La legge che ha indirettamente provocato lo "shutdown" negli Stati Uniti d’America è entrata in vigore nello stesso istante in cui il governo federale ha chiuso i battenti: Obamacare, la riforma della mutua diventata la bestia nera dei repubblicani del Tea Party, dopo esser stata approvata tre anni fa dal Congresso e convalidata dalla Corte Suprema, ha mosso i primi passi ieri a mezzanotte.
Richieste superiori alle aspettative
Una partenza in salita, vittima del proprio successo: il primo atto della riforma prevedeva l’apertura di siti web ("marketplace") su cui gli americani privi di assistenza sanitaria potessero iscriversi per acquistare una polizza calmierata. Ma a partire dalla mezzanotte, quando i primi clienti hanno cercato di accedere ai nuovi "mercati della salute", hanno trovato ad accoglierli messaggi di errore, dovuti in parte ad una richiesta superiore alle previsioni: a New York, che ha 2,5 milioni di persone senza mutua, i visitatori sono stati oltre due milioni. Anche la pagina di Rhode Island risulta essersi bloccata a causa del numero alto di utenti, mentre i siti web di Maryland e Minnesota non sono ancora partiti.
La rivoluzione Obamacare
I marketplace sono solo la pietra d’angolo di una legge davvero a tutto campo (dai rimborsi agli ospedali al conto delle calorie sui menù dei fast food), ma il cui cuore è l’offerta di una mutua sovvenzionata a milioni di americani (il 20 per cento del totale) che non ce l’hanno o la devono comprare di tasca propria per ottenere servizi sanitari "essenziali". Nel 2010, all’epoca dell’approvazione, sembrò una rivoluzione. La riforma rappresenta infatti una svolta nell’approccio statunitense alla sanità e la più grande espansione della copertura assicurativa in quasi 50 anni. L’amministrazione Obama spera di iscrivere 7 milioni di persone nel primo anno, mentre in definitiva dovrebbe essere iscritta la metà dei quasi 50 milioni di americani attualmente senza assicurazione. Tra quanti non l’avranno, il gruppo più numeroso è quello degli immigrati illegali.
Le proteste dei Repubblicani
Ai repubblicani, che l’avevano osteggiata a oltranza agitando lo spettro del "socialismo" e delle "commissioni della morte", la prospettiva dell’entrata in vigore aveva fatto veder rosso. L’anno scorso il no a Obamacare "che uccide posti di lavoro" era diventato il cavallo di battaglia della campagna elettorale del Tea Party. Prima dei problemi di oggi la coincidenza tra inizio di Obamacare e lo "shutdown" non era sfuggita ai democratici: i repubblicani non sono riusciti a fermare il lancio del programma che avevano tentato di abolire minacciando la paralisi del governo: "Sul fronte operativo continueremo a andare avanti", ha detto il ministro della Sanità Kathleen Sebelius mentre il presidente Obama, che ieri ha celebrato con un gruppo di americani senza mutua il via alla riforma, ha commentato che su Obamacare non si tratta:
Non abbiamo intenzione di rinviarla.
Da oggi aperte le iscrizioni
La legge sulla mutua partirà comunque in differita: da oggi al 31 marzo sono aperte le iscrizioni e chi si iscriverà entro il 15 dicembre potrà essere coperto dall’assicurazione dal primo gennaio del 2014.
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