Mobilità 2017/2018: c’è la data della firma sul contratto

Simone Micocci

6 Aprile 2017 - 13:15

Mobilità insegnanti, educatori e personale ATA: si firma martedì 11 aprile? Ecco perché non si può perdere altro tempo.

Mobilità 2017/2018: c’è la data della firma sul contratto

Mobilità 2017/2018, ultime novità: martedì 11 aprile ci sarà la firma sul contratto, o almeno così dovrebbe essere.

È notizia di oggi infatti che il MIUR ha convocato i sindacati rappresentativi di insegnanti, educatori e personale ATA per il pomeriggio dell’11 aprile, in un incontro presso Viale Trastevere che dovrebbe essere risolutivo.

Secondo la stampa specialistica, infatti, alla fine dell’incontro ci sarà la tanto attesa firma sul contratto di mobilità, poiché il Ministero dell’Istruzione ha capito che non può aspettare oltre se vuole rispettare la promessa fatta nei mesi scorsi da Valeria Fedeli.

La Ministra dell’Istruzione, infatti, tranquillizzò gli insegnanti dicendo loro che quest’anno le operazioni per i trasferimenti si concluderanno nel tempo utile per coprire tutte le cattedre vacanti entro il 1° settembre. Niente più caos supplenze, studenti che non dovranno aspettare fino a dicembre prima di avere un insegnante stabile; questo è il piano della Fedeli che ad oggi però sembra poco realizzabile.

Le date della mobilità infatti sono già slittate a causa del mancato accordo con i sindacati sulla chiamata diretta e non si può rischiare di perdere altro tempo.

Ecco perché il Miur ha deciso che l’11 aprile si dovrà arrivare alla firma, in un modo o nell’altro.

Mobilità 2017/2018: ecco perché si firma martedì 11 aprile 2017

Le regole per le operazioni della mobilità sono state definite dai sindacati e dal Miur lo scorso 31 gennaio. Un accordo raggiunto in tempi record tant’è che in molti hanno applaudito la Fedeli per il traguardo raggiunto, salvo poi ricredersi visto che ad oggi non c’è stata ancora quella firma definitiva sul contratto.

Questo perché i sindacati hanno vincolato il loro consenso definitivo per la mobilità al raggiungimento di un accordo sulla chiamata diretta, ovvero riguardo alle modalità di assegnazione dei docenti alla scuola dopo aver avuto il trasferimento, o l’immissione di ruolo, su ambito territoriale.

Accordo che tarda ad arrivare visto che non è stato definito il ruolo del Collegio dei Docenti; per il Miur deve essere solamente consultivo mentre per le OO.SS, le quali puntano ad una riduzione dei poteri in capo al Dirigente Scolastico, deliberante.

Le posizioni sono talmente distanti che difficilmente si arriverà ad un accordo nel pomeriggio dell’11 aprile.

A questo punto gli scenari possibili sono due:

  • 1) Il Miur decide di andare avanti firmando un atto unilaterale, un contratto sottoscritto solamente dall’amministrazione centrale e non dai sindacati. Un’azione lecita ma che rappresenterebbe un vero fallimento per il Miur poiché vorrebbe dire che negli ultimi 4 mesi si è perso solamente tempo. Inoltre, quando manca meno di un anno alle elezioni politiche, il Partito Democratico non può permettersi una nuova rottura con il mondo della scuola;
  • 2) I sindacati fanno un passo indietro decidendo di “slegare” l’accordo sulla chiamata diretta dalla firma sulla mobilità. Quindi, si firma nel pomeriggio dell’11 aprile ma con la promessa da parte del Miur che nei prossimi giorni si continuerà a discutere del ruolo del Collegio dei Docenti fino a quando non si troverà una soluzione condivisa da entrambe le parti.

Quel che è certo è che non si può perdere altro tempo. I moduli sono pronti, così come la piattaforma Istanze Online che è stata integrata con le novità introdotte per quest’anno, manca solo l’arrivo del contratto dal MEF prevista entro l’11 aprile. Insomma è tutto pronto per la tanto attesa firma dalla quale dipenderà il futuro di centinaia di migliaia docenti, educatori e personale ATA.

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