La pensione minima di garanzia si farà, ma solo nel 2019; per la Legge di Bilancio 2018 le priorità del Governo sono altre.
Novità importanti per la riforma delle pensioni, ormai entrata nella fase due: è stato rinviato al 2019 il progetto della pensione minima garantita per i giovani con un lavoro discontinuo.
Quella della pensione minima di garanzia è una novità annunciata nelle scorse settimane che - insieme al riscatto gratuito della laurea - dovrebbe essere introdotta per tutelare i millennials penalizzati dal passaggio dal calcolo retributivo al contributivo.
Il sistema contributivo, infatti, si basa esclusivamente sui contributi versati durante gli anni di lavoro; l’importo della pensione quindi dipende esclusivamente dall’ammontare dei contributi previdenziali versati.
Il problema è che oggi trovare un lavoro è molto difficile e - a differenza di quanto accadeva qualche anno fa - prima dei trent’anni non si riesce ad ottenere un impiego fisso e ben pagato. I giovani d’oggi rischiano di andare in pensione ricevendo un importo appena sufficiente per la loro sopravvivenza ed è per questo che tra le novità delle pensioni c’è quella di introdurre un valore minimo garantito per tutti.
Pensione minima garantita rinviata al 2019
Della novità “pensione minima di garanzia” se ne doveva discutere nelle prossime settimane, ma alla fine il Governo ha deciso di rinviare il progetto al 2019. In questi giorni infatti si parlerà della Legge di Bilancio 2018, nella quale ci saranno delle importanti novità ai fini di incentivare l’occupazione giovanile.
Le risorse a disposizione però non sono molte ed è per questo che delle novità sulle pensioni se ne parlerà solamente in un secondo momento, non prima del 2019.
La riforma delle pensioni comunque si farà; sembra infatti che il Governo voglia inserire nella Legge di Bilancio 2018 una norma che vincoli il prossimo esecutivo a discutere della pensione minima di garanzia nel 2019.
A questo punto non ci resta che aspettare; nel frattempo vediamo come funzionerà la pensione minima di garanzia e quali saranno i beneficiari.
Novità pensione minima di garanzia: requisiti
Il fine della pensione minima di garanzia è quello di tutelare i giovani con carriere discontinue, penalizzati dalla sostituzione del calcolo retributivo con quello previdenziale.
Nel caso del calcolo retributivo, infatti, il pensionato beneficia del fatto che l’importo della pensione equivale alla media degli ultimi stipendi; lo stesso non vale per quello contributivo, dove la pensione si calcola in base ai contributi versati durante gli anni di lavoro.
Questo calcolo è molto penalizzante, specialmente per coloro che hanno difficoltà a trovare un lavoro a tempo indeterminato e ben pagato. Inoltre, con il calcolo retributivo non si beneficia neppure dell’integrazione della pensione al trattamento minimo.
Con la pensione minima di garanzia, invece, questi lavoratori non saranno penalizzati perché avranno la sicurezza di ricevere un importo minimo tale da permettergli la sopravvivenza.
Ma quale platea di lavoratori ne beneficerà? Con questa novità saranno tutelati coloro che non hanno contributi versati prima del 1996 e quindi non hanno diritto al calcolo retributivo della pensione.
Inoltre ne beneficeranno gli aderenti all’Opzione contributiva Dini e gli iscritti alla Gestione Separata Inps. Naturalmente la pensione minima di garanzia non verrà applicata a coloro che grazie ai contributi versati superano già l’importo minimo garantito.
Ma a quanto ammonterà la pensione minima di garanzia? Facciamo chiarezza.
Pensione minima di garanzia: importi
I destinatari della pensione minima di garanzia, quindi, saranno coloro che hanno la pensione calcolata integralmente con il sistema contributivo. Questi beneficeranno di un importo che va dai 650 euro ai 1.000 euro, con un tasso di sostituzione tra stipendio e pensione pari al 65%.
Nel dettaglio, l’importo della pensione minima di garanzia sarà così calcolato:
- 20 anni di contributi: 650 euro;
- per ogni anno successivo: 30 euro in più, per un importo massimo pari a 1.000 euro.
Il calcolo della pensione minima di garanzia - una delle novità più importanti della riforma pensioni - quindi prescinde dall’ammontare del montante contributivo.
Resta da capire invece se la novità della pensione di garanzia dovrà sottostare a dei limiti di reddito; per scoprirlo dovremo attendere il 2019, perché fino ad allora questo progetto resterà nei “cassetti” di Palazzo Chigi.
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