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Sondaggi elezioni Sicilia: centrodestra unito avanti, ma per la vittoria sarà corsa a tre

venerdì 25 agosto 2017, di Alessandro Cipolla

Sondaggi elezioni Sicilia: anche senza l’appoggio di Alternativa Popolare, il centrodestra unito sarebbe davanti a tutti anche se il vantaggio sul Movimento 5 Stelle, oltre che sul Partito Democratico alleato con Angelino Alfano, sarebbe di pochi punti percentuali.

Questo è quanto emerge da un sondaggio sulle elezioni regionali in Sicilia pubblicato dal sito Affaritaliani, dove per la prima volta al centro dell’indagine c’è la coalizione unita di centrodestra che risulterebbe in testa.

A farne le spese sarebbe il Movimento 5 Stelle, finora sempre considerato il grande favorito in questa corsa verso Palazzo d’Orleans. Attenzione però anche al Partito Democratico, che nel caso si dovesse concretizzare l’alleanza con i centristi tornerebbe anch’esso in gioco.

Le elezioni regionali in Sicilia del 5 novembre prossimo quindi non sarebbero così scontate come potevano apparire fino a qualche settimana fa. Così come viene ipotizzato in ambito nazionale, anche nell’isola il voto potrebbe essere una equilibrata corsa dove in ballo ci sono tre contendenti dati quasi alla pari.

Sondaggi elezioni Sicilia: in tre vicini

La situazione politica in Sicilia sembrerebbe rispecchiare in maniera identica quella che si sta vivendo a livello nazionale. L’isola così come l’intero paese è quasi perfettamente divisa in tre grandi blocchi.

L’ultimo sondaggio politico sulle elezioni in Sicilia pubblicato da Affaritaliani è infatti all’insegna del grande equilibrio, anche se per la prima volta non viene dato in testa il Movimento 5 Stelle ma bensì il centrodestra unito.

  • Centrodestra (FI, Fd’I e Noi con Salvini) - 33%
  • Movimento 5 Stelle - 31%
  • Partito Democratico - 20%
  • Alternativa Popolare - 9%

Al momento però l’unico candidato certo è Giancarlo Cancelleri del Movimento 5 Stelle, per il resto ancora le trattative sembrerebbero essere in alto mare. Al centro di tutto c’è Angelino Alfano e il suo cospicuo bottino di voti.

Il ministro degli Esteri infatti è corteggiato sia da Forza Italia che dal Partito Democratico, ma un suo spostamento a destra provocherebbe la fuoriuscita dalla coalizione da parte di Salvini e la Meloni, mentre una virata a sinistra andrebbe a scontentare il Movimento Democratici e Progressisti e Sinistra Italiana.

Berlusconi quindi si sarebbe convinto ad abbandonare ogni velleità di alleanza con il suo ex delfino, preferendo così non provocare una crisi con la Lega Nord e Fratelli d’Italia che potrebbe avere anche ripercussioni a livello nazionale.

L’accordo quindi tra Alternativa Popolare e Partito Democratico sembrerebbe essere cosa fatta, tanto che si starebbe cercando adesso di trovare anche un candidato che possa essere gradito alla sinistra, con lo scopo così di formare una grande coalizione.

Il nodo dei candidati

Come detto finora soltanto Giancarlo Cancelleri per il Movimento 5 Stelle è l’unico candidato ufficiale. Per il resto ancora tutto è da decidere, anche se la situazione si sta iniziando a delineare dopo il sostanziale caos delle scorse settimane.

Forza Italia alla fine seguirà Fratelli d’Italia e Noi con Salvini, ma sul nome del candidato ancora non c’è l’accordo. Giorgia Meloni e Matteo Salvini vorrebbero puntare di nuovo su Nello Musumeci, sconfitto da Crocetta cinque anni fa, ma Berlusconi non è convinto. Alla fine comunque la coalizione si farà.

Il Partito Democratico e Alfano invece ragionano sul nome del rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari, un candidato che piace a Leoluca Orlando ma che non convince molto la sinistra.

Gli scissionisti e Sinistra Italia però sono a un bivio: la soglia di sbarramento al 5% è un ostacolo impegnativo, andare da soli quindi può essere rischioso. Ecco perché alla fine può esserci un accordo, con una coalizione di centrosinistra del genere che tornerebbe a pieno in corsa per la vittoria elettorale.

Stando al sondaggio sulle regionali in Sicilia infatti il PD assieme ad Alternativa Popolare sarebbe al 29%, se poi ci mettiamo i voti della sinistra ecco che si arriverebbe a una situazione quasi di parità con il centrodestra e il Movimento 5 Stelle.

Data la legge elettorale proporzionale in vigore in Sicilia con un premio di maggioranza di 9 deputati alla lista vincente, così come per le elezioni politiche anche qui il rischio di un pareggio è molto alto. Una situazione questa che potrebbe essere soltanto l’anteprima di quello che può accadere la prossima primavera, quando sarà la nazione intera a essere chiamata al voto.

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