Petrolio, Russia: futuro accordo su tetto alla produzione potrebbe essere “irrilevante”

Livio Spadaro

20 Aprile 2016 - 15:06

Il ministro dell’Energia della Russia, Alexander Novak, ha dichiarato che un futuro accordo sul congelamento della produzione potrebbe essere "irrilevante".

Petrolio, Russia: futuro accordo su tetto alla produzione potrebbe essere “irrilevante”

I prezzi del petrolio sono tornati a scendere nella seduta odierna a causa delle scorte di petrolio USA nuovamente sopra le attese e alla fine dello sciopero degli operai del settore in Kuwait. Le quotazioni del WTI si aggirano adesso intorno ai 41,8$ a barile mentre quelle del Brent scambiano sul livello di 43,45$ a barile.

Questa mattina il ministro dell’Energia della Russia, Alexander Novak, ha dichiarato di esser dubbioso sul raggiungimento di un accordo per congelare la produzione di greggio con le altre nazioni esportatrici.

Dopo il fallimento delle trattative di Doha, il ministro russo si era detto “dispiaciuto” del ripensamento dell’Arabia Saudita che vorrebbe tirare in ballo il rivale Iran. Novak però ha reso noto che nei prossimi mesi potrebbe non esserci bisogno di trovare un accordo, ritenendo che il mercato possa riequilibrarsi da solo.

Petrolio di nuovo giù: pesano scorte USA e fine dello sciopero in Kuwait

Nella seduta odierna i prezzi del petrolio sono tornati a scendere a causa di due fattori. Il primo è che le scorte settimanali di petrolio greggio degli USA sono risultate ancora una volta al di sopra delle attese, suggerendo così un perdurare dell’eccesso di offerta.

Il secondo riguarda il Kuwait: i lavoratori del comparto Oil, in sciopero da 3 giorni, hanno concluso la protesta riavviando così la produzione di greggio nel Paese arabo.

Petrolio: potrebbe non essere necessario trovare accordo su congelamento

Questa mattina è tornato a parlare il ministro dell’Energia russo Alexander Novak che pochi giorni fa, a margine del fallimento delle trattative di Doha, si era detto dispiaciuto per il ripensamento di alcuni Paesi produttori (riferendosi all’Arabia Saudita).

I sauditi infatti hanno mandato a monte il tavolo delle trattative poiché timorosi che un congelamento della produzione possa in qualche modo favorire i rivali iraniani e statunitensi, rischiando così di perdere quote di mercato.

Novak ha però ribadito che nei prossimi mesi potrebbe essere possibile trovare un accordo sul congelamento della produzione di oro nero anche se ha dichiarato che l’accordo potrebbe rivelarsi in futuro non necessario.

Il ministro nutre ancora dubbi sul fatto che si riesca a trovare un’intesa con gli altri esportatori di greggio ma ritiene che nei prossimi mesi questa potrebbe non essere più necessaria.

Petrolio: difficile trovare intesa, posizioni troppo differenti - Novak

Parlando delle possibilità di trovare un accordo, Novak ha spiegato di non essere sicuro che si possa trovare un deal con gli altri produttori vista la differenza molto profonda tra le posizioni dei partecipanti al meeting di Doha. Il ministro ha poi sottolineato che l’Arabia Saudita non era autorizzata a cambiare le carte in tavola all’ultimo minuto.

Novak ha aggiunto che il suo Paese non ha mai messo in programma, nei prossimi mesi, un incontro con l’Iran o con l’Arabia Saudita e di non aver ricevuto nessun invito a sedersi al tavolo della prossima riunione dell’Opec prevista per giugno.

Petrolio: futuro accordo potrebbe essere irrilevante per i prezzi - Novak

Il ministro russo si è però detto fiducioso che le forze di mercato giocheranno un ruolo fondamentale nella stabilizzazione del prezzo del petrolio, ritenendo che la domanda e l’offerta di oro nero riusciranno a riportare in equilibrio le quotazoni.

Partendo da questo presupposto, Novak non esclude che un eventuale accordo sul congelamento dell’output di petrolio possa rivelarsi “irrilevante”.

Infine, il ministro ha concluso l’intervista spiegando che la Russia potrebbe superare l’output di 540 milioni di barili nel 2016 mentre per il 2017 prevede una produzione ferma a 537 milioni di barili.

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