Mobilità 2017/2018, ancora nessun accordo tra MIUR e sindacati: questo comporterà dei ritardi per i trasferimenti? Valeria Fedeli ha rassicurato gli insegnanti.
Mobilità 2017/2018: quella di oggi sarà una giornata molto importante perché il MIUR e i sindacati si incontreranno nuovamente per provare a definire la situazione relativa alla chiamata diretta.
I sindacati vogliono che al Collegio dei Docenti siano attribuiti dei nuovi poteri, mentre il ruolo del Dirigente Scolastico dovrà essere ridimensionato.
Al momento le posizioni del MIUR e delle OO.SS. sono distanti, ma la speranza è che già nell’incontro di oggi, mercoledì 15 marzo, si arrivi ad un accordo. F
ino a quando non ci sarà l’accordo sulla chiamata diretta, infatti, il contratto che definisce le linee guida per le operazioni di mobilità per il 2017/2018 non potrà essere firmato definitivamente. Questa situazione ha già portato ad uno slittamento della data d’inizio della prima fase (nei piani originari del MIUR da oggi gli insegnanti avrebbero dovuto inviare le domande di trasferimento) e qualora non si giunga ad un accordo c’è il rischio concreto che per fare la richiesta di mobilità bisognerà aspettare ancora diverse settimane.
Ciò avrebbe delle conseguenze inevitabili sul giorno in cui insegnanti, educatori e personale ATA, conosceranno l’esito della loro domanda di trasferimento. C’è il rischio concreto quindi che l’anno scolastico 2017/2018, per il quale gli USR stanno pubblicando il calendario, inizi senza che le cattedre vacanti vengano assegnate a dei nuovi titolari.
Il rischio è concreto, ma la Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, intervenuta nel corso del programma DiMartedì in onda su La7, ha ribadito che non c’è alcun pericolo ritardo per la mobilità 2017/2018.
Valeria Fedeli: nessun problema mobilità, i trasferimenti saranno completati per tempo
Valeria Fedeli nel corso dell’ultima puntata del programma de La7 diMartedì ha risposto ad alcune domande legate al referendum sui voucher e alla scissione del Partito Democratico.
Nel corso dell’intervista la Ministra dell’Istruzione ha fatto chiarezza anche sulla situazione relativa alla mobilità ribadendo che il piano del Governo è quello di completare le operazioni dei trasferimenti molto prima rispetto all’inizio dell’anno scolastico 2017/2018.
Nel dettaglio, per la Fedeli tutti gli insegnanti avranno una cattedra entro la fine di luglio, o al massimo nei primi 15 giorni di agosto. Inoltre, il MIUR sta facendo tutto il possibile per accontentare i docenti affinché nel periodo tra ottobre e novembre non ci siano dei nuovi cambiamenti che mettono a rischio il diritto allo studio degli studenti.
Per il Ministro dell’Istruzione anche se le operazioni per l’invio della domanda di trasferimento cominceranno in ritardo non c’è alcun rischio “caos mobilità”. Quello dello scorso anno, infatti, è stato un “caso eccezionale” poiché sono state messe in mobilità più di 250 mila persone. Quest’anno invece la quota riservata alla mobilità sarà solo del 30%, poiché il 60% sarà riservato ai vincitori del Concorso Scuola 2016 inseriti in una graduatoria che dovrà essere svuotata entro due anni.
Mobilità 2017/2018: poche chance di trasferimento per i docenti del Sud
Tuttavia, nonostante la Fedeli abbia rassicurato i docenti sulle tempistiche della mobilità 2017/2018 ci sono comunque dei fattori che non fanno ben sperare. Ad esempio, come vi abbiamo già anticipato in un precedente articolo, i posti riservati alla mobilità saranno pochi al Sud dal momento che non sono molti gli insegnanti meridionali che quest’anno hanno presentato la domanda di pensionamento.
Nel dettaglio, solo 2.500 posti saranno a disposizione per i trasferimenti interprovinciali verso le Regioni del Sud Italia e questo vuol dire che difficilmente gli insegnanti meridionali che lo scorso anno sono stati trasferiti al Nord per colpa degli errori dell’algoritmo riusciranno a riavvicinarsi a casa. Per loro si prospetta un altro anno, o più d’uno, di sacrifici? Attendiamo l’inizio delle operazioni di mobilità per scoprirlo.
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