Petrolio tocca i $74 al barile: tutti i motivi della corsa

Violetta Silvestri

28 Giugno 2021 - 10:11

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Il prezzo del petrolio continua a correre, supportato da previsioni positive sulla prossima riunione OPEC di giovedì. Cosa succede alla quotazione di greggio?

Petrolio tocca i $74 al barile: tutti i motivi della corsa

Prezzo del petrolio ancora sui massimi dal 2018: il greggio avanza nonostante le ombre della variante Delta in tutto il mondo.

In vista della riunione OPEC di giovedì 1 luglio, l’oro nero prevede un’offerta sul mercato ancora al di sotto dei livelli di domanda.

Quali fattori stanno spingendo il prezzo del petrolio?

Prezzo petrolio: Brent e WTI sui massimi

Il petrolio rimane stabile vicino ai massimi dal 2018 in vista di una riunione dell’OPEC+ di giovedì.

Si prevede che l’alleanza annuncerà aumenti dell’offerta che non saranno comunque sufficienti a tenere il passo con il balzo della domanda globale.

I futures WTI a New York hanno raggiunto i $ 74 al barile dopo essere aumentati dell’1% venerdì. Nel dettaglio, alle ore 9.50 circa scambiano a 73,95 dollari al barile, con una flessione dello 0,14%.

La quotazione Brent resta ancorata ai 75 dollari al barile, sebbene sia in leggero calo, dello 0,29%.

I prezzi del petrolio sono aumentati per una quinta settimana, poiché la domanda di carburante è rimbalzata grazie alla forte crescita economica e all’aumento delle previsioni di viaggi durante l’estate nell’emisfero settentrionale.

Le forniture globali di greggio sono rimaste stabili.

Il gruppo di produttori, noto come OPEC+, sta restituendo 2,1 milioni di barili al giorno (bpd) sul mercato da maggio a luglio come parte di un piano per allentare gradualmente i limiti alla produzione di petrolio dello scorso anno.

L’OPEC+ si riunisce il 1° luglio e potrebbe allentare ulteriormente i tagli all’offerta ad agosto, poiché i prezzi del petrolio aumentano con la ripresa della domanda.

Tuttavia, anche aumentando la quota sul mercato di 550.000 barili al giorno ad agosto stando alle previsioni, la copertura sarebbe di circa un quarto del deficit globale che la stessa OPEC+ prevede durante quel mese.

Dall’Iran al dollaro: cosa muove il greggio?

Le forze USA hanno condotto attacchi aerei domenica 27 giugno contro gruppi di miliziani sostenuti dall’Iran, accusati di offensive con droni alle strutture americane in Iraq, ha affermato il Dipartimento della Difesa.

Gli attacchi potrebbero rendere più difficile il rilancio di un accordo nucleare ritardando quindi una ripresa delle esportazioni di greggio iraniano.

Anche se gli analisti non credono molto all’impatto sui prezzi di questa ultima vicenda conflittuale, i riflettori restano accesi sulla nazione iraniana.

Inoltre, un dollaro USA più debole e un’inversione della propensione al rischio nei mercati globali stanno sostenendo i prezzi delle materie prime denominate in dollari.

Da segnalare, gli Stati Uniti hanno aggiunto 13 piattaforme petrolifere e di gas a giugno, in aumento per l’undicesimo mese consecutivo insieme a prezzi del petrolio più elevati, sebbene si tratti del più piccolo aumento mensile da settembre 2020, secondo i dati di Baker Hughes.

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