Si può andare in pensione anticipata per motivi di salute?

Guendalina Grossi

17 Febbraio 2018 - 08:47

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Si può andare in pensione anticipata per motivi di salute? No, ma ci sono dei casi specifici in base ai quali si può ottenere uno sconto sui requisiti per il pensionamento. Vediamoli insieme.

Si può andare in pensione anticipata per motivi di salute?

La normativa previdenziale non prevede la possibilità di anticipare la pensione in caso di malattia.

Per poter usufruire dello sconto sui requisiti per il pensionamento occorre infatti che la malattia in questione causi una riduzione della capacità lavorativa, ovvero si deve riconoscere al soggetto una percentuale d’invalidità.

Sono molti in effetti i casi in cui un lavoratore si può trovare nella condizione di non poter più svolgere l’attività lavorativa a causa di un incidente o di un problema fisico o mentale.

Cerchiamo di capire insieme quali sono i casi in cui è previsto l’anticipo della pensione, quali soggetti possono richiederla e come presentare domanda.

La pensione di inabilità

Questo tipo di prestazione previdenziale viene riconosciuta al lavoratore in caso di assoluta e permanente impossibilità a svolgere qualsiasi attività lavorativa a causa di infermità, difetti fisici o mentali.

Per poterne usufruire il richiedente deve aver maturato almeno 5 anni di contribuzione di cui tre nel quinquennio precedente la presentazione della domanda.

Per ottenere la pensione di inabilità occorre inoltre cessare qualsiasi attività lavorativa sia dipendente che autonoma.

Per quanto riguarda il calcolo della pensione di inabilità si seguono le stesse regole utilizzate per il calcolo della pensione di vecchiaia. L’importo viene calcolato con il sistema misto oppure esclusivamente contributivo in base all’anzianità contributiva maturata alla data del 31 dicembre 1995.

Ai periodi di contribuzione effettivamente versati viene aggiunto un “bonus contributivo” relativo agli anni che intercorrono tra la data della domanda e la data del compimento del 60° anno di età (donne e uomini) entro il tetto massimo di 40 anni di contributi.

Pensione anticipata per invalidità

I lavoratori con una invalidità non inferiore all’80% possono invece ottenere il trattamento di vecchiaia a 60 anni se uomini e a 55 anni se donne purché in possesso di almeno 20 anni di contributi ai sensi di quanto previsto dall’articolo 1, comma 8 del Dlgs 503/1992.

Questa norma risulta però attiva solo per i lavoratori dipendenti del settore privato, lavoratori iscritti cioè all’Assicurazione Generale Obbligatoria e ai fondi di previdenza sostitutivi dell’AGO.

Il beneficio, pertanto, non può essere esercitato dai lavoratori autonomi nè dai pubblici dipendenti.

La maggiorazione contributiva per i lavoratori invalidi

L’art. 80, comma 3 della legge 388/2000 prevede un ulteriore beneficio per i lavoratori dipendenti ai quali sia stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74%.

In particolare ai lavoratori sordo muti e agli invalidi civili viene riconosciuta la possibilità di richiedere per ogni anno di lavoro effettivamente svolto, il beneficio di due mesi di contribuzione figurativa.

Tale beneficio è riconosciuto fino al limite massimo di cinque anni di contribuzione figurativa e risulta utile sia ai fini del diritto alla pensione che alla determinazione della sua misura per le anzianità soggette al calcolo retributivo.

APE Sociale

A partire dal 1° maggio 2017 viene riconosciuta ai lavoratori con una invalidità pari o superiore al 74%, la possibilità di ottenere al 63° anno di età l’APE sociale, ovvero un sussidio di accompagnamento alla pensione di vecchiaia, il cui valore è pari all’importo della pensione maturata al momento di accesso allo strumento entro un massimo di 1.500 euro lordi al mese.

Per poter usufruire di questo beneficio il lavoratore però dovrà dimostrare di aver raggiunto un’anzianità contributiva di almeno 30 anni.

Inoltre è importante sottolineare che il sussidio verrà riconosciuto ai lavoratori iscritti all’assicurazione generale obbligatoria dei lavoratori dipendenti, alle gestioni speciali dei lavoratori autonomi, alla gestione separata e ai fondi sostitutivi ed esclusivi dell’AGO.

Come si richiede la pensione anticipata per malattia?

I lavoratori interessati a richiedere la pensione anticipata per malattia dovranno, in primo luogo, interrompere qualsiasi attività lavorativa e rinunciare alla disoccupazione e ad ogni altra forma di retribuzione.

Questi ultimi dovranno poi presentare domanda, esclusivamente per via telematica, attraverso il portale dell’Inps che effettuerà istantaneamente una simulazione per il calcolo della pensione anticipata.

Alla domanda dovrà essere allegato il certificato del medico curante che attesti l’effettiva esistenza di una malattia che causa un’incapacità lavorativa e dovranno, in un secondo momento, sottoporsi a verifiche da parte dell’Inps che, servendosi di un’apposita commissione medica, valuterà la percentuale di invalidità lavorativa, fondamentale per avere accesso alla pensione.

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