Intervistato dal Corriere, Giuliano Pisapia smentisce ogni accordo elettorale con il PD di Renzi:“Dovrebbe guardare a sinistra e non a destra”.
Dopo le tante voci degli ultimi giorni ora parla Giuliano Pisapia. Tanto si era vociferato infatti di un possibile appoggio di Campo Progressista in Sicilia al Partito Democratico, scenario questo che poteva essere un preludio a un accordo anche su scala nazionale.
Intervistato da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera, Pisapia invece ha voluto una volta per tutte smentire tutti questi rumors, ribadendo come non succederà mai che il suo movimento politico possa presentarsi in una lista unica insieme al Partito Democratico.
Non ci sarà quindi un apparentamento con Matteo Renzi né alle elezioni regionali in Sicilia né a quelle politiche della prossima primavera. Una scelta questa che secondo Giuliano Pisapia è dovuta alla decisione del PD di far fronte comune con i centristi di Alfano.
Parole queste dell’ex sindaco di Milano che quindi rinsaldano il rapporto con gli scissionisti del Movimento Democratici e Progressisti, rilanciando così di fatto quel progetto di una coalizione di “sinistracentro” alternativa al Partito Democratico di Renzi.
Pisapia chiude al Partito Democratico
Il sentore comune negli ultimi giorni era che il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, molto vicino a Giuliano Pisapia e sostenitore del Campo Progressista, avesse convinto l’ex collega di Milano ad appoggiare in Sicilia il candidato del PD Fabrizio Micari.
Una scelta questa che, se confermata, avrebbe provocato una prima grave frattura con gli scissionisti e Sinistra Italiana, che invece nell’isola hanno deciso di sostenere Claudio Fava, contrariati dall’alleanza siciliana tra Renzi e Alfano.
A smentire il tutto alla fine è stato proprio Giuliano Pisapia, che intervistato dal Corriere ha ribadito come la scelta del Partito Democratico di allearsi con Alternativa Popolare di Angelino Alfano precluda di fatto ogni discorso di coalizione unitaria del centrosinistra.
Gli elettori chiedono chiarezza. Un accordo politico tra chi ha visioni profondamente diverse, se non opposte, porta alla palude. Questa maggioranza di governo è stata una necessità, ma guardare avanti significa costruire un progetto coerente. Il Pd non è autosufficiente; per questo ho sempre ritenuto che dovesse guardare a sinistra e non a destra. Purtroppo sta avvenendo il contrario.
Pisapia quindi esclude che Campo Progressista possa confluire nelle liste del PD per avere “posti più o meno blindati”. Un assist questo al rilancio del progetto di Insieme, che con ogni probabilità farà felice gli scissionisti di Bersani.
In bilico sulla soglia di sbarramento, tutti i partiti di sinistra hanno la necessità di unirsi in un unico listone per non aver problemi ad approdare nel prossimo Parlamento. Più si è quindi più forza potrà avere questa alleanza, mentre una frammentazione potrebbe portare a clamorosi flop elettorali.
Tutti vogliono Pisapia
Al pari di una diva del cinema, Giuliano Pisapia politicamente parlando è al momento una delle figure più corteggiate nel nostro paese. Da quando ha deciso di non ricandidarsi a un secondo mandato a Milano e di dare vita a Campo Progressista, su di lui si sono fatte le più svariate ipotesi.
La sua mission nella politica italiana è sicuramente ambiziosa: ricompattare il centrosinistra per fermare l’avanzata dei populismi e impedire che, alle prossime elezioni, possa tornare al governo il centrodestra.
Peccato però che mentre Pisapia parlava di unità, il Partito Democratico si scindeva con parte della sua anima più a sinistra che faceva armi e bagagli in contestazione con Matteo Renzi, che poi di lì a breve avrebbe stravinto le primarie per la segreteria.
L’irrigidimento poi dell’ex premier nei confronti di chi ha abbandonato il partito, ha portato di fatto alla situazione attuale dove Renzi per nulla al mondo scenderebbe mai a patti con gli scissionisti di Bersani.
Giuliano Pisapia quindi al momento deve scegliere da che parte stare, con la decisione che ormai sembrerebbe essere presa: creare assieme al Movimento Democratici e Progressisti e a Sinistra Italiana un polo di sinistra in contrapposizione a un PD che ormai guarda più al centro.
I rapporti tra Pisapia e Renzi sono buoni, ma la scelta del segretario del Partito Democratico di far fronte comune con Alfano mette l’ex sindaco di Milano nella condizione di non poter accettare questo corteggiamento.
Lo scenario ormai sembrerebbe essere delineato, anche se quando si parla di centrosinistra la regola del “mai dire mai” è sempre attuale, visto che potrebbe bastare anche un abbraccio, vedi caso-Boschi, per far saltare alleanze e programmi elettorali.
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