Perché vorrei una donna premier

Marta De Vivo

27/01/2021

11/02/2022 - 15:03

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In questo momento sono in corso le trattative, non sappiamo se sarà Conte il prossimo premier, se ci sarà un governo tecnico, se si andrà ad elezioni. Una cosa è certa, è necessario un cambio di passo.

Perché vorrei una donna premier

Vanno prese decisioni difficili, governare con intelligenza e senso di responsabilità, gestire gli oltre 200 miliardi di euro del Recovery Fund. Non possiamo permetterci un governo debole, lento, incapace di operare per il bene del paese, così come non possiamo permetterci un governo pilotato da forze politiche che ci vogliono fuori dall’Europa, alla quale invece a differenza di ciò che raccontano, dobbiamo molto.

In tutto questo marasma, io ho ancora la speranza che un giorno l’Italia sia governata da una donna. In un paese civile è giusto che prima o poi ciò accada, dal 1946 anno in cui fu proclamata la Repubblica, ci sono stati 29 presidenti del Consiglio a guidare il paese, tutti uomini, in Italia non c’è mai stata una premier donna. Persino in Pakistan hanno avuto una premier donna, in Liberia nell’Africa occidentale, hanno avuto una donna eletta a capo di stato, siamo dunque terribilmente indietro anche rispetto a paesi notoriamente più arretrati di noi, è l’ora di farci avanti e proclamare una donna premier

Con questo non oserei mai dire che “basta che sia una donna”, deve essere una donna competente, ce ne sono tantissime, brave con titoli importanti e carriere strabilianti con tanto di premi e nomine, non ci credo che ad oggi abbiano sempre e solo trovato uomini preparati, è una questione di scelte, oggi è il momento di fare una scelta degna di un paese civile.

Dal 1976, primo anno in cui nel nostro paese una donna è stata nominata ministro, (Tina Anselmi), la percentuale media di donne presenti nell’esecutivo si attesta attorno al dieci per cento. L’unica volta che, in un esecutivo della Repubblica italiana, vi è stata parità assoluta di genere per i ministri, è stato col governo Renzi: una parità, però, che è durata un breve lasso di tempo.

Nel tempo si sono fatti passi avanti, con l’ormai tramontato governo Conte II che presentava sette ministre, poco più di un terzo del totale, ma soltanto quattro con un portafoglio, il governo Renzi rimane dunque il più paritario della storia con 8 ministre, più del 40% del totale. Il paese attende una svolta importante e subito, l’Italia deve poter avere anche una donna con la carica di premier, dopo anni, finalmente una donna studiosa e competente, che garantisca un governo forte e con visione.

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