Dal 25 settembre Matteo Renzi inizierà il suo tour in treno che durerà 10 settimane e toccherà tutte le province: parte così quella che sarà una lunga campagna elettorale.
Matteo Renzi scalda i motori in vista di quelli che saranno mesi decisivi per il futuro del nostro paese. Oltre alle elezioni regionali in Sicilia del prossimo 5 novembre, stanno iniziando anche le grandi manovre in virtù delle politiche che si terranno, con ogni probabilità, ad aprile 2018.
Ecco quindi che il 25 settembre Renzi salirà sul treno per un tour, lungo 10 settimane e più breve quindi di quanto era stato inizialmente ipotizzato, che partendo da Roma toccherà tutte le Province d’Italia.
Prima della partenza però Matteo Renzi sarà impegnato in una serie di incontri per presentare il suo libro “Avanti” e in eventi nelle varie Feste dell’Unità, che si concluderanno il 24 settembre a Imola con la Festa Nazionale.
Anche se l’ex premier parla di un tour come “un incontro con le realtà vive dell’Italia”, è logico pensare come il Partito Democratico voglia cercare di anticipare i suoi avversari in questa campagna elettorale, per cercare di dare uno scossone anche ai sondaggi che al momento indicherebbero un pareggio alle prossime elezioni politiche.
Il tour di Matteo Renzi
Per Matteo Renzi questo sarà un autunno da passare in treno. Finito il periodo delle Feste dell’Unità infatti l’ex premier inizierà il suo tour in giro per l’Italia con lo scopo di portare in contatto il Partito Democratico con le realtà vive del nostro paese.
Noi pensiamo che il Pd sia il vero argine ai populismi e l’unica forza politica in grado di rappresentare una speranza concreta per milioni di persone.
Queste sono state le parole con cui Renzi ha presentato questo suo viaggio, ribadendo come non si tratti di campagna elettorale e neanche una serie di comizi, ma solamente di un modo per entrare in contatto con il paese.
Finita la grande Festa di Imola del 24 settembre, il giorno dopo Matteo Renzi salirà sul treno, accompagnato da diversi giovani militanti, per un tour di 10 settimane che toccherà tutte le Province d’Italia.
La partenza quindi è il 25 settembre da Roma, con le Marche e l’Abruzzo, luoghi simbolo viste le recenti catastrofi naturali, che saranno le prime tappe di questo viaggio. Il 6 ottobre poi a Napoli ci sarà la Conferenza programmatica del Partito Democratico e a novembre la Leopolda.
A breve poi verranno ufficializzate tutte le altre tappe di questo viaggio, che terrà impegnato Matteo Renzi proprio mentre il governo Gentiloni sarà impegnato su diversi temi caldi come la prossima Legge di Bilancio.
Recuperare il terreno perduto
Rispetto a tre anni fa, quando il Partito Democratico fece registrare il suo picco alle Europee, Matteo Renzi ha perso una parte di quei consensi. La debacle al Referendum e la scissione da parte dei Bersaniani poi hanno aumentato le problematiche.
Gli ultimi sondaggi elettorali parlano di un PD che è tornato in testa superando il Movimento 5 Stelle, anche se un centrodestra unito sarebbe la prima forza politica del paese in questo momento.
I buoni dati però che arrivano per quanto riguarda l’economia dell’Italia fanno sorridere l’ex premier, che così porterà in giro per il paese il suo progetto di continuità in questa ripresa assieme a diverse misure per il sostegno, vedi reddito di inclusione, alle fasce più in difficoltà.
Prima che tutti i partiti quindi si buttino a capofitto nel vivo della campagna elettorale, lo scopo di Renzi è quello di incontrare da vicino gli italiani per cercare di frenare l’ondata populista rappresentata dalla crescita della Lega e del Movimento 5 Stelle.
Anche se al momento sembrerebbe che soltanto il tema dei migranti possa interessare l’opinione pubblica, le prossime elezioni politiche si giocheranno sui temi riguardanti il lavoro e l’aiuto a chi vive in uno stato di povertà.
Se non cambierà la legge elettorale per Matteo Renzi vincere sarà impossibile visto che la soglia del 40% al momento è un miraggio, arrivare primi però metterebbe il Partito Democratico in pole position nella composizione poi di eventuali governi di larghe intese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA