Renzi attacca: “Grillo e Salvini il problema, divisioni da sempre fanno vincere la destra…”

Alessandro Cipolla

11 Settembre 2017 - 13:48

Matteo Renzi interviene a Radio Capital bacchettando gli scissionisti e punzecchiando la Lega sui migranti: “In Tanzania ci hanno portato i diamanti…”.

Renzi attacca: “Grillo e Salvini il problema, divisioni da sempre fanno vincere la destra…”

Torna a parlare Matteo Renzi che, dai microfoni di Radio Capital, si concede a una lunga fila di domanda dei giornalisti Massimo Giannini e Jean Paul Bellotto, parlando così a 360° dell’attuale situazione politica del paese.

Tra le imminenti elezioni regionali in Sicilia, dove sembrerebbe che ora Pisapia abbia rifiutato di appoggiare il candidato del Partito Democratico, le immancabili polemiche sui migranti, una legge di Bilancio da approvare e il voto nazionale da iniziare a preparare al meglio, Matteo Renzi chiarisce la sua posizione in merito a questi scottanti argomenti.

Il segretario dem quindi ribadisce come il voto in Sicilia sia importante ma che non abbia valenza nazionale, rifiutandosi di commentare le parole dette da Massimo D’Alema e sottolineando come le divisioni nel centrosinistra abbiano sempre portato a una vittoria della destra.

Quanto al tema dell’immigrazione, Renzi rimarca come sia stato enorme e apprezzabile il lavoro svolto dal ministro Minniti e dal premier Gentiloni, riservando poi anche una stoccata alla Lega Nord per la vicenda dei diamanti acquistati in Tanzania.

Matteo Renzi: a D’Alema non rispondo

In attesa di intraprendere il suo tour in treno, che dal 25 settembre lo porterà a visitare tutto il paese, Matteo Renzi fa il quadro della situazione politica attuale facendosi intervistare da Giannini e Bellotto sulle frequenze di Radio Capital.

Naturalmente non si poteva iniziare che parlando dell’appuntamento con le urne più imminente, ovvero quelle elezioni regionali in Sicilia del prossimo 5 novembre, dove il Partito Democratico si è alleato con i centristi di Alfano sostenendo il candidato Fabrizio Micari.

Le elezioni in Sicilia sono importantissime perché decideranno il futuro dei prossimi cinque anni in una regione che ha grandi potenzialità di crescita. Ma non si possono considerare come una sorta di giro di prova prima delle elezioni nazionali. Nel 2012 anche Bersani fece in Sicilia una coalizione con l’Udc e con Rosario Crocetta, escludendo la sinistra di Nichi Vendola. Che però poi l’anno dopo rientrò in "Italia bene comune" alle politiche.

Il concetto è quindi chiaro: il voto nell’isola è molto importante ma rimane di valenza locale, così anche in termini di alleanze per le elezioni ci saranno valutazioni diverse, visto il differente sistema di voto che alle nazionali al momento non prevede le coalizioni ma soltanto liste uniche.

Un pensiero questo differente da quel “è idiota chi pensa che le elezioni in Sicilia siano solo in test locale” pronunciato da Massimo D’Alema qualche giorno fa. Parole queste alle quali Renzi non ha voluto replicare in quanto sarebbero solo “ insulti che qualificano chi li fa”.

Il tema delle alleanze nel centrosinistra è comunque sempre attuale. Renzi allora ribadisce che al momento il Partito Democratico è il primo partito e che, se mai ci saranno alleanze, queste verranno dopo il voto. Concetto questo ribadito anche per quanto riguarda il rapporto con gli scissionisti.

Noi non vogliamo litigare con nessuno e a chi ci attacca da sinistra diciamo: ’Siete davvero convinti che il problema di questo Paese sia il Pd? O magari sono Salvini e Grillo?’. Le divisioni a sinistra hanno sempre fatto vincere la destra.

La partita delle prossime elezioni politiche quindi per Matteo Renzi è sempre aperta. Nonostante che gli ultimi sondaggi politici andrebbero a indicare un centrodestra unito vicino al premio di maggioranza, per l’ex premier sono tanti altri i temi su cui il PD può puntare in campagna elettorale per rilanciarsi.

Migranti: bravi Minniti e Gentiloni

Oltre al tema delle alleanze del Partito Democratico e del voto in Sicilia, tanti sono stati gli argomenti trattati da Matteo Renzi in questa sua intervista radiofonica. Naturalmente non potevano mancare domande sui fatti di Firenze, specificando come “Quelle due persone hanno infangato l’Arma dei carabinieri”, ma anche in merito al recente alluvione che ha colpito tragicamente Livorno.

Inutile usare la retorica, si tratta di una vera e propria strage. C’è un dato di fatto, che i fenomeni naturali creano danni e morti ovunque. Poi in Italia c’è la reazione scomposta di chi, prima ancora di seppellire i morti, già la butta in politica: io penso che almeno nelle prime ore ci si dovrebbe preoccupare di mettere una pezza a quanto è successo. C’è il tema dell’emergenza ambientale: noi abbiamo firmato l’accordo di Parigi a fianco di Barack Obama. Purtroppo Donald Trump ha cancellato tutto.

Il riferimento quindi è alla polemica innescata dal sindaco pentastellato di Livorno Filippo Nogarin, aggiungendo poi che sul tema ambientale il PD abbia fatto la propria parte, anche se poteva esser fatto qualcosa in più.

Quanto all’emergenza migranti Matteo Renzi applaude alle azioni intraprese dal ministro dell’Interno Marco Minniti e dal premier Paolo Gentiloni, non risparmiando poi anche un affondo alla Lega Nord sul tema.

L’Italia ha sempre cercato di aiutarli davvero in casa loro. Sto scimmiottando Salvini? No, le camicie verdi della Lega hanno azzerato il soldi di cooperazione e in Tanzania ci hanno portato i diamanti. A me non interessa perdere un punto nei sondaggi. Io li salvo tutti in mare, ma non possiamo accoglierli tutti in Italia.

Tutti temi questi che saranno al centro della prossima campagna elettorale, che già da queste prime battute si preannuncia essere molto lunga e aspra. Vista questa nuova situazione tripolare i “nemici” infatti si sono moltiplicati, per una sorta di tutti contro tutti che di fatto da tempo sta spaccando un paese ormai diviso in tre blocchi.

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