Reddito di cittadinanza, non solo ISEE: attenzione alla scadenza del 31 gennaio

Simone Micocci

24 Gennaio 2022 - 10:26

condividi

Reddito di cittadinanza: il 31 gennaio 2022 è l’ultimo giorno utile per comunicare all’INPS variazioni dei patrimoni e dell’attività lavorativa, pena la decadenza della prestazione.

Reddito di cittadinanza, non solo ISEE: attenzione alla scadenza del 31 gennaio

Reddito di cittadinanza: c’è chi crede che la scadenza del 31 gennaio sia importante solamente per quanto riguarda l’ISEE. In realtà non è così in quanto ci sono altri due obblighi con scadenza al 31 gennaio 2022 che se non rispettati possono portare anche alla decadenza del Reddito di cittadinanza.

Come noto entro il 31 gennaio 2022 è necessario richiedere una nuova DSU ai fini ISEE per far sì che il pagamento RdC di febbraio avvenga regolarmente. Senza rinnovo qualsiasi pagamento successivo verrà sospeso fino a quando non si provvederà al rinnovo dell’ISEE.

Ma di questo i beneficiari del RdC ne sono ben informati tant’è che la maggior parte delle famiglie ha già ottemperato a quest’obbligo facendo richiesta per l’ISEE 2022, utile anche ai fini del pagamento del nuovo assegno unico per figli a carico.

Quello che molti non sanno, e che potrebbe costare caro in quanto vorrebbe dire perdere il Reddito di cittadinanza e non poterne fare domanda per i successivi 18 mesi, che si riducono a 6 per i nuclei familiari con minori o disabili indicati nella DSU, è che ci sono altri due obblighi importanti da seguire; vediamo di cosa si tratta.

Reddito di cittadinanza, attenzione al patrimonio: cosa fare entro il 31 gennaio

Come noto ai più, il diritto al Reddito di cittadinanza dipende anche dalla situazione patrimoniale. Ad esempio, per quanto riguarda il patrimonio mobiliare la regola vuole che il RdC spetti a patto che:

  • non si superi un valore di 6.000,00€;
  • tale limite aumenta di 2.000,00€ per ogni componente del nucleo familiare successivo al primo, fino a un massimo di 10.000,00€;
  • sul suddetto limite si applica un’ulteriore maggiorazione, in quanto il limite viene aumentato di ulteriori 1.000,00€ per ogni figlio successivo al secondo;
  • e ancora, i predetti massimali sono ulteriormente incrementati di euro 5.000,00€ per ogni componente con disabilità.

Ma come l’INPS viene al corrente del patrimonio mobiliare? Sicuramente con l’ISEE; dove questo viene indicato nella voce ISP (qui le informazioni su come leggere l’attestazione). Tuttavia, come noto, nella DSU si prendono in considerazione i patrimoni, così come redditi, aggiornati a due anni prima dalla presentazione della dichiarazione. Significa, ad esempio, che tra i documenti utili ai fini dell’ISEE 2022 ci sono saldi e giacenze medie dei conti correnti intestati ai componenti del nucleo familiare.

Con l’ISEE, quindi, non si vede se le soglie patrimoniali sono state superate nell’ultimo anno. C’è chi crede, erroneamente, che sia corretto così e che eventualmente se ne riparlerà per l’ISEE 2023.

Ebbene, non è così visto che la normativa obbliga - appunto entro il 31 gennaio di ogni anno - i beneficiari del Reddito di cittadinanza a comunicare all’INPS, utilizzando il modello SR181 RdC-Com-Esteso, ogni variazione del patrimonio mobiliare che comporti la perdita dei requisiti. Se quindi il saldo sul conto corrente al 31 dicembre 2021 supera la soglia prevista, sarà compito del richiedente del RdC darne comunicazione all’INPS entro la fine del mese corrente.

Ovviamente la conseguenza di tale comunicazione non è molto diversa da quella prevista per l’omissione della stessa. In entrambi i casi, infatti, scatta la decadenza del Reddito di cittadinanza. Tuttavia, nel primo caso si tratta di una revoca per perdita dei requisiti e dunque non si applicano altre sanzioni; nel secondo, invece, la revoca sarebbe a seguito di sanzione con l’impossibilità per il beneficiario del Reddito di cittadinanza di fare nuovamente domanda per i successivi 18 o 6 mesi.

Reddito di cittadinanza, attenzione alle attività lavorative: cosa fare entro il 31 gennaio

Tra gli obblighi che devono rispettare i beneficiari del Reddito di Cittadinanza c’è anche quello di comunicare all’INPS qualsiasi variazione della condizione lavorativa. Chi inizia a lavorare, ad esempio, deve darne comunicazione entro il giorno precedente la data di avvio (novità introdotta dal 1° gennaio 2022), indicando il reddito presunto percepito per l’anno solare di inizio attività.

Ma cosa succede nel caso in cui tale attività si dovesse protrarre anche nell’anno successivo? Ebbene, vi è l’obbligo di comunicare, sempre utilizzando il modello Esteso e sempre entro il 31 gennaio 2022, il reddito presunto anche per l’anno successivo.

Per chi si dimentica non ci sono scuse: decadenza del Reddito di cittadinanza e impossibilità di presentare domanda per i successivi 18 o 6 mesi.

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO