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Sondaggi politici: PD primo partito davanti al M5S ma per governare servono alleanze
lunedì 28 agosto 2017, di
Sondaggi politici: il Partito Democratico torna a essere la prima forza del paese superando il Movimento 5 Stelle, mentre la Lega Nord stacca Forza Italia con il centrodestra unito che comunque sarebbe sempre davanti a tutti.
Questo è il quadro attuale dipinto dal sito Affaritaliani in collaborazione con lo specialista Alessandro Amadori, che ha reso noto un sondaggio politico proprio nel momento in cui il nostro Parlamento si accinge a terminare le proprie vacanze e tornare a lavoro.
Il dato più interessante è senza dubbio il sorpasso del Partito Democratico ai danni di un Movimento 5 Stelle che al momento non sorride neanche in Sicilia, visto che l’ultimo sondaggio politico sulle regionali di novembre vedrebbe in vantaggio il centrodestra.
Visto però l’attuale sistema di voto, il sondaggio in questione sulle prossime elezioni politiche non fa altro che confermare la convinzione che, a meno di grandi sprint in campagna elettorale, non solo alla fine nessuno riuscirà a ottenere una maggioranza, ma non sarà facile poi anche ricorrere alle larghe intese.
Sondaggi politici: PD in testa
Continua questa sorta di staffetta in cima alle preferenze elettorali degli italiani tra il PD e i 5 Stelle. Secondo il sondaggio politico pubblicato da Affaritaliani infatti il partito di Matteo Renzi sarebbe tornato in testa dopo un periodo di appannamento.
Le turbolenze che gravitano attorno al governo però non fanno dormire sonni sereni all’ex premier, tanto che Renzi continua a sperare in una legge di Bilancio più propositiva che lacrime e sangue per non essere penalizzato in campagna elettorale.
Il Movimento 5 Stelle invece da diverso tempo vive una situazione di stallo. I pentastellati sono sempre li, non riescono a sfondare ma al tempo stesso non fanno registrare neanche grandi tonfi. Una vittoria alle elezioni regionali in Sicilia potrebbe rilanciarli, ma al momento nell’isola si preannuncia una battaglia all’ultimo voto.
Nel centrodestra la Lega Nord invece sembrerebbe non fermare la propria corsa staccando ormai Forza Italia. Un particolare questo non da poco visto che in ballo c’è il discorso della leadership all’interno della coalizione.
Stabile il Movimento Democratici e Progressisti e Sinistra Italiana, mentre Alternativa Popolare di Angelino Alfano se alleato anche con l’UdC di Casini riuscirebbe a superare la soglia di sbarramento del 3%.
Vediamo allora nel dettaglio le percentuali assegnate a ogni partito dal sondaggio politico pubblicato da Affaritaliani e condotto da Alessandro Amadori, specificando che per Alternativa Popolare si intende una coalizione di centro con all’interno diverse sigle della galassia moderata.
- Partito Democratico - 28%
- Movimento 5 Stelle - 27%
- Lega Nord - 15%
- Forza Italia - 13%
- Fratelli d’Italia - 5%
- Movimento Democratici e Progressisti - 4%
- Alternativa Popolare - 3%
- Sinistra Italiana - 2%
- Campo Progressista - 1%
Nonostante sia indicato come primo partito del paese, la vittoria alle prossime elezioni politiche per il Partito Democratico sarebbe ancora ben lontana. Stesso discorso anche per le altre forze politiche, per uno scenario che va sempre più a delineare un possibile pareggio elettorale.
Pareggio all’orizzonte
Questo grande equilibrio politico è ancor più amplificato dalla legge elettorale. Se non verrà cambiata, si voterà con un sistema di voto proporzionale, con premio di maggioranza alla lista, non alla coalizione, capace di raggiungere il 40% e una soglia di sbarramento al 3%.
In soldoni, se nessuna lista dovesse ottenere il premio di maggioranza, percentuale che al momento sarebbe un miraggio anche per un centrodestra unito, allora un governo dalle larghe intese sarebbe inevitabile.
Il problema però è che anche qui, stando a quest’ultimo sondaggio politico, si rischierebbe di non avere i numeri neanche mettendo assieme più forze politiche dopo il voto. Soprattutto al Senato, c’è il rischio che non si riesca a formare nessuna maggioranza di governo.
Con una sinistra unita al 7% e Alfano sopra la soglia di sbarramento, il metodo proporzionale segnerebbe un ulteriore grande frazionamento nell’assegnazione dei deputati e dei senatori. In questo caso, anche ipotetiche alleanze tra Movimento 5 Stelle e il duo Salvini-Meloni oppure tra Renzi, Berlusconi e Alfano, riuscirebbero a generare una maggioranza.
Alle elezioni politiche però mancano ancora diversi mesi visto che, con ogni probabilità, si voterà ad aprile. Un lasso di tempo questo dove possono cambiare molte cose, compresa la legge elettorale.