Sul Quantitative Easing la BCE potrebbe aver già trovato un accordo, secondo quanto riportato dalle indiscrezioni di stampa internazionale.
Il futuro del QE potrebbe essere già deciso, secondo quanto affermato dalle ultime notizie di stampa internazionale.
I policymaker della BCE potrebbero aver già trovato un accordo relativo all’estensione del Quantitative Easing oltre dicembre 2017, un’estensione che avverrà, come previsto, a volumi di acquisto minori degli attuali.
La prima a riportare le suddette indiscrezioni è stata Reuters che, grazie a persone vicine ai corridoi della BCE, ha potuto parlare di un’estensione del QE per altri 9 mesi. Draghi e i suoi, si è detto, non hanno ancora definito il ritmo con cui il programma di acquisto proseguirà, ma la riunione del prossimo 26 ottobre fornirà certamente dettagli più accurati.
A Reuters si è aggiunta anche Bloomberg, che dal canto suo ha invece tentato di fornire indicazioni ancor più precise sul QE ribadendo tuttavia l’importanza del meeting di fine mese. Solo in quell’occasione, infatti, avremmo modo di conoscere il futuro del Quantitative Easing.
Le indiscrezioni sul QE
Secondo i tedeschi di Reuters il ritmo di acquisti dovrebbe scendere in una forbice compresa tra i 25 e i 40 miliardi di euro mensili, il tutto rispetto ai 60 miliardi di euro attuali. Piccola parentesi: le ultime notizie in merito al Quantitative Easing della BCE hanno permesso al cambio euro dollaro di guadagnare terreno e di continuare a viaggiare oltre la soglia di 1,18.
Se Reuters ha parlato di un QE in discesa a 25-40 miliardi di euro, le indiscrezioni di Bloomberg sono scese ancor più nel dettaglio. Citando fondi a conoscenza dell’argomento, il quotidiano ha parlato di un taglio del Quantitative Easing e dunque di una riduzione del programma di acquisto da 60 a 30 miliardi di euro a partire da gennaio 2018.
Allo stesso tempo, però, gli osservatori hanno ribadito come le discussioni ufficiali in merito prenderanno piede soltanto il 26 ottobre.
Per Bloomberg, tra l’altro, il QE potrebbe essere esteso fino a settembre 2018, nonostante i membri della Banca Centrale europea siano ancora divisi sulla necessità di identificare una data per la fine degli acquisti. Da Francoforte, intanto, alcuni rappresentanti della BCE hanno scelto di non commentare le indiscrezioni su tapering e QE.
Le dichiarazioni sui tassi
A parlare del futuro della politica monetaria non sono state soltanto le indiscrezioni di stampa, ma anche lo stesso presidente BCE, Mario Draghi, in un discorso tenuto nel pomeriggio di ieri a Washington.
In tale occasione Draghi ha confermato e più volte ribadito che i tassi di interesse rimarranno bassi “ben dopo” la conclusione del QE. L’obiettivo della BCE pare ora quello di evitare un restringimento delle condizioni finanziarie legato alla fine del Quantitative Easing, a minore liquidità in circolazione e a tassi di interesse più alti.
Se sul costo del denaro il presidente BCE ha parlato chiaro, nessuna indicazione è invece giunta sul ritmo del Quantitative Easing dopo dicembre 2017. Come già accennato, i dettagli in merito al futuro del QE emergeranno probabilmente nella riunione di ottobre.
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