di TLTRO.

Visto il rallentamento congiunturale delle principali economie dell’Eurozona e senza più lo scudo protettivo del QE, il Direttorio guidato dal Presidente Mario Draghi dovrebbe cominciare a preparare il terreno per il lancio di una nuova tranche delle Targeted Longer-Term Refinancing Operations (clicca qui per un approfondimento su cosa sono le TLTRO).

Su questo punto convergono molti analisti ed esperti del settore. Nei mesi scorsi, infatti, il quadro economico europeo è profondamente cambiato: le principali economie de blocco sono in una fase stagnante o in rallentamento, anche le più solide come la Germania; sul versante politico non va meglio e l’ascesa dei populismi ha impattato pesantemente sulla fiducia degli investitori (vedere dato ZEW diffuso ieri in Germania).

Questa concomitanza di eventi potrebbe mettere una qualche pressione ai membri del direttivo dell’Eurotower, anche perché fra qualche mese, o meglio da giugno in poi, quando le “vecchie” operazioni TLTRO del 2016 avranno scadenza residua inferiore ai 12 mesi, si potrebbero ravvisare tensioni sulle metriche di liquidità strutturale di alcune banche, specialmente quelle italiane. Ci siamo occupati di questo tema qualche mese fa in un’intervista con Marco Bertotti, Segretario generale di Assiom Forex (clicca qui per rileggere l’intervista).

Banche Eurozona devono 490 miliardi di euro alla BCE, entro fine 2020

Nel 2020, fra poco più di un anno, le banche dell’Eurozona dovranno rimborsare alla Banca Centrale Europea qualcosa come 490 miliardi di euro. A tanto ammonta la cifra erogata nel corso della così detta TLTRO II, lanciata dall’Eurotower nel 2016 con l’obiettivo di rimettere in moto il circolo del credito verso imprese e famiglie e quindi l’economia reale.

Fonte: Bloomberg

Il problema sta nel fatto che, come ben spiegata nell’intervista di Bertotti citata sopra, i rimborsi delle precedenti TLTRO inizieranno ad avere un impatto sulle “metriche di liquidità strutturale (NSFR) da giugno in poi, allorché avranno scadenza residua inferiore al 12 mesi”.

Tra giugno 2020 e marzo 2021 le banche italiane dovranno ripagare 250 miliardi di euro di prestiti a basso costo ottenuti dal programma Target Long Term Refinancing Operation (TLTRO), lanciato per la prima volta nel settembre del 2014 e reiterato nel marzo del 2016 dalla Banca centrale europea.

Da sole le banche italiane hanno coperto circa un terzo delle operazioni varate dalla Bce in favore degli istituti di credito dell’Eurozona con il vincolo di reimpiegare le risorse raccolte a favore dell’economia reale, ossia prestiti a imprese e famiglie.

Le operazioni TLTRO I e II hanno mantenuto il costo della raccolta molto basso. Fonte: Bloomberg

Quando arriverà il momento dei rimborsi gli istituti di credito più piccoli potrebbero incontrare difficoltà nel reperire sul mercato all’ingrosso risorse adeguate a rimpiazzare i TLTRO, spingendole a contrarre i propri bilanci, affrontare un ulteriore calo di redditività, oppure ancora trasferire i loro maggiori costi di finanziamento su imprese e famiglie, inasprendo le condizioni di credito.

Cosa si aspetta il mercato?

Domanda più che lecita a questo punto. Se il lancio di un nuovo QE è piuttosto inverosimile e un rialzo dei tassi è all’unanimità stimato almeno per fine anno, l’ipotesi di una terza tranche di TLTRO è quella che trova più sostenitori.

"È difficile aspettarsi una mossa concreta già nella riunione di domani, ma mi aspetto che il board ne inizi a discutere per poi dare l’annuncio ufficiale a marzo”, ha commentato Antonio Cesarano, Chief global strategist di Intermonte Sim. Giusto in tempo per rifinanziare le scadenze da giugno prossimo in poi.

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